Anche qui si riparte in salita e la pendenza ¨¨ subito severa. Dopo un breve falsopiano che ti fa sperare in tempi migliori, una pista da sci da salire lungo la linea di massima pendenza ti fa rimpiangere il materasso in palestra, o anche il letto a casa. Per me ¨¨ ancora buio, nessuna vista ad aiutare a sopportare la fatica, neanche quando diventa parecchia, lungo le interminabili zeta che portano alla Bocchetta di Casola, dove il passo si affaccia all'improvviso dietro una roccia, dopo 28 (!) curve a gomito in due chilometri. La discesa riporta sul fondovalle, le gambe ne sono mediamente contente, il morale molto meno, dato che dopo la palestra di Pontagna (dove mi concedo altri 5-minuti-5 sdraiato su un materasso) si sale sul Monte Calvo: 6 chilometri e 600 metri di dislivello di fatica cristallina, con gi¨¤ pi¨´ di 100 chilometri in ogni parte del corpo, e ancora troppi davanti per iniziare anche solo a fantasticare sull'arrivo. E siccome chi ¨¨ qui o ha una tempra d'acciaio o vuole fare una terapia d'urto per procurarsela, dopo due soli chilometri di discesa si torna a salire per altri 400 metri di dislivello, su un sentiero dove per fortuna non ci sono minori a sentire le parole di chi sale.
La discesa successiva porta al Rifugio alla Cascata, dove inizia il sentiero per il Lago di Aviolo, un posto pi¨´ esclusivo di San Moritz: non ci sono soldi che tengano, per arrivarci bisogna guadagnarsi ogni metro su una specie di scalinata infinita fatta di pietroni irregolari, suggestiva quanto micidiale. Se solo ti ¨¨ rimasta un briciolo di lucidit¨¤ (e quest'anno, contrariamente all'anno scorso, io l'avevo) Il lago e la conca ripagano abbondantemente dello sforzo, e la salita al Passo Gallinera ¨¨ uno scherzo al ricordo della Bocchetta Casola. Da l¨¬, 3 chilometri tosti fra discesa scoscesa e breve risalita alla Malga Stain (anche lei con un delizioso comitato di accoglienza, capeggiato da una guida alpina del posto in grado di raccontarti la storia di ogni sasso dei dintorni), e dieci chilometri di discesa quasi ininterrotta fino ad Edolo, dove termina la terza maratona, e rischi di illuderti che ormai in qualche modo questo Ultra Trail dell'Adamello lo porterai a casa.
Dario Pedrotti(Continua nella prossima scheda)
? RIPRODUZIONE RISERVATA