Si riparte in salita, quasi tutti dopo essersi fermati una decina di minuti o poco pi¨´. C'¨¨ da conquistar il rifugio Bozzi e, da quest'anno, il Passo dei Contrabbandieri. Unisce la valle di Viso con il Passo del Tonale, da lass¨´ c'¨¨ un panorama fantastico, riservato ai pochi superatleti che ci arrivano prima del tramonto. Per gli altri, l'ultimo tratto del percorso ¨¨ illuminato dalle fiaccole, in ricordo della guerra di cento anni fa. Breve discesa e poi di nuovo su, sul Monte Tonale Orientale, ultima grossa salita della prima met¨¤ gara, di cui curarsi le fatiche nel ristoro di Malga Strino, dove un manipolo di giovincelli accolgono gli atleti accompagnati da una radio che sputa solo musica italiana. Si va dagli anni 60 ad oggi, quello che ti capita, ti capita. Il Passo del Tonale sembrava subito l¨¬ dietro, invece sono quasi 10 chilometri, pi¨´ in salita che in discesa, avvolti dalle tenebre pi¨´ fitte per la maggior parte dei concorrenti, con giusto qualche spiraglio di luna quasi piena che si concede raramente. Quando arrivano le piste che scendono a valle sono una benedizione, su cui lanciarsi con tutta l'entusiasmo che le gambe ancora concedono, e con tutta l'impazienza che la base vita con ristoro ¨C docce ¨C massaggi e brande, che attende a Ponte di Legno, ti mette dentro. Io decido che l¨¬ per me finisce una gara e ne inizier¨¤ un'altra. Fra le due, doccia e un'ora di dormita, o qualcosa che ci assomiglia. Mi sento pimpante, ma avevo provato l'anno scorso a tirare dritto dopo un piatto di pasta e un massaggio, e l'avevo pagato, con gli interessi, per tutto il resto della gara.
Dario Pedrotti(Continua nella prossima scheda)
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