Uno studio scientifico potrebbe darci qualche risposta. Vediamo con Fisiorunning tutti i dettagli
Durante le corse con gli amici si sente spesso dire: "Guarda quello come corre. Chiss¨¤ quanti infortuni". Ma esiste una correlazione specifica tra la biomeccanica di corsa e gli infortuni? Nel senso che, correre in un certo modo e con certi parametri posturali pu¨° facilitare o meno le lesioni nel running? Scopriamolo con Fisiorunning.?
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LO STUDIO SCIENTIFICO
¡ª ?Nel 2022 ¨¨ uscito un interessantissimo studio scientifico che ha raccolto a ricerca diverse universit¨¤ tedesche, svedesi, americane e australiane. Le?lesioni da sovraccarico dei runner?(80% degli infortuni) si verificano a causa di molteplici variabili, parzialmente controllabili. Tra questi si indicano spesso, nell'ambiente della corsa, atteggiamenti posturali che potrebbero indirizzare verso le lesioni da sovraccarico. Questo studio ha voluto per la prima volta, su un campione molto ampio, identificare e rilevare i fattori di rischio biomeccanici che possono portare il runner a farsi male. Attraverso una revisione sistematica di 66 articoli scientifici sul tema, hanno estrapolato una panoramica completa dei fattori di rischio biomeccanici per le lesioni da sovraccarico pi¨´ frequenti nei runner. Sono quindi state considerati il dolore femororotuleo, la sindrome della bandelletta, la periostite tibiale, la tendinite achillea, la fascite plantare e infine la frattura da stress tibiale.?
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I RISULTATI
¡ª ?Per definire la qualit¨¤ della correlazione tra patologia e variabili biomeccaniche queste ultime sono state divise in tre gruppi principali. Prove forti, prove moderate e prove limitate; a seconda della qualit¨¤ degli studi considerati. Ebbene nessuna caratteristica biomeccanica pu¨° essere fortemente correlata al rischio di farsi male. Esiste un moderato rischio sul dolore femororotuleo?in presenza di elevati tempi di contatto al suolo e una ridotta forza di reazione al suolo durante l'impatto.
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Anche la Periostite tibiale rischia moderatamente di avvenire se i tempi di eversione (cedimento interno) della caviglia durante l'appoggio sono maggiorati. Oppure se il bacino cede dal lato opposto della gamba d'appoggio. Infine anche la fascite plantare?possiamo moderatamente prevenirla controllandone la quantit¨¤ di carico al suolo del runner. In questa revisione quindi non c'¨¨ stata nessuna variabile biomeccanica che potesse predire con certezza un infortunio. Di qualsiasi tipo. Lo studio per¨° getta le basi per ulteriori ricerche e denota quanto sia multifattoriale il rischio di infortunarsi nel running.?
COSA PUO FARE IL RUNNER PER PREVENIRE GLI INFORTUNI
¡ª ?Gli orologi gps usati dai runner registrano spesso anche le dinamiche di corsa. Soventemente ignorate dagli atleti, sono un buon modo per individuare alterazioni importanti delle variabili biomeccaniche. Per il dolore Femororotuleo dovremmo lavorare in maniera finalizzata migliorando la reattivit¨¤ e l'elasticit¨¤ dei piedi al suolo.
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Con esercizi specifici per i piedi e caviglie, ma anche sulla pliometria di tutta la gamba.?
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Per la Periostite un occhio particolare lo deve avere il potenziamento dei glutei. Questi se sono pi¨´ forti contengono meglio il crollo del bacino e di tutta la gamba fino al piede.?
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Anche per la fascite plantare, lavorare sulla riduzione dell'impatto, potrebbe portare a una riduzione del rischio. Quindi rinforzare il piede e creare elasticit¨¤ sull'arco plantare ¨¨ un ottimo inizio per non subire infortuni.
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