Talvolta viene da pensare che i professionisti non soffrano durante una competizione, ma non ¨¨ cos¨¬. A far la differenza ¨¨ spesso e volentieri la forza mentale
Avete mai corso una gara in cui in un tratto del percorso si incrociano i pro in testa? Sembrano volare, tanto che anche quelli che vengono qualche minuto dopo in confronto sembrano soccombere, con le facce stralunate e le gambe pesanti. Allora ¨¨ vero, i campioni sono campioni perch¨¦ sono cos¨¬ dotati che fanno meno fatica?
le doti dei campioni
¡ª ?La risposta ¨¨ ovviamente no. Certamente un vero campione ha un motore sopra la norma, delle doti naturali e un allenamento pazzesco, ma per essere dove sono fanno esattamente la stessa fatica degli altri, forse qualcosa in pi¨´. Anche se la loro corsa ¨¨ composta e il volto non fa trasparire molto. Ma come fanno quindi a mantenere quell'aplomb perfetto?
forza mentale
¡ª ?Qualche giorno fa abbiamo parlato di Emil Zatopek, grande atleta del passato soprannominato "locomotiva umana" per il suo stile ansimante, scomposto, sbuffante e stralunato. Zatopek era certamente ai livelli dei suoi colleghi, quasi certamente anche superiore, ma faceva trasparire di pi¨´ la fatica. Questo per una sua innata passione per lo sforzo fisico, che nel suo caso non era un disturbatore, ma una motivazione ulteriore. Gli atleti ¨¦lite invece solitamente sono piuttosto imperturbabili, perch¨¦ la fatica vera potrebbe far saltare anche loro. Quello che cambia ¨¨ la forza mentale, che permette di mantenere il focus molto nitido, eludendo le trappole della fatica stessa.
oltre la fatica
¡ª ?In gergo si dice "uscire dalla fatica", cio¨¨ avere la capacit¨¤ di non pensare alla fatica, di eluderla, di farsela amica. Uno dei problemi di noi amatori ¨¨ proprio che ci spaventiamo della fatica stessa, quindi tendiamo a rallentare. La nostra centralina di controllo quando si accorge che il limite della fatica sta per essere raggiunto, ci stoppa. Un grillo parlante che ci mette il limitatore. Ed ¨¨ in quel momento che intervengono tutti i pensieri negativi: "non ce la faccio", "non ¨¨ giornata", "lascio perdere". Ci si riporta in una zona di comfort senza quasi accorgercene. ? umano, naturale, ma non vincente.?
accettare la fatica
¡ª ?Un campione invece conosce quel momento e lo aspetta. Sa bene che deve mantenere il focus soprattutto quando arriva la fatica, quella vera, e la prende in giro, in qualche modo. Se guardiamo gli ultimi record del mondo in maratona ci accorgeremo come i 5 km pi¨´ veloci della gara sono spesso quelli del "muro", dal 30 al 35. Quando la fatica arriva, l'atleta mantiene il focus e... accelera. Ovviamente non dobbiamo tutti partire in quarta quando siamo stanchi, ma apprendere a mantenere la testa salda e affrontare apertamente la sensazione di fatica ¨¨ un modo per crescere come podisti. Un metodo infallibile per allenarsi? Aggiungere una ripetuta a fine lavoro. Pensare l'allenamento e poi all'ultimo aggiungerne un pezzo. Correrete stanchi, ma imparerete che i limiti spesso sono mentali.
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