Il tecnico pi¨´ vincente di sempre quando si parla di atletica commenta il primato del keniota: "Nella gara maschile si scender¨¤ presto sotto le due ore"
Il record di 2 ore e 35 secondi ha stupito lo sport. Kelvin Kiptum ¨¨ il maratoneta pi¨´ veloce del mondo e il primato stabilito a Chicago apre il dibattito sul futuro dei 42,195 km. Gazzetta Active ha approfondito il tema con il dottor Gabriele Rosa, il tecnico pi¨´ vincente di sempre quando si parla di atletica. "Ci sono diversi aspetti da tenere in considerazione. Dalla tecnologia allĄŻallenamento, ¨¨ un tempo che viene fuori da un contesto in evoluzione".
distinzioni
ĄŞ ?LĄŻanalisi parte da un confronto. "CĄŻ¨¨ da dire intanto che Kiptum ¨¨ un atleta molto giovane per il concetto di maratoneta. Ha 23 anni ma lĄŻet¨¤ non ¨¨ una sorpresa, visto che in passato abbiamo gi¨¤ visto atleti come Wanjiru trionfare alle Olimpiadi a 21 anni. Non ¨¨ dunque vero che serve una certa maturazione per vincere in questa gara. DallĄŻaltra parte abbiamo poi un super atleta come Eliud Kipchoge, che ha superato i 40 anni e ha iniziato a fare cose straordinarie da maratoneta dopo i 30. La distinzione sullĄŻet¨¤ dunque viene meno".
il record di kiptum
ĄŞ ?Il dottor Rosa inquadra il primato di Kiptum, arrivato alla terza maratona corsa dal keniota e in soli 10 mesi. "La premessa ¨¨ che questo ragazzo non ¨¨ un atleta da pista. Kelvin si allena in Kenya, nella nella foresta di Kaptagat, ma non con i training camp. Parliamo di un luogo collocato tra i 2500 e i 2700 metri, ricco di piante. ? dunque unĄŻarea che offre il vantaggio dellĄŻaltura, ma molto ossigenata". ? il punto di partenza per le successive distinzioni. "LĄŻaltro aspetto da considerare ¨¨ che ¨¨ in corso un cambiamento notevole nella tecnologia delle scarpe. UnĄŻevoluzione lenta e progressiva che comporta alcune novit¨¤ rispetto alla preparazione tradizionale". Negli allenamenti e nella gara: "Queste scarpe implicano una preparazione particolare per la forza. Pi¨´ uno riesce a spingerle e pi¨´ ne trae vantaggio, perch¨Ś utilizzano una nuova intersuola in schiuma con aste in carbonio allĄŻinterno e dunque fanno leva. Sono progettate per spingere in avanti ed ¨¨ una cosa che fino a poco tempo fa non esisteva". Un plus importante per un maratoneta come Kiptum: "? un atleta alto e con una buona falcata. Le scarpe permettono di allungarla e su 17-18 mila passi il vantaggio ¨¨ evidente".
prospettive
ĄŞ ?Il discorso si sposta poi sulle prospettive della gara regina: "Mi sembra chiaro che nella maratona maschile si scender¨¤ presto sotto le due ore. Di sicuro, tutti gli atleti che di recente stanno facendo primati registrano in media tempi inferiori rispetto a qualche anno fa. Significa che in linea di massima i corridori si sono velocizzati e il merito ¨¨ dei lavori di endurance e di forza, che hanno dato bei miglioramenti. L'evoluzione delle scarpe ¨¨ per¨° cos¨Ź forte che non permette pi¨´ di parametrare bene la prestazione rispetto al tempo, perch¨Ś ¨¨ subentrata una variabile per ora non misurabile". Una considerazione che vale anche al femminile: "Qui verr¨¤ presto ritoccato il primato di Tigist Assefa, che a Berlino ha fermato il cronometro sulle 2 ore 11 minuti e 53 secondi".
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verso la maratona olimpica
ĄŞ ?Il commento finale guarda alle Olimpiadi di Parigi. "Mi dispiace per Kipchoge, ma per lĄŻabilit¨¤ nei finali di Kiptum credo che sia improbabile la sua terza vittoria ai Giochi. A Berlino, nella maratona pi¨´ veloce del mondo, Eliud ha corso bene ma non ha fatto uno dei suoi tempi migliori. La fisiologica riduzione della prestazione ¨¨ anche legata allĄŻet¨¤, mentre in secondo piano cĄŻ¨¨ la questione dellĄŻadattamento alle nuove scarpe. Dopo aver corso per una vita in un altro modo, non ¨¨ semplice adeguarsi. Vedo Kiptum favorito per la prossima estate". Cambia invece qualcosa per la gara femminile: "La Assefa viene da un tempo incredibile, ma ora entreranno in gioco le generazioni di grandi atlete sulla pista. Ci sar¨¤ qualche incognita in pi¨´ legata al confronto sulla distanza".
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