Con la bella stagione alle porte riprendono anche le maratone in Europa. Consideriamo con Fisiorunning rischi e benefici di questa attivit¨¤ cos¨¬ impegnativa e suggestiva
La maratona, tanto amata dalla maggior parte dei runner, ¨¨ da molti altri considerata come un attivit¨¤ particolarmente rischiosa per la salute in generale. Sia per le patologie cardiache, che spesso creano notizie drammatiche negli eventi. Che per quelle muscoloscheletriche e sistemiche, pi¨´ frequenti ma meno gravi.?

Benefici e rischi della maratona: lo studio
¡ª ?? per questo motivo che agli inizi di gennaio?diverse Universit¨¤ (tra Svizzera, Grecia, Brasile e Cecoslovacchia) hanno pubblicato un lavoro di revisione scientifica riguardante benefici e rischi che la maratona pu¨° avere sui diversi organi del runner. I ricercatori hanno selezionato 329 articoli che prendevano in considerazione gare esclusivamente di corsa. E nel complesso hanno trovato che allenarsi per una maratona ha dei vantaggi per tutti gli organi e riduce la mortalit¨¤ per tutte le cause. Riduce i fattori di rischio cardiovascolare, migliora la funzione respiratoria, la mobilit¨¤ gastrointestinale, la salute delle ossa, il metabolismo muscoloscheletrico e l'ematopoiesi. Soprattutto riduce il rischio di tumori del colon/retto e del fegato. Di contro le lesioni renali acute e gli squilibri elettrolitici sono frequenti nei finisher. Molti lamentano squilibri gastrointestinali per l'assunzione di integratori. Il maratoneta finita la gara ha un abbassamento delle difese immunitarie che lo rendono pi¨´ vulnerabile alle infezioni respiratorie. Anche l'aumento di cortisolo e la?riduzione di testoterone postgara possono influire sul riposo e sul sonno. Infine le lesioni muscoloscheletriche correlate alla corsa possono compromettere gara e prestazione. Per la mole di dati e di ricerche questo ¨¨ stato considerato ad oggi il pi¨´ completo studio sui benefici e i rischi della maratona.?

IL SISTEMA MUSCOLOSCHELETRICO
¡ª ?La maratona e la sua preparazione possono influenzare il sistema muscoloscheletrico. Questo ¨¨ stato il settore pi¨´ studiato, infatti hanno revisionato 66 studi specifici. La corsa riduce il riassorbimento osseo dell'et¨¤ e aumenta la massa ossea del 2-3%; riducendone i rischi da osteoporosi. Nei runner sopra i 40 anni la massa ossea del calcagno risulta significativamente pi¨´ alta che nei sedentari. In particolare nelle donne aumenta la densit¨¤ ossea nelle gambe e negli uomini pi¨´ sulla colonna vertebrale lombare. Anche sui muscoli possiamo notare un elevazione netta della VO2 Max (+48%) e del numero di fibre muscolari a contrazione lenta (tipo I). L'aumento volumetrico del polpaccio e dello spessore del suo tendine d'Achille suggeriscono un adattamento che migliora la trasmisione delle forze al suolo migliorandone l'efficienza. Le cartilagini di carico tendono a diminuire di spessore dopo una maratona. Tuttavia si ¨¨ visto che questi parametri rientrano dopo poco tempo postmaratona. I runner hanno invece una prevalenza di osteoartrite di anca e ginocchio del 8,8% contro il 17,9% della popolazione generale. Si ¨¨ visto invece che il sovraccarico, il disallineamento degli arti inferiori e le lesioni meniscali preesistenti favoriscono l'osteoartrite nell'atleta.?

GLI INFORTUNI CORRELATI ALLA MARATONA
¡ª ?Il 56% dei runner che si preparano alla maratona subiscono un infortunio correlato.?Sono dovuti ad uso eccessivo e per il 70% avvengono dalle ginocchia in gi¨´. Tra i principali il Dolore Femororotuleo, la Fascite Plantare e le fratture da stress tibiale. Le cause sono molteplici. Biomeccanica scorretta, sovraccarichi di chilometraggio o velocit¨¤, bassa gradualit¨¤ nei carichi d'allenamento. Correre almeno 4 volte la settimana, avere esperienza nelle mezze maratone e avere fatto un lunghissimo il mese prima della gara protegge notevolmente il maratoneta da infortuni. Particolarmente importante ¨¨ prestare attenzione ai rischi da sovrallenamento, dove tendini d'Achille e Rotulei rischiano maggiormente in maratona. Atleti con dolori o problemi ai piedi sono pi¨´ vulnerabili nelle tendinopatie Achillee. I crampi in maratona hanno un incidenza del 18% nei partecipanti. Non si ¨¨ trovata per¨° una significativa correlazione tra squilibri elettrolitici e crampi. Si ritiene che ci sia una motivazione neuromuscolare che porta a contrazioni involontarie spasmodiche. L'et¨¤, BMI elevati, crampi nella storia familiare e il non effettuare lo stretching aumenta i fattori di rischio dei crampi in maratona.?

I muscoli dopo una maratona perdono la loro Forza del 20% fino a cinque giorni dopo. Il ritorno a una corsa moderata e breve dopo 48h dalla maratona potrebbe accelerare il recupero muscolare senza creare ulteriori danni alle fibre.?

In conclusione la maratona e il suo allenamento sono per lo pi¨´ sicuri per la salute dell'individuo e possono fornire diversi benefici, sopratutto al sistema muscoloscheletrico.
? RIPRODUZIONE RISERVATA