Quante volte una gara che ci interessava non va come vorremmo? Cosa succede nella nsotra mente e come evitarlo?
Fino al giorno prima stiamo bene, poi appena prima di quella gara a cui teniamo tanto sentiamo che qualcosa non va. La tensione sale e inevitabilmente a un certo punto inizia la certezza che non andr¨¤ cos¨¬ bene. E, come pensavamo, la gara diventa uno scacco: le gambe non sono pi¨´ cos¨¬ pronte, il ritmo che pensavamo di avere come "sicuro" si trasforma in uno sfinimento. Cosa sta succedendo? Vediamo dove finisce il corpo e inizia la mente.
I fattori che possono influenzare una prestazione
¡ª ?In queste situazioni, molto frequenti negli amatori, ma anche nei campioni, bisogna avere la lucidit¨¤ per capire che ruolo gioca la mente. Ovviamente potrebbe succedere di avere una giornata "no" e di sbagliare una gara per motivi fisici. Basta un inizio di influenza, una nottata agitata, una cena pesante e il nostro corpo potrebbe non reggere adeguatamente lo sforzo, ribellandosi. Da valutare ad esempio il ruolo dell'alimentazione e soprattutto di un eventuale consumo di alcolici oppure in questa stagione calda la mancanza di una idratazione sufficiente. Nel caso del malessere fisico, per¨°, possiamo fare molto poco, se non accettare che il nostro corpo ci stia presentando un reclamo ufficiale e adeguarci.?
il ruolo della mente
¡ª ?Quello che invece possiamo gestire ¨¨ la mente. La mente infatti ha un ruolo importantissimo, ma soprattutto pu¨° essere gestita. Il nostro modo di osservare e affrontare un determinato problema e i pensieri che ne derivano sono una chiave importante per superare le difficolt¨¤. Prendiamo come esempio la situazione classica: abbiamo una gara a cui teniamo, la mattina ci alziamo e ci sentiamo stanchi, la colazione pre-gara solita ci pare pi¨´ pesante del solito. Chiaro segno di un livello di energia un pochino pi¨´ basso, ma non cos¨¬ grave. Prima del via la nostra mente rimane legata a quel pensiero di "poche energie" e iniziamo ad analizzare i punti per valutare il grado del problema. Ma la mente d¨¤ molta importanza ai dettagli negativi: quella nausea leggera, quel muscolo rigido, la testa pesante, quel doloretto che non sentivamo da tempo che emerge di nuovo... Partiamo al via e rimaniamo con le antenne dritte per vedere se migliora, ma la mente ¨¨ negativa e percepisce solo segnali negativi, boicottandoci. A met¨¤ gara andiamo bene, ma facciamo fatica. In altre situazioni quella stessa fatica ci era parsa normale, ma ora no, ora diventa man mano pi¨´ grande nella nostra mente. E cos¨¬ il pensiero negativo prende il comando. La fatica ci sembra sbagliata e la rifiutiamo, quando anche in allenamento la prendevamo come la benvenuta, ora ci pare esagerata. "Ecco, vedi, lo sapevo che non sarebbe andata..." e saltiamo come un elastico rotto. La nostra gara finisce l¨¬, a causa della sensazione di fatica, a causa del pensiero negativo. Quante gare potevano andare bene se solo non ci fossimo auto-sabotati? Ecco quindi?tre strategie per allontanare il pensiero negativo?ed evitare la perdita di controllo della mente.
accendete il pensiero positivo
¡ª ?Prima strategia: concatenare i pensieri positivi. Negativo porta negativo, ma positivo porta positivo. Accendete la miccia del positivo prima di partire. Pensate ai momenti di successo passati, a come vi siete sentiti e a come avete affrontato le difficolt¨¤. Nessuna gara soddisfacente elimina la fatica, anzi, quelle che ricordiamo maggiormente sono quelle in cui abbiamo superato degli ostacoli. Non avete gare a cui pensare? pensate ad un allenamento. Entrate in quella fatica e focalizzate il momento in cui l'avete superata. Partite da l¨¬ e presentatevi allo start con la consapevolezza che superare la fatica si pu¨°.
relativizzare
¡ª ?Seconda strategia: minimizzate l'importanza della gara, o meglio, relativizzatela. Se per un campione alle Olimpiadi non si pu¨° minimizzare, per noi amatori s¨¬. Ricordiamoci che corriamo per motivi personali e perch¨¦ ci piace, per cui se per caso questa gara non dovesse andare, ce ne sar¨¤ un'altra che andr¨¤ meglio. Divertiamoci, sorridiamo alla possibilit¨¤ di fallire. Nell'economia della nostra vita questo non sar¨¤ che un dettaglio, per cui sorridiamone. La pressione che ci sentiamo addosso non deriva dalle aspettative degli altri come avviene per i campioni, ma dalle nostre, per cui conteniamole.
progettare il "muro"
¡ª ?Terza strategia: progettate il momento di down. Prevedere con lucidit¨¤ che ci sar¨¤ un momento in cui vedrete tutto negativo e la fatica sar¨¤ enorme, ¨¨ una strategia vincente. Sapete che ci saranno momenti difficili quindi aspettateli e accoglieteli con dei pensieri positivi precedentemente preparati. Questo consiglio ¨¨ molto valido in maratona. Il "muro" facilmente arriva, per cui aspettatelo perch¨¦ la vera gara inizia l¨¬. I pensieri che contrasteranno questo momento sono i pi¨´ disparati, ma quelli legati all'esperienza funzionano benissimo. Pensare a qualcosa che si ¨¨ gi¨¤ fatto ci rende consapevoli della nostra capacit¨¤.
? RIPRODUZIONE RISERVATA