Giovanni Bossetti ha seguito la produzione della docu-serie "Il caso Alex Schwazer" per la piattaforma: "Gli allenamenti nella Casa? Chi lo guarda capisce i sacrifici"
Quando racconta il percorso fatto insieme ad Alex Schwazer, Giovanni Bossetti ha un piccolo rimpianto. "Il mio sogno? Chiudere con il suo ingresso allo stadio per le prossime Olimpiadi". Il riferimento ¨¨ alla docu-serie "Il caso Alex Schwazer", produzione seguita con uno sguardo privilegiato da manager per l'Italia dell'area Non Fiction di Netflix. "Ben presto abbiamo capito che non sarebbe stato possibile, ma per il futuro chiss¨¤Ą".
la docu-serie
ĄŞ ?Giovanni ricorda i giorni in cui ¨¨ venuta fuori unĄŻidea che negli ultimi mesi ha riportato la storia dellĄŻatleta in primo piano. "? nata da una proposta arrivata da Indigo Stories, casa di produzione che poi lĄŻha realizzato. Non sono un grande appassionato di sport, ma quella chiacchierata mi ha convinto ancora di pi¨´ su una storia che ha tanto da dire. I contatti con il regista Massimo Cappello e con lĄŻautrice Marzia Maniscalco, che hanno un rapporto stretto con Alex, hanno fatto il resto. Da l¨Ź ci siamo messi al lavoro su un progetto durato un paio dĄŻanni, che ha fatto conoscere a tanti una vicenda complicata". Nel racconto trovano spazio gli aneddoti, relativi in primis alla realizzazione del lavoro: "Non lĄŻho mai raccontato, ma ho scelto di non incontrare Alex fino alla fine delle riprese. Per conservare uno sguardo distaccato, pur conoscendo il rapporto tra il regista, Schwazer e il suo allenatore Sandro Donati. Quando abbiamo iniziato a preparare il lancio, ci siamo conosciuti ed ¨¨ stato un piacere. ? una persona limpida, di una semplicit¨¤ disarmante. E soprattutto, ha una passione gigantesca per quello che fa". LĄŻimmagine pi¨´ divertente riporta allĄŻalimentazione "consistente" dellĄŻatleta, tema discusso anche nella Casa: "Quando ¨¨ venuto a Roma per la presentazione, aveva un appetito incredibile. Si stava allenando a ritmi serrati anche in quel periodo e spazz¨° via tutto il catering" ricorda Bossetti tra i sorrisi.
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al grande fratello
ĄŞ ?Il manager commenta quindi lĄŻavventura del marciatore al Grande Fratello: "Penso che sia un ulteriore paradosso. Fa riflettere che un atleta di questo livello abbia la necessit¨¤ di infilarsi in un reality per dare visibilit¨¤ alla sua storia e a quella che per lui, nel caso della seconda positivit¨¤, ¨¨ unĄŻingiustizia. Va ammirato e come tanti lo sostengo, ma penso anche che mi piacerebbe vederlo marciare per davvero. E ci¨° che vuole anche lui". LĄŻultimo commento ¨¨ sugli allenamenti svolti nella Casa: "? concentrato su un obiettivo e vuole riprendersi quanto perso in questi anni, non avevo dubbi sulla sua seriet¨¤. Farlo al GF ¨¨ solo una virata pop di una vicenda incredibile. Spero che, a breve, tutti capiscano i sacrifici per tornare a gareggiare. ? un uomo che ha sbagliato, ha ammesso le sue colpe e ha pagato, ma gli ¨¨ stata tolta una seconda possibilit¨¤. Chi ha avuto modo di conoscerlo, pu¨° solo fare il tifo per lui".
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