5 gare "ultra" per sprofondare nella "caverna del dolore"

“Ultra”, ovvero correre oltre i 42 chilometri e 195 metri, la distanza della maratona.?Nell’ultimo decennio l’ultrarunning è cresciuto tantissimo, sia a livello di partecipazione e sia a livello di gare. Basti pensare che il sito di riferimento runultra.co.uk, fino a 12 anni fa ospitava 160 gare e oggi l'elenco ne conta ben 1.800.

Ma che cosa affascina di più di questa disciplina estrema??Sicuramente la soddisfazione di farcela, di mettersi alla prova superando una sfida impossibile, ma c’è forse qualcosa di più. Lo ha spiegato bene lo scrittore inglese Finn nel suo “L’ascesa degli ultra runner”, in cui mette in luce come ciò che affascini di più è la sensazione di oblio che si prova in queste gare. Nel ritrovarsi a vacillare così al limite, sprofondando in una sorta di “caverna del dolore”.

• La Badwater 135, ovvero 217 km non-stop nella Valle della Morte (California), con start nel punto più basso di tutto il Nord America, a 85 metri sotto il livello del mare, e arrivo sul monte Whitney a quota 2.530 metri. Una corsa che nel 2018 è stata vinta dall’ex modello e oggi ultrarunner Michele Graglia. Ecco il suo post poche ore dopo avere tagliato il traguardo: ?? successo la scorsa notte, dopo 24 ore e 51 minuti un sogno enorme è diventato realtà: ho vinto la Badwater 135 Ultramarathon “la corsa più dura del mondo”, con una temperatura di 53 gradi di giorno e 47 gradi di notte”.?

• La Barkley Marathon, la corsa pare più brutale che ci sia, lunga 160 chilometri, che si snoda su un percorso non segnato che attraversa le montagne del Tennessee. Una competizione durissima, tanto che nei primi 25 anni di storia, solo dieci concorrenti hanno tagliato il traguardo. Così è stato anche quest’anno, nessuno ce l’ha fatta a terminarla, o perlomeno non nel tempo limite delle 60 ore.

• ?La Western States Endurance Run, una gara di ultra-trail lunga 100 miglia, che si svolge in California, fra le montagne della Sierra Nevada, con salite molto ripide che arrivano fino a 2700 metri di altezza. ? uno dei più antichi trail e si sviluppa su parte del famoso Werstern States Trail. La partenza avviene nell’ultimo sabato di giugno, alle 5, e il tempo massimo per tagliare il traguardo è di 30 ore. Una manifestazione talmente richiesta che gli organizzatori, per fare fronte al numero sempre crescente di atleti che vogliono partecipare, hanno inserito il sistema della lotteria.?

• Ultra Trail du Mont Blanc, abbreviato in UTMB, una corsa di 170 chilometri, per 10 mila metri di dislivello positivo, in semi-autonomia, in programma sui tre versanti francese, italiano e svizzero del Monte Bianco. Tra gli italiani, a brillare per ben due volte, c’è il campione Marco Olmo, capace all’età di 58 e 59 anni, di mettere tutti in fila. ? una delle gare più blasonate e sognate del pianeta, e parteciparvi non è affatto facile, sia perché è richiesto un certo punteggio che si acquisisce partecipando ad altre ultra, e sia perché bisogna affidarsi al sorteggio se non si è un atleta élite.?

• La Milano-Sanremo, l’ultra maratona non-stop da Milano a Sanremo di 281 chilometri, la più lunga d’Europa. Lo start è previsto alle 10 di venerdì 22 Aprile 2022, e ai nastri di partenza saranno presenti oltre 70 atleti fra 44 Single stager (prova unica di 281km) e 35 Staffettisti (prova a staffetta con 5 frazionisti). Si partirà dalla città di Milano, attraversando tre regioni Italiane e 54 comuni, correndo tra risaie, e innumerevoli centri storici. Scollinando il Passo del Turchino prima di costeggiare tutta la costa di Ponente della Riviera Ligure, con arrivo nella bellissima Sanremo, la Città dei Fiori.?

Competizioni in cui non basta avere gambe e cuore ben allenati, ma più di tutto servono una testa fortissima, e un pizzico di pazzia. Qualità che l’ultra runner spagnola Azara Garcìa (vincitrice della Transgrancanaria nel 2017) ha sintetizzato nella frase che si è fatta tatuare sulla gamba:

Il diavolo mi ha sussurrato all’orecchio: “Non sei abbastanza forte per resistere alla tempesta”. Gli ho risposto: “Io sono la tempesta”.