Nuova frontiera nel campo dell'elettrificazione: per la prima volta due costruttori abbinano un motore ibrido ad un impianto a Gpl su una vettura di serie. Mild hybrid per Dacia Bigster, full hybrid per Kia Niro
Per abbattere ulteriormente i costi d'esercizio delle vetture ibride, sempre pi¨´ automobilisti italiani stanno valutando l'ipotesi di abbinarvi un impianto a Gpl. Questo non sorprende, considerando che il nostro Paese ¨¨ di gran lunga il principale mercato europeo per questa tipologia di alimentazione: quasi un'auto a Gpl su due in Europa ¨¨ targata italiana. Se fino ad ora questa accoppiata era esclusivamente figlia di conversioni effettuate privatamente, da concessionari, importatori e persino filiali italiane di costruttori, da oggi due diverse case propongono a listino motori ibridi Gpl su vetture di serie, una prima assoluta nel campo dell'elettrificazione. Parliamo della nuova Dacia Bigster, offerta anche con un motore mild hybrid Gpl, e della Kia Niro, che adotta un propulsore full hybrid Gpl.?
dacia bigster mild hybrid gpl
¡ª ?Svelata al Salone dell'Auto di Parigi, la?Dacia Bigster mild hybrid Gpl adotta un propulsore a benzina 3 cilindri turbocompresso da 1,2 litri di cilindrata, in grado di erogare una potenza massima di 140 cavalli, affiancato da un motore elettrico a 48 V.? Soluzione che, stando alle dichiarazioni del costruttore, abbatterebbe del 10% i consumi dando un contributo nelle ripartenze e recuperando l'energia immagazzinandola in una batteria da 0,8 kWh. A tutto questo viene abbinato un impianto a Gpl con bombola da 49 litri?nascosta sotto il pianale, lasciando cos¨¬ invariato il capiente vano bagagli, da 667 litri. Abbinata ad un serbatoio a benzina da 50 litri, garantisce un'autonomia massima pari a 1.450 km.?
kia niro full hybrid gpl
¡ª ?Tri-Fuel ¨¨ la denominazione scelta da Kia per la nuova motorizzazione full hybrid Gpl della Niro. A muoverla un 1.6 quattro cilindri a benzina abbinato ad una componente elettrica, per una potenza massima complessiva pari a 126 cavalli, e alimentato anche da un impianto allestito dalla?Westport Fuel System Italia. La bombola installata dal costruttore vanta una capacit¨¤ di 40 litri, in grado di garantire un'autonomia di 689 km, e consente di mantenere una garanzia pari a 7 anni e 150.000 chilometri. Limitato il sacrificio in termini di potenza (-3 Cv rispetto alla full-hybrid con motore termico esclusivamente a benzina), cos¨¬ come a livello di bagagliaio: la Niro ibrida "tradizionale" offre 451 litri di carico, mentre la Gpl, se si sceglie di mantenere la ruota di scorta, scende a 425 litri (invariato il valore optando per il kit riparazione pneumatici).? ?
auto ibride plug-in gpl
¡ª ?Al momento non sono presenti sul mercato vetture ibride plug-in native con impianti a Gpl: per queste, bisogna necessariamente fare affidamento sull'aftermarket, come le conversioni Landi Renzo per Jeep Renegade e Compass 4Xe. Fa eccezione il caso della Sportequipe 8, dotata di un propulsore "tri-fuel" plug-in gi¨¤ di serie, che viene montato dopo l'importazione in Italia della vettura di derivazione. In questo caso, vengono abbinati un 1.5 da 147 Cv, alimentato anche a Gpl, e due motori elettrici, per una potenza combinata complessiva di 317 Cv e 545 Nm, mentre l'autonomia complessiva ¨¨ di 1.300 km.?
auto ibride gpl, il futuro
¡ª ?L'assenza di vetture bi-fuel elettrificate fino ad ora ¨¨ dovuta parzialmente anche alla corsa all'elettrico degli ultimi anni, che ha di fatto monopolizzato gli investimenti delle case automobilistiche lasciando da parte sviluppi sul termico.?Oggi per¨°, mentre si ¨¨ alla ricerca di tecnologie complementari alle Bev per ridurre le emissioni medie di CO2 in gamma, l'accoppiata ibrido-Gpl pu¨° risultare vantaggiosa e quindi debuttare nella gamma di un pi¨´ ampio gruppo di costruttori. Tra i benefici del Gpl, oltre ai costi inferiori di gestione (un litro di gas oggi costa 0,72 euro, un litro di benzina 1,77 euro), si riscontrano infatti un abbattimento significativo del particolato allo scarico ed una riduzione di circa il 10% delle emissioni di CO2.?
auto ibride gpl, i problemi
¡ª ?A limitare la diffusione di questa tipologia, tuttavia, possono essere fattori quali, ad esempio, la scarsa richiesta a livello europeo di vetture Gpl, che rappresentano il 3,13% delle immatricolazioni in Unione Europea da inizio anno. Si presenta poi una sfida sul piano tecnico: l'avviamento di un motore a Gpl avviene a benzina, per mandare in temperatura il riduttore (meccanismo che trasforma in gas il Gpl stoccato in forma liquida nella bombola per poterlo immettere in camera di combustione). Di conseguenza su una vettura con uno schema ibrido pi¨´ sbilanciato verso l'elettrico, che quindi viaggia spesso a termico spento, il mantenimento della temperatura d'esercizio potrebbe rappresentare un elemento di criticit¨¤.? Ridotti i problemi, invece, per le vetture mild hybrid, e per la maggior parte delle full hybrid: in questi casi, il termico si spegne ed accende approssimativamente come quello di una moderna vettura dotata di Start&Stop, inconveniente al quale i costruttori di impianti Gpl di ultima generazione hanno ovviato da tempo con sistemi rodati.?
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