Dopo l'approvazione da parte dei ministri europei dell'ambiente del piano per vietare la vendita delle auto termiche dal 2035, diversi esponenti di spicco del panorama automotive italiano hanno discusso del futuro della filiera nazionale nel convegno ¡°Sfide e opportunit¨¤ per la filiera automotive¡±, organizzato da Intesa Sanpaolo. Il viceministro allo Sviluppo economico,?Gilberto Pichetto Fratin: dobbiamo essere pronti
L¡¯occasione era importante: il recente s¨¬ dei ministri dell'ambiente Ue per l¡¯addio dei motori termici in Europa a partire dal 2035. Come reagiranno l¡¯Italia e le tante medie e piccole aziende della filiera automotive a questa prospettiva? I consumatori saranno pronti? A questa e ad altre domande hanno cercato di rispondere molti tra gli esponenti di spicco del settore, riunitisi il 30 giugno a Milano alla Fondazione Cariplo per partecipare al convegno "Sfide e opportunit¨¤ per la filiera automotive", organizzato da Intesa Sanpaolo.
pre e post covid
¡ª ?Per il settore dell'automobile ¨¨ possibile parlare di un mondo pre e post-pandemia. Il 2019 si era chiuso con livelli di produzione in lieve calo rispetto all¡¯anno precedente. Prima dell¡¯esplosione della crisi pandemica il settore era entrato in una fase di profonda trasformazione guidata da alcuni macro-trend, quali, ad esempio, la crescita dell¡¯elettrificazione. Nel 2019, infatti, si ¨¨ registrato un incremento significativo delle auto ad alimentazione alternativa (in UE +43%), a fronte di un netto calo delle motorizzazioni diesel. In questo periodo la filiera dell¡¯auto ha continuato a essere interessata dal fenomeno della decentralizzazione, finalizzato al contenimento dei costi e accelerato dalla progressiva modularizzazione delle piattaforme produttive. Tale ricerca di efficienza ¨¨ testimoniata, ad esempio, dalla fusione che ha interessato due dei principali produttori europei, Fca e Psa, i quali proprio nel 2019 annunciarono la nascita di Stellantis. La diffusione del Covid-19 ha avuto un impatto pesante per il settore Automotive. Durante i primi mesi di lockdown la produzione ¨¨ stata sostanzialmente bloccata, la domanda ¨¨ crollata e il recupero nella seconda parte del 2020 ¨¨ stato parziale.
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carenza di chip, altra batosta
¡ª ?Con l¡¯avvio dei programmi di vaccinazione su larga scala in tutte le principali economie occidentali, si ¨¨ assistito a una progressiva ripresa della domanda e della produzione: a livello globale tra la fine del 2020 e l¡¯inizio del 2022 la produzione ¨¨ tornata a salire del 3%, in linea con quanto registrato dal comparto vendite (+4%). Ripresa che, tuttavia, ¨¨ stata fortemente frenata da alcuni nuovi fenomeni quali la carenza di chip e semiconduttori, oltre alla rigidit¨¤ sul fronte della logistica, con difficolt¨¤ sul fronte degli approvvigionamenti di materiali critici per la produzione e ritardi nella consegna di prodotti finiti. A sostegno della ripresa un segnale positivo ¨¨ venuto dal Pnrr italiano, che ha stanziato 10,6 miliardi di euro per lo sviluppo di un trasporto locale pi¨´ sostenibile, in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione, di cui circa 1,7 miliardi di euro per rinnovabili, batterie e colonnine di ricarica, 0,5 per idrogeno, e 0,3 per bus elettrici.
Le prospettive italiane ed europee
¡ª ?Stando alle analisi della societ¨¤?AlixPartners, presentate dall'amministratore delegato Dario Duse, nel 2022, il mercato globale dell¡¯auto chiuder¨¤ a quota 79 milioni di veicoli, complice anche la persistente carenza di chip e semiconduttori. Per il 2023 si stima una ripresa con una quota che potrebbe raggiugere 87 milioni, mentre saliranno a 95 nel 2024. In Europa la tendenza sar¨¤ molto simile; il 2022 dovrebbe chiudersi a quota 15,9 milioni di veicoli, che dovrebbero crescere a 17,5 milioni nel 2023 e 19,2 milioni nel 2024. L¡¯Italia, che rientra tra i cinque mercati dell¡¯auto pi¨´ importanti in Europa, potrebbe chiudere il 2021 a quota 1,5 milioni, per crescere 1,7 nel 2023 e 1,9 nel 2024. In questo contesto di sostanziale ripresa del mercato, le auto elettriche e ibride la faranno da padrone, con una crescita esponenziale della quota.?
la sfida italiana
¡ª ?Il viceministro dello Sviluppo economico, Gilberto Pichetto Fratin, che ha partecipato all¡¯evento facendo un intervento collegato in diretta streaming, ha sottolineato le mosse messe in campo dal governo per aiutare il settore dell¡¯auto italiano, che nel nostro paese vale il 20% del Pil. Oltre alla campagna di incentivazione per l¡¯acquisto di auto poco inquinanti, il Pnrr ha di fatto rappresentato un¡¯opportunit¨¤. Ma questo potrebbe non bastare poich¨¦ le piccole e medie aziende italiane, molto importanti per la filiera dell¡¯auto, hanno bisogno delle risorse necessarie alla riconversione. L¡¯Italia, tuttavia, pu¨° sfruttare l¡¯occasione di questa trasformazioni per ribadire tutto il suo eccellente know-how, con cui pu¨° tornare a essere protagonista. Perch¨¦, ha sottolineato il viceministro, questo contesto in rapida evoluzione condurr¨¤ circa 400 imprese a cambiare mestiere. "Dobbiamo essere pronti, puntuali e tempestivi nell'accompagnare questo cambiamento di mestiere" - ha aggiunto Pichetto Fratin - "Questa ¨¨ la sfida che abbiamo. ? essenziale un dialogo costruttivo fra tutte le imprese del settore e le istituzioni per sostenere un programma di rilancio strategico e di lungo termine, focalizzato sulla sostenibilit¨¤, sull'innovazione tecnologica, sulla specializzazione di prodotto e sulla crescita dimensionale".?
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