Possono Europa e Stati Uniti rendersi indipendenti nella produzione di veicoli elettrici e batterie? Uno studio indica modalit¨¤ e investimenti necessari
Ridurre il costo delle elettriche riducendo al tempo stesso la dipendenza dalla Cina. Una combinazione di esigenze troppo complicate da soddisfare o una strategia possibile, per quanto non facile? La risposta ¨¨ in un rapporto elaborato da Goldman Sachs e ripreso dal Financial Times che reputa lo scenario fattibile a patto, per¨°, di un massiccio piano di investimenti e della volont¨¤ di mettere in atto politiche protezionistiche da parte americana ed europea. La questione ¨¨ tutt¡¯altro che secondaria dal momento che la Cina produce tre quarti delle batterie mondiali e domina anche la produzione dei componenti e delle materie prime. Un quadro non proprio rassicurante vista la strategicit¨¤ che il settore trasporti rappresenta per qualsiasi paese, e in un contesto internazionale che va deteriorandosi non possono essere escluse azioni "di disturbo" da parte della Cina sulle forniture di materie prime e prodotti finiti.
UN CONTO DA QUASI 160 MILIARDI
¡ª ?Secondo il rapporto di Goldman Sachs, un netto passaggio al protezionismo da parte di Washington e Bruxelles, combinato con massicci investimenti da parte di aziende del settore tecnologico, avrebbe il potenziale per liberare l'occidente dalla sua dipendenza da Pechino entro sette anni. Conti alla mano, per ottenere una catena di approvvigionamento autosufficiente sono necessari 78,2 miliardi di dollari da investire nelle batterie, 60,4 miliardi di dollari nei componenti e 13,5 miliardi di dollari per l'estrazione di litio, nichel e cobalto, oltre a 12,1 miliardi di dollari per la raffinazione di questi materiali. Il totale supera di poco i 164 miliardi di dollari, poco meno di 159 miliardi di euro.
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L¡¯ESEMPIO AMERICANO
¡ª ?Un conto indubbiamente salato, difficilmente sostenibile dalle sole aziende private. Qui entrano in gioco le scelte strategiche di Stati Uniti e Unione Europea chiamati a supportare il passaggio alla mobilit¨¤ elettrica attraverso incentivi pubblici. Con una differenza: il piano Inflation Reduction Act?dell¡¯amministrazione Biden premia con bonus fino a 7.500 dollari i veicoli elettrici prodotti o negli Stati Uniti o in un paese con cui Washington abbia un trattato di libero scambio. Ma non basta, una determinata percentuale dei minerali contenuti nelle batterie del veicolo deve rispettare gli stessi requisiti e sono esplicitamente esclusi dal bonus i veicoli prodotti in Cina o che utilizzano minerali cinesi. Washington, dunque, parte pi¨´ agguerrita rispetto a Bruxelles.
IL RUOLO DELLE BATTERIE
¡ª ?A proposito di batterie, forse il tema pi¨´ spinoso, Goldman indica come strategia la combinazione tra misure protezionistiche e l¡¯utilizzo di materiali alternativi che richiedono meno minerali critici dalla Cina, nonch¨¦ all'aumento del riciclo delle batterie che ridurrebbe la domanda di litio e nichel. Diverse aziende non cinesi stanno lavorando allo sviluppo di batterie agli ioni di sodio in alternativa al litio, batterie allo stato solido e Lfp, un tipo di catodo che non utilizza nichel e cobalto. E poi c¡¯¨¨ l¡¯aspetto dell¡¯impatto ambientale, finora il mondo ¨¨ stato ben felice di affidarsi alla Cina non solo per l'estrazione di minerali, ma anche per la lavorazione di materiali che coinvolgono sostanze chimiche altamente tossiche e i loro rifiuti. A questo punto, evidentemente, ¨¨ necessario un deciso cambio di passo.
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