Oltre 20 mila ordini per l'elettrica del gruppo Saic, commercializzata anche in Italia: ¨¨ lei l'apripista della corsa del "Made in China" in Europa, che vale gi¨¤ il 5% del mercato delle vetture a batteria
La corsa dell'auto elettrica cinese in Europa ¨¨ gi¨¤ cominciata, complice un vantaggio competitivo del tutto imprevisto, ma enorme. Secondo l'ultimo rapporto firmato dagli analisti di BloombergNEF, il costo industriale delle batterie nel paese asiatico ¨¨ infatti sceso al valore di 127 dollari al kWh di capacit¨¤, ovvero il 24% in meno che negli Stati Uniti e addirittura il 33% inferiore rispetto a quanto possibile nel Vecchio Continente. Per i costruttori cinesi, significa poter pianificare una espansione sui nostri mercati potendo contare su prezzi oggettivamente aggressivi, anche senza intaccare la lista di dotazioni di serie dei singoli modelli. Secondo gli esperti francesi di Inovev, alla fine del 2022 il 5% delle auto elettriche vendute sar¨¤ cinese, con un totale 150.000 esemplari che quasi doppiano gli 80.000 registrati nel 2021. Ancora pi¨´ trionfali i toni dei tecnici di Fitch Solutions, che prevedono per le elettriche cinesi una quota di mercato in salita fino al 8% nel 2023, ma addirittura del 15% nel 2025, quando a sua volta l'intera domanda di vetture a batteria ¨¨ pronosticata in crescita di non meno del 20%.
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MG4 electric al comando
¡ª ?A guidare la corsa cinese c'¨¨ sicuramente il marchio MG, ovvero le due storiche iniziali della britannica Morris Garages, passata in mani cinesi nel 2005 e ormai appartenente al colosso Saic. Nei primi 11 mesi dell'anno, le vendite MG sono cresciute in Europa del 106%, fino al totale di 100.000 vetture commercializzate con diverse tipologie di motorizzazioni, ma il fenomeno in arrivo ¨¨ tutto a batteria. La MG4 Electric ¨¨ sbarcata sul mercato in settembre e ha gi¨¤ accumulato oltre 20.000 ordini, conferma la stessa Saic. Non a caso, ¨¨ disponibile nei due livelli di potenza da 170 Cv o 204 Cv e con autonomia massima di 450 km, ma soprattutto con un prezzo a partire da 29.900 euro. Basandosi questa volta sulle rilevazioni fornite dagli esperti di DataForce e relative ai primi 10 mesi del 2022, spicca anche la prestazione del gruppo Geely, e in particolare quella del marchio Polestar, che ha incassato 21.906 contratti per la sua elettrica Polestar 2. Geely pianifica anche l'arrivo in Europa con un secondo marchio di lusso, denominato Zeekr, proprio mentre il colosso Byd sta muovendosi con la stessa accortezza gi¨¤ utilizzata da MG, ovvero costruire una rete di vendita dedicata nel nostro mercato. Soltanto il 26 dicembre scorso poi la mossa di Nio, nome dell'elettrico di lusso cinese che ha aperto la sua prima filiale ufficiale Nio House in Germania, a Berlino, cio¨¨ la seconda in Europa dopo quella di Oslo.
Export dirompente
¡ª ?I numeri forniti dalla China Association of Automobile Manufacturers sono implacabili. Nel mese di novembre in Cina sono state prodotte 544.000 vetture elettriche, ovvero 4.566.000 dall'inizio del 2022, con una crescita del 91,2% rispetto allo stesso periodo del 2021. A frenare una prestazione se possibile pi¨´ imponente pensa ancora la mancanza di microchip di ultima generazione, che sta colpendo anche il Paese orientale, oltre alla assenza cronica di aziende locali specializzate nello sviluppo di un software evoluto. All'altezza cio¨¨ di quanto fa Tesla, che proprio dalla Cina si ritrova ad essere il primo esportatore di auto elettriche, con 165,000 vetture destinate ai mercati internazionali nei primi 9 mesi. Il totale dell'export di elettriche cinesi tocca per¨° le 342.000 vetture, ovvero il 29% del totale dei veicoli per l'estero: nel 2019 eravamo appena al 2%.
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