L'acquisizione del 50% delle attivit¨¤ legate ai motori tradizionali del gruppo della losanga ¨¨ solo l'ultima tappa di una ascesa inarrestabile e silenziosa fatta di accordi tra societ¨¤ controllate e circolazione di tecnologie
Immaginare l'invasione di auto cinesi come un fatto da evitare, ma soprattutto ancora da venire, ¨¨ un errore. La paura ¨¨ stata superata dai fatti, da una singola azienda. Geely ha gi¨¤ scavalcato i confini, oltre ai luoghi comuni, trasformandosi da impresa con sede nella Prefettura di Hangzhou a conglomerato automobilistico europeo a tutti gli effetti, con propriet¨¤ e relazioni tanto ramificate da farne un protagonista inevitabile dell'industria di questo continente. ? successo grazie ad un metodo unico di costruire relazioni e accordi, capace di formare una ragnatela di marchi e partner dalle dimensioni ormai colossali. L'ultima tappa di questa inarrestabile ascesa ¨¨ la creazione con Renault di una azienda posseduta al 50%, destinata a fornire una gamma completa di motori e trasmissioni a numerose marche in tutto il mondo. Ragionando in vecchi termini, l'invasione non ¨¨ gi¨¤ cominciata, ma forse quasi finita.
effetto ragnatela
¡ª ?Geely Holding Group rappresenta la compagnia madre di un impero che spazia dalla produzione di autovetture ai veicoli commerciali, all'aeronautica fino ai servizi di mobilit¨¤ evoluta e bancari. Nel 2021 ha fatturato 47,2 miliardi di dollari, ma la cifra di soli 2,2 milioni di veicoli venduti nasconde la verit¨¤ di un gruppo che non si propone in prima persona, ma in Europa ha preferito entrare sistematicamente nell'azionariato di altri costruttori per poi realizzare accordi di collaborazione reciproci tra questi ultimi. Una ragnatela che ha poco a che fare con la classica immagine dell'azienda automobilistica, ma ha effetti di gran lunga pi¨´ profondi nel presidiare il mercato e la concorrenza. Proprio la nascita della nuova azienda Horse, con Renault che di fatto scorpora e si separa da tutte le sue attivit¨¤ legate alle motorizzazioni termiche ed ibride, racconta meglio di qualsiasi ragionamento il ruolo che si sta ritagliando Geely. Horse servir¨¤ diversi clienti industriali, tra cui Renault, Dacia, Geely Auto, Volvo Cars, Lynk & Co, Proton, ma ¨¨ previsto lo faccia anche con Nissan e Mitsubishi Motors Company. La lista ¨¨ lunga, ma gi¨¤ sappiamo che ¨¨ destinata da allungarsi, coinvolgendo tutte le aziende con cui Geely ha rapporti e partecipazioni. Raccontare come si ¨¨ formata la ragnatela aiuta a comprendere come si allargher¨¤ a dismisura.
frigoriferi e futuro
¡ª ?L'origine di un impero sta nella banalit¨¤ di una fabbrica di refrigeratori fondata nel 1986 da colui che allora e oggi resta la mente dietro a Geely, il 59enne Li Shufu, o Eric Li come ora si fa chiamare fuori dalla Cina. L'ingresso nel mercato della mobilit¨¤ avviene nel 1994, con un piccolo stabilimento di costruzione di motociclette confluito nel 1997 nella nascente Geely Auto. La prima vettura arriva nel 1998, ma gi¨¤ nel 2002 l'azienda ¨¨ tra le prime dieci in Cina, anche se Li Shufu guarda vistosamente altrove. Nel 2010 acquista da Ford l'82% della svedese Volvo, avviata velocemente ad un programma di rilancio tanto sorprendente da portare l'azienda in borsa con un collocamento di azioni da 2,3 miliardi di euro. Utilizzando Volvo come piattaforma, nel 2016 nasce il marchio Lynk & Co, dedicato alle nuove formule della mobilit¨¤. Nel 2017 Geely acquista il 51% della leggendaria e britannica Lotus, avviando la sua conversione verso l'orizzonte delle sportive elettriche, ma nello stesso anno arriva anche l'ingresso al 49% nel costruttore malese Proton. L'amore per le due ruote, o la consapevolezza di quanto contino nel sud est asiatico, non vengono mai meno. Nel 2016 Geely acquisisce la maggioranza della Qianjiang Motorcycle, un nome pesante in Cina con radici anche in Europa, considerando che possiede l'italiana Benelli.
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¡ª ?Il secondo vero e grande colpo targato Geely risale per¨° al febbraio 2018, con la notizia dell¡¯acquisizione da parte dello stesso Li Shufu in persona del 9,69% delle quote di Mercedes, tanto da trasformarlo nel primo azionista individuale. I fili della ragnatela si tendono e nascono subito relazioni industriali tra Stoccarda e Volvo, fino ad un accordo sullo sviluppo di motorizzazioni ibride in comune. Si va anche oltre nel gennaio 2020, con Geely che acquista proprio da Mercedes il 50% del marchio Smart, dando vita ad una gamma di vetture con soluzioni tecniche ampiamente condivise con Volvo e Lynk&Co, come dimostra Smart #1 appena arrivata sul mercato. Nel frattempo si avvia la quotazione del marchio Polestar, nato anch'esso da una costola di Volvo nel 2015 e ormai affermato produttore di elettriche ad alte prestazioni. Il polo del lusso si completa poi nel settembre 2022, con l'acquisto del 7,6% delle azioni di Aston Martin, a sua volta legata a doppio filo con Mercedes per le forniture motoristiche. Nel frattempo ¨¨ stato fissato nel 2023 lo sbarco in Europa delle vetture elettriche della gamma Zeekr, gi¨¤ viste in Cina e derivate anche loro dai modelli Link & Co. Ora l'ingresso con il 50% nella nuova azienda Horse trasporta Geely di nuovo verso i grandi volumi di vendite, considerando come a questa entit¨¤ far¨¤ capo un marchio protagonista assoluto delle vendite come Dacia. La ragnatela diventa enorme.
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