Auto elettrica a fuoco: come si spegne l'incendio e si trattano le batterie

Come intervenire in caso di un incendio di auto elettrica? Quali sono i pericoli e le particolarità rispetto al rogo di un mezzo con motore termico??Andrea Foggetti, ispettore antincendio dei Vigili del Fuoco specializzato negli interventi sulle auto elettriche e batterie al litio, spiega le dinamiche dell'intervento e quanto questo sia dispendioso in termini di utilizzo di risorse, materiali e soprattutto di tempo, quindi le tecniche di soccorso. Foggetti dà anche alcuni consigli per i proprietari di auto elettriche. Le batterie più diffuse nelle vetture alla spina moderne sono agli ioni di litio, utilizzate per la loro elevata densità energetica e in quanto esse non soffrano dell'effetto memoria, fenomeno per il quale al seguito di numerose ricariche parziali la batteria tende a perdere la propria capacità di ricarica, diminuendone sensibilmente l'autonomia. Scelta apparentemente vincente se non fosse che questa tipologia soffre di un elevato rischio di incendio. Questo perché la temperatura di esercizio ottimale per una batteria agli ioni di litio è compresa tra i 20 e i 60°C, un margine già limitante. Il rischio maggiore proviene dall'evaporazione dell'elettrolita, che può avvenire in caso di corto circuito. La successione di reazioni chimiche può provocare una fuga termica e la conseguente fuoriuscita dell'elettrolita sotto forma di gas altamente infiammabile, aumentando le probabilità un incendio o un'esplosione.?

Foggetti, quando venite chiamati per un intervento che include un’auto elettrica, che cosa dovete tenere a mente per poter agire, sia in caso di incendio che di incidente? Qual è la preparazione?
?"Un'auto elettrica coinvolta in un incidente o in un incendio per noi soccorritori può implicare il rischio di elettrocuzione, ovvero un contatto con parti potenzialmente ancora in tensione. Sopra i 50 volt le tensioni sono ritenute pericolose per l’uomo: nelle macchine ibride variano dai 140 ai 200 volt di tensione, mentre le macchine completamente elettriche possono arrivare fino a 700 volt in corrente continua. Per questo i Vigili del Fuoco sono dotati di Dpi (Dispositivi di Protezione Individuale, ndr), quali guanti, abbigliamento nomex (ignifugo, ndr) e strumenti per il controllo delle temperature. I veicoli elettrici subiscono in ogni caso un rigido processo di omologazione in modo da garantire l’apertura del circuito elettrico in caso di impatto, al fine di diminuire i rischi di elettrocuzione per soccorritori che stanno operando sull’intervento: se i sensori di sicurezza rilevano, ad esempio, lo scatto dell’airbag, questo attiverà lo scollegamento istantaneo di tutte le componenti elettroniche dall’alimentazione principale, che in questo caso è il pacco batterie del veicolo".

A parità di numero di auto tradizionali ed elettriche nel territorio, la percentuale di incendi provocata da un malfunzionamento (quindi non causata da impatto o dolo) è maggiore che nelle auto tradizionali?
?"Quello che risulta dai report degli incendi già accaduti e documentati, sebbene la probabilità di innesco di un veicolo elettrico non sia superiore a quella dei veicoli tradizionali, è che la criticità ad oggi è costituita dalle modalità e dai tempi che servono per affrontare uno scenario di incendio di un veicolo a batteria, che è riconosciuto essere differente dall'incendio di un veicolo a carburante. Nel caso di un incendio innescatosi nel pacco batterie di un’auto elettrica sono richieste grandi quantità di acqua, decisamente maggiori rispetto ad un'auto tradizionale, dato che prima di arrivare all’origine dell’incendio bisogna spegnere tutte le componenti che hanno preso fuoco sopra il pacco batterie, quindi il 90% del veicolo."

Come si fa a estinguere un incendio provocato dalle batterie?
?"Ad oggi non vi è un metodo standardizzato. L'obiettivo è apportare un raffreddamento al pacco batteria, soffocandolo e privandolo dell'ossigeno. A rendere l’intervento dei Vigili del Fuoco complesso è proprio il raggiungimento delle batterie per il motivo detto prima. Per le batterie di piccole dimensioni si è rivelato efficace coprirle di materiali, come sabbia o ghiaia, materiali comunque non facilmente reperibili. Chiaramente, l'alternativa è l’acqua, e raffreddare in quantità massiva il pacco batteria per abbassare la sua temperatura interna. Si sono verificati interventi durati addirittura ore, tra raffreddamento e monitoraggio: una volta che la termocamera segnala l'obiettivo di raffreddamento, il veicolo si trova in sicurezza temporanea (la batteria deve essere poi monitorata nei giorni successivi o annegata nell'acqua per evitare un altro innesco, ndr)".

Ma se in un’auto tradizionale prende fuoco la batteria, che differenza fa a confronto con le batterie delle auto elettriche?
?"L’incendio di una batteria tradizionale, inconveniente che può assolutamente accadere, può portare al coinvolgimento dell’incendio del veicolo, ma non comporta di norma grandi difficoltà nelle operazioni di spegnimento, viceversa una batteria di un veicolo elettrico al litio di dimensioni decisamente maggiori comporta tempi molto più lunghi per far sì che la reazione esotermica all’interno della batteria si esaurisca. Fino a quel momento, la batteria presenta una sorta di instabilità termica che può portare a successive e ripetute riaccensioni. Inoltre la batteria di un’auto tradizionale si può separare dal corpo dell’auto rendendo molto più semplice il suo raffreddamento".

Nelle auto ibride dove c’è una componente di carburante in più che cosa può succedere?
?"Nulla di più di quanto già accadeva prima. Quando le fiamme arrivano a coinvolgere il serbatoio, il carburante si accende di conseguenza, dando il nuovo vigore alle fiamme, ma l’intervento cambia poco per i soccorritori".

Quali sono le case automobilistiche maggiormente avanzate in termini di agevolazioni per i soccorritori?
?"A oggi si equivalgono. Il mercato automobilistico ha rigide regole di immatricolazione. Inoltre l’Euro Ncap (European New Car Assessment Programme, ndr) si occupa di definire le modalità di valutazione della sicurezza passiva delle automobili nuove tramite l'introduzione e l'uso di specifici protocolli di prova. Da anni, le case automobilistiche lasciano in dotazione alle auto delle schede di sicurezza chiamate "rescue sheet" dove vengono illustrate tutte le componenti del veicolo di cui serve conoscere la posizione in caso di emergenza, quali le batterie, cavi, bombole, serbatoio eccetera. Esiste anche un’applicazione, Euro Rescue, scaricabile da qualsiasi smartphone e lanciata da Euro Ncap che permette ai soccorritori di accedere alla rescue sheet digitali di qualsiasi modello, dato che quella fisica potrebbe andare persa o impiegherebbe troppo tempo rintracciarla nel veicolo, specialmente se ha preso fuoco. Queste sono alcune delle soluzioni che sono nate dal confronto diretto tra le grandi aziende automobilistiche, nazionali ed internazionali, e le Forze dell’Ordine Operanti".

Invece in caso di incidenti, quali sono le complicazioni che un’auto elettrica può provocare in confronto a un’auto tradizionale?
?"La problematica che potrebbe insorgere è quella legata al fenomeno dell'instabilità termica delle batterie sottoposte ad una ricarica errata, ad un forte calore o a un impatto violento. la fuga termica è il pericolo principale in caso di un incidente: questo tipo di reazione si manifesta con espulsione di fumi in pressione seguiti da dardi di fuoco."

Consigli per i proprietari di auto elettriche per prevenire malfunzionamenti?
?"? importante che i proprietari di auto elettriche seguano attentamente le precauzioni della casa costruttrice: ogni rescue sheet è accompagnata da un QR code che permette all’utente di accedere facilmente ai dati di sicurezza del veicolo. Sono tanti i consigli anche per i veicoli plug-in, per i quali bisogna rispettare attentamente le condizioni di sicurezza prima, durante e dopo la ricarica, sia in casa che alle colonnine. Tenere sempre a portata di mano la rescue sheet, digitale o fisica che sia, in modo da renderla facile da trovare sia per gli utenti che per i soccorritori".