Avere almeno 30 milioni di auto a emissioni zero sulle strade nell'Unione entro il 2030 ¨¨ l¡¯ambizioso piano della Commissione Europea inserito nel Pacchetto mobilit¨¤ sostenibile e intelligente. Troppo ambizioso per l¡¯Acea, l¡¯associazione che raggruppa i costruttori auto europei lo ha giudicato ¡°irrealistico¡±
L¡¯auto elettrica ¨¨ una priorit¨¤ per la Commissione europea, considerata un pilastro chiave nella riduzione dell¡¯impatto umano sull¡¯ambiente. Il ¡°Pacchetto mobilit¨¤ sostenibile e intelligente¡± pubblicato il 9 dicembre scorso fissa a 30 milioni il volume di veicoli a zero emissioni desiderato nel 2030, un piano ambizioso che i costruttori automobilistici europei definiscono ¡°irrealistico¡± per bocca dell¡¯associazione che li rappresenta, l¡¯Acea (European Automobile Manufacturers Association). "Purtroppo questa visione ¨¨ molto lontana dalla realt¨¤ odierna", ha ammonito il direttore generale dell'associazione, Eric-Mark Huitema. Non che le case auto siano ostili all¡¯auto elettrica, dal momento che l¡¯industria del settore dedica gran parte del suo budget annuale di ricerca e sviluppo, 60,9 miliardi di euro, alla decarbonizzazione. Uno studio di AlixPartners stima in 185 miliardi gli investimenti nell¡¯elettrificazione da parte dei costruttori auto tra il 2018 e il 2023. Perch¨¦ allora una bocciatura cos¨¬ sonora delle ambizioni della Commissione Europea?
CRESCITA LENTA, POCHE INFRASTRUTTURE
¡ª ?La risposta arriva dall¡¯analisi effettuata da Acea sulla diffusione dei veicoli elettrici nei paesi dell¡¯Unione, che si stanno muovendo in maniera disomogenea con profonde differenze sull¡¯asse nord-sud. La ricerca mostra che dei 243 milioni di autovetture in circolazione sulle strade dei Ventisette lo scorso anno, meno di 615.000 auto erano veicoli a emissioni zero, un dato che cumula le auto elettriche a batteria e le auto elettriche a celle a combustibile. In totale lo 0,25% dell'intero parco auto europeo, con innegabili picchi in paesi come Norvegia e l¡¯Olanda, ma con moltissimi paesi a livelli infinitesimali. Dati che sgretolano le ambizioni di portare la percentuale dallo 0,25 al 12% entro il 2030. ¡°Per raggiungere l'obiettivo della Commissione avremmo bisogno di vedere un aumento di quasi 50 volte delle auto ad emissioni zero in circolazione sulle nostre strade in soli 10 anni¡±, ha spiegato Huitema. Il direttore generale dell¡¯Acea spiega che, nonostante gli investimenti nell¡¯elettrificazione e la quota di mercato in crescita, non esistono tutte le condizioni giuste per spiccare un salto cos¨¬ alto: ¡°Come riconosciuto dalla Commissione, una condizione essenziale per una diffusa mobilit¨¤ ad emissioni zero ¨¨ la disponibilit¨¤ di infrastrutture di ricarica e rifornimento, sia per le autovetture che per i veicoli pesanti¡±.
SOSTENERE RINNOVO PARCO E RIQUALIFICAZIONE ADDETTI
¡ª ?A sostegno della riflessione sulle infrastrutture Huitema cita ancora una volta dei dati: la Commissione stima prudentemente che saranno necessari tre milioni di punti di ricarica pubblici entro il 2030. Dato che lo scorso anno erano presenti meno di 200.000 punti di ricarica in tutta l'Ue, ci¨° richiederebbe l'installazione di 15 volte pi¨´ infrastrutture nei i prossimi 11 anni, secondo le stime dell¡¯Acea. Su questo tema i membri dell'Acea chiedono ancora una volta ai legislatori dell'Ue di spingere i governi nazionali ad investire nelle infrastrutture di ricarica e rifornimento. Ma anche volendo, non basterebbe. Oltre alle infrastrutture, sono necessari ulteriori strumenti per incoraggiare i consumatori a passare alla mobilit¨¤ a emissioni zero, come la prosecuzione dei programmi di incentivo al rinnovo del parco circolante e misure di sostegno alla riqualificazione di quei lavoratori che vengono e che verranno tagliati fuori dalle catene di montaggio tradizionali. Non ¨¨ un mistero, infatti, che la produzione di auto elettriche necessiti di un minor numero di addetti.
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PESA LA DIFFERENZA DI REDDITO TRA PAESI
¡ª ?C¡¯¨¨ un ulteriore elemento che non viene citato dall¡¯Acea ma che costituisce senza dubbio un ostacolo alla diffusione di massa delle auto elettriche: lo squilibrio tra il loro prezzo elevato e i redditi medi dei paesi. Non ¨¨ un caso se i veicoli a zero emissioni sono maggiormente diffusi in quei paesi dove il reddito pro-capite ¨¨ pi¨´ elevato, una dinamica evidenziata nel rapporto ¡°Making the Transition to Zero Emission Mobility¡± dell¡¯Acea che ha evidenziato molto nettamente il rapporto diretto tra la diffusione dell'auto elettrica e il reddito pro-capite dei cittadini dei singoli Paesi dell'Unione. Nel 2019, tutte le nazioni con un valore inferiore a 30.000 euro hanno riportato volumi di immatricolazioni auto a batteria non superiori all'1%, di fatto l'80% delle immatricolazioni di Ev nell¡¯Unione ¨¨ avvenuto in appena sei Paesi. Si tratta di un dato imprescindibile che spiega chiaramente come sia quantomeno imprudente avventurarsi nel disegnare scenari futuri poco realistici. Giusta l¡¯ambizione di puntare in alto, a patto che l¡¯asticella sia alla portata del saltatore.
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