SullĄŻonda di quanto avvenuto con la Desmosedici GP, che nella Top Class del Motomondiale aveva abbandonato lo storico telaio a traliccio, anche la nuova superbike emiliana lasci¨° a casa il tubolare a favore di uno chassis monoscocca (in alluminio) che sfruttava il motore come elemento portante. Il bicilindrico a L si chiamava ora Superquadro, e nella sua versione pi¨´ potente ¨C quella montata sulla 1299 Superleggera ¨C avrebbe erogato 215 cavalli. Praticamente il doppio, o poco meno, di quelli della prima 916. Nei piani di Ducati la Panigale avrebbe dovuto annientare la concorrenza, diventare un arma totale in grado di annichilire le avversarie in pista e fuori. Eppure non ¨¨ accaduto, almeno non in Superbike: tra problemi di giovent¨´ e un bicilindrico che, nonostante la tecnologia, faticava ormai a tenere il passo dei quattro cilindri, la nuova nata se ne sarebbe andata in pensione con uno zero alla voce titoli mondiali, da prima race-replica Ducati a non fregiarsi di alcun alloro iridato. Il resto ¨¨ storia recente, con due cilindri in pi¨´: la 1199 ¨¨, e forse rimarr¨¤, lĄŻultima hypersport bolognese spinta da un V-Twin, la pi¨´ estrema evoluzione di un progetto che ¨¨ entrato nellĄŻOlimpo del motociclismo da corsa e non. Tenetela dĄŻocchio se siete collezionisti, perch¨Ś tra qualche anno sar¨¤ ricercatissima.
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