Per il 2021, il Ducati Monster si ¨¨ stato aggiornato da cima a fondo: grande rivoluzione tecnica, a partire dal motore bicilindrico da 111 Cv, ed estetica. Tra le curve ¨¨ piacevole e divertente, ma ha sempre il carattere da vera rossa. Il prezzo parte da 11.290 euro f.c.
"Non ¨¨ la pi¨´ forte delle specie che sopravvive, n¨¦ la pi¨´ intelligente, ma quella pi¨´ reattiva ai cambiamenti." Charles Robert Darwin. Forse ¨¨ stata questa frase ad ispirare Ducati nel momento in cui hanno deciso di rivoluzionare con un taglio deciso al passato uno dei suoi iconici modelli: il Monster. Del tempo ne ¨¨ passato tanto: 28 anni per l¡¯esattezza. Il capostipite della famiglia aveva in s¨¨ tutti i tratti distintivi che hanno fatto la fortuna e reso ben riconoscibili i modelli di Borgo Panigale. La linea, dominata dal disegno ¡°imbufalito¡± del serbatoio, il telaio con il traliccio in evidenza e il motore bicilindrico. Il primo Monster non era una moto da fighetti, pochi fronzoli e tanta sostanza e cos¨¬ anche nella guida, tipica delle moto italiane. Ci voleva polso e decisione, ma le soddisfazioni erano tante e con il tempo i vari modelli si sono arricchiti di tecnologia, ma senza toccare gli elementi sacri. Oggi ¨¨ stato aperto un nuovo corso, via il traliccio e avanti con un telaio monoscocca in alluminio di tipo front-frame, gi¨¤ utilizzato su altri modelli di Borgo Panigale, in cui il telaio ¨¨ direttamente attaccato alle due teste del motore; novit¨¤ anche per il telaietto posteriore, in polimero plastico rinforzato con fibra di vetro.
LA TECNICA
¡ª ?Il telaio front-frame ha notevoli vantaggi rispetto al traliccio: per prima cosa il minor peso e poi la razionalit¨¤ dei passaggi dei vari accessori (fili, cavi, passaggi aria); infatti, in sede di progettazione basta creare apposite asole, fori e percorsi dedicati e trasferirli nel processo di stampaggio. Sotto il profilo dinamico permette di gestire al meglio la combinazione di flessibilit¨¤ torsionale e laterale, garantendo agilit¨¤ e rigidezza in rapporto alle sollecitazioni imposte in percorrenza di curva o nelle frenate contribuendo alla giusta stabilit¨¤ del veicolo. Per il telaietto posteriore, invecem si ¨¨ scelta la strada della plastica rinforzata con fibra di vetro (Gfrp).
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L¡¯ELETTRONICA
¡ª ?A Ducati ¨¨ sempre piaciuto giocherellare con un¡¯elettronica di classe e, visto che l¡¯esperienza non le manca, anche sull¡¯entry level di casa ha voluto fare le cose in grande. La piattaforma inerziale a sei assi gi¨¤ disponibile su altri modelli ¨¨ stata adattata e personalizzata appositamente per il Monster, quindi Abs cornering variabile su tre livelli (medio, basso e solo sull¡¯anteriore), tre riding mode (Urban, Touring e Sport), traction control a 8 livelli, quickshifter bidirezionale, controllo impennata Dwc e Launch Control. Ogni controllo offre la possibilit¨¤ di personalizzazione compresa la risposta dell¡¯acceleratore, morbida normale e aggressiva.
LA LINEA
¡ª ?Anche da lontano lo si riconosce subito, ¨¨ cambiato di poco l¡¯impatto visivo che ha sempre permesso di riconoscere un Monster. La linea rimane dominata dal serbatoio a ¡°bisonte¡± e dal faro circolare, mentre sempre in bella mostra il motore bicilindrico. Tutto ¨¨ razionalizzato: pochi cavi a vista ben raggruppati e protetti, niente spigoli o protuberanze che possono infastidire alla guida e molta qualit¨¤ anche nelle plastiche, con finiture al top praticamente in tutte le componenti. Il cruscotto con una piacevole grafica ha un sistema di funzionamento molto semplice e intuitivo: non bisogna impararsi un manuale per usarlo, due tasti e si configura tutto. Personalmente, anche se ben realizzato, non mi fa impazzire lo scarico, troppo sparato verso l¡¯alto: se fosse stato inserito seguendo il parallelismo del codino, la linea ne avrebbe tratto guadagno, ma ¨¨ solo un gusto personale.
LA POSIZIONE DI GUIDA
¡ª ?Salire in sella non necessita di particolari abilit¨¤, con quella standard posta a 820 mm da terra anche i pi¨´ corti di gamba non faticheranno ad appoggiare agevolmente i piedi a terra, ma c¡¯¨¨ anche la possibilit¨¤ come optional di avere un¡¯unit¨¤ ribassata a 800 mm, potendo scendere ancora fino a 775 mm adottando il kit di abbassamento delle sospensioni. Il manubrio ¨¨ vicino alla seduta con i comandi tutti dove si vorrebbero trovare: il nuovo Monster ¨¨ piccolo, leggero, corto e compatto e la triangolazione sella, pedane e manubrio mette d¡¯accordo praticamente tutti.
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MOTORE E CICLISTICA
¡ª ?Il motore ¨¨ il conosciuto bicilindrico Testastretta 11¡ã da 937 cc aggiornato Euro5: spiccano le teste in magnesio ma non ci si ¨¨ limitati solo all¡¯estetica. Dentro ¨¨ tutto nuovo: bielle, pistoni, tamburo del cambio, frizione, alternatore, coperchi cinghie e sistemi di aspirazione e scarico. Le modifiche hanno fatto risparmiare peso, migliorato l¡¯erogazione e l¡¯affidabilit¨¤, arrivando a 111 Cv a 9.250 giri/min e ad una coppia di 93 Nm a 6.500 giri/min. Sulla ciclistica troviamo una forcella a steli rovesciati da 43 mm, non regolabile, e monoammortizzatore regolabile in precarico ed estensione con attacco diretto senza leveraggi. Di pregio l¡¯impianto frenante con dischi anteriori da 320 mm accoppiati con pinze Brembo M4.32, le stesse usate sulla Panigale V2.
COME VA
¡ª ?Si apprezza subito, anche da fermo, il fatto di sentirsi ben inserito nel complesso moto. ? leggera da spostare e con tanto raggio di sterzo. Appena accesa, il brontolio del bicilindrico bolognese ci ricorda chi ¨¨. Una, due, tre curve a qualsiasi velocit¨¤ ¨¨ il tempo che serve per capirla, poi ci si pu¨° solo divertire. La posizione di guida contribuisce a questo piacere, si ¨¨ inseriti praticamente al centro e la sensazione ¨¨ di avere un perfetto controllo sulle ruote. Con l¡¯anteriore nelle mani e il posteriore esattamente sotto il sedere, il pilota si amalgama perfettamente con la ciclistica senza sentirsi estraneo. Stabilit¨¤ e precisione si ritrovano sempre, persino se si commette qualche errore: arrivando lunghi in una curva, per rientrare nella traiettoria corretta non bisogna inventarsi chiss¨¤ che, ma basta decidere su che comando agire e il problema ¨¨ risolto senza che la ciclistica si opponga. Ogni azione ¨¨ eseguita come un fedele cagnolino. Anche quando si decide di alzare il ritmo, nulla cambia nelle reazioni: rapidissima nell¡¯inserimento e nei cambi di direzione, si appoggia sulla traiettoria decisa e l¨¬ rimane fino al comando successivo.
TRA LE CURVE
¡ª ?Le sospensioni sono morbide nella primissima fase dell¡¯escursione, ma si assestano in un attimo, irrigidendosi progressivamente e inviando fedelmente al pilota le condizioni dell¡¯asfalto e dell¡¯aderenza. Nonostante l¡¯Euro5, il bicilindrico Ducati ha mantenuto la propria personalit¨¤: corposo e presente a tutti i regimi, non ama particolarmente girare piano e te lo fa capire brontolando e sussultando appena, ma passati i 2.500 giri/min tira fuori il meglio di s¨¦. La cooperazione tra motore, ciclistica, elettronica e trasmissione consente al Monster di poter usare tranquillamente una marcia in pi¨´ del necessario quando si trovano curve in rapida successione: si decide il rapporto e ci si butta dentro dedicandosi solo alla guida e al divertimento. Un contributo importante a tanta facilit¨¤ arriva dai vari riding mode, ottimamente tarati con possibilit¨¤ di personalizzarli a seconda dello stile di guida: si distinguono bene cambiando nettamente la risposta del motore e soprattutto il comando del gas. Nulla da dire sulla frenata, basta solo il nome Brembo per avere delle certezze di qualit¨¤: potente e progressiva con un limitato sforzo alla leva, regala sicurezza in ogni condizione. Solo l¡¯unit¨¤ posteriore non ci ha pienamente convinti per via della corsa troppo lunga, della posizione e della forma del comando, ma Ducati ci ha rassicurato che era un¡¯osservazione che gi¨¤ conoscevano e che avrebbero sistemato sulle moto di serie.
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IN SINTESI
¡ª ?C¡¯¨¨ tanta sostanza in questa moto, pi¨´ di quanto ci si aspettava, ed ¨¨ stata una gradevole sorpresa. Disponibile inoltre la versione depotenzia a 35 kW per i motociclisti con patente A2. Visto l¡¯ottimo pacchetto che si ha tra le mani e le notevoli qualit¨¤ dinamiche, viene naturalmente da chiedersi che cosa potrebbe fare questo Monster con qualche cavallino in pi¨´ e un comparto sospensioni pi¨´ raffinato. Gli avversari per ora sono solo avvisati.
PREGI E DIFETTI
¡ª ?Piace: motore grintoso, ma anche fluido ai bassi; freno anteriore firmato Brembo potente e modulabile; la posizione di guida ingloba il pilota e accoglie motociclisti di ogni statura.
Non piace: un po¡¯ pi¨´ di potenza avrebbe resto questa naked ancora pi¨´ adrenalinica; leva del freno posteriore difficile da azionare.
DUCATI MONSTER 2021: SCHEDA TECNICA
¡ª ? Motore: Testastretta 11¡ã; V2 a 90¡ã; 4 valvole per cilindro; distribuzione desmodromica; raffreddamento a liquido; 937 cc; alesaggio x corsa 94 mm x 67,5 mm; potenza 111 Cv (82 kW) a 9.250 giri/min; coppia: 93 Nm a 6.500 giri/min.
Trasmissione: cambio a 6 marce; pignone z15; corona z43.
Telaio: front frame in lega d¡¯alluminio; forcellone bi-braccio in alluminio.
Sospensioni: anteriore forcella a steli rovesciati diametro 43 mm; posteriore monoammortizzatore progressivo regolabile nel precarico.
Ruote: anteriore 17¡±, posteriore 17¡±.
Freni: anteriore doppio disco semiflottante diametro 320 mm con pinze Brembo monoblocco M4.32 ad attacco radiale a 4 pistoncini, pompa radiale, Abs cornering; posteriore disco singolo diametro 245 mm, pinza flottante Brembo a 2 pistoncini, Abs cornering.
Dimensioni: altezza sella 820 mm (800 mm sella bassa, 775 mm sella bassa + kit sospensioni ribassate); interasse 1.474 mm; inclinazione canotto di sterzo 24¡ã; avancorsa 93 mm; capacit¨¤ serbatoio 14 litri.
Peso: a secco 166 kg, in ordine di marcia 188 kg.
Prezzo: 11.290 euro.
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