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Moto mai nate: MV Agusta 750 Turbo, l'unico esemplare di un sogno irrealizzato
Se fosse stata avviata alla produzione, sicuramente avrebbe portato scompiglio in tutto il mondo motociclistico. Purtroppo rimase solamente un prototipo, con l'unico esemplare esistente che ¨¨ di propriet¨¤ di Andrea Fazi, un collezionista di Alessandria proprietario di circa 80 MV Agusta di tutte le cilindrate: dai vecchi 50 alle moderne 1000 F4. Una collezione iniziata dal nonno Fabio che aveva una officina autorizzata MV, poi proseguita dal padre Ivo e che continuer¨¤ con il figlio Giuliano. Quattro generazioni di collezionisti delle moto di Cascina Costa. La Turbo era derivata dalla 750 S e venne progettata dallo statunitense Tommy Barber, che aveva una sfegatata passione per la velocit¨¤. Non avendo problemi di soldi, essendo il rampollo di una famiglia nobile e molto ricca, si butt¨° a capofitto su questa avventura che aveva dell'incredibile insieme ad altri cinque tecnici di sua fiducia.
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lo stop per un grave incidente
¡ª ?Barber con questa moto ebbe un gravissimo incidente. La stava provando sulla pista americana di Willow Spring quando incapp¨° in una rovinosa scivolata a 230 km/h in cui si ruppe entrambe le mani e riport¨° altre gravi ferite in tutto il corpo. Quindi, dopo ben cinque anni di lavoro e numerose sperimentazioni, venne alla luce la versione definitiva del primo prototipo sovralimentato con una turbina e gi¨¤ dotato di una sofisticata iniezione meccanica. Barber lavor¨° su due motori che gli erano stati espressamente mandati dal conte Domenico Agusta affinch¨¦ li preparasse con lo scopo di riuscire a vincere la prestigiosissima 200 Miglia di Daytona.
le caratteristiche tecniche
¡ª ?Le prime turbo dell'era moderna realizzate dalle case giapponesi erano state costruite tra la fine degli anni Settanta e la prima met¨¤ degli anni Ottanta. La MV, invece, le precedette tutte, perch¨¦ il primo prototipo nacque nel 1975 e aveva il motore quattro cilindri in linea portato a 1.000 di cilindrata. Quindi l'accensione elettronica, bielle al titanio, coppa dell'olio maggiorata, valvole di aspirazione e scarico al sodio con uno speciale rivestimento per dissipare l'elevato calore prodotto dal propulsore sulla testata. Quanto alla carrozzeria, il gruppo sella serbatoio ¨¨ in alluminio con due ampie svasature per le ginocchia, mentre per la ciclistica erano spariti i due ammortizzatori standard per far posto a un monoammortizzatore stile cantilever Yamaha. Per l'impianto frenante, troviamo tre dischi morsi dalle artigianali pinze Fontana.
il suo valore
¡ª ?Il valore della Turbo? "Difficile quantificarlo ¨C risponde Andrea Fazi ¨C essendo un pezzo unico della storia MV, nonch¨¦ l'ultimo progetto per realizzare una nuova e rivoluzionaria moto per tirare fuori il meglio dalla ammiraglia 750 S. Ad ogni modo, se una 750 S viene venduta dai 100 ai 120mila euro, la Turbo come esemplare unico ne varr¨¤ almeno il doppio".
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fu proposta anche a ferrari
¡ª ?A suo tempo il conte Domenico Agusta non si mostr¨° favorevole a costruirla. Una volta visionato il progetto, per¨°, inizialmente accett¨° la sfida. Ma, nello stesso periodo, il conte decise di vendere la fabbrica, accantonando di fatto ogni nuovo progetto a due ruote. La 750 (1.000) Turbo pertanto non sarebbe mai andata in produzione, ma il nobile e ricco Barber non si arrese e trov¨° addirittura il modo di incontrare Enzo Ferrari e il suo ingegnere capo, Mauro Forghieri. Il gruppo trascorse un'intera giornata sulla pista di Fiorano per testare questo prototipo. Ferrari esamin¨° approfonditamente la moto, ma il Drake non diede mai un riscontro affermativo a Barber che continu¨° a far da s¨¦ fin quando non la rimand¨° a Cascina Costa. Il conte Agusta, quindi, regal¨° la turbo color argento e un modello analogo rosso che per¨° non era sovralimentato, a re Michele di Romania che la cedette a un nobile francese che poi vendette entrambe ad Andrea Fazi.
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