Nel 2020 la Yamaha espose a Tokyo una moto, peraltro bellissima, con propulsore rotativo con un rapporto peso-potenza da brivido: 200 cavalli per 180 chili di peso. Oltretutto esteticamente era pure bellissima
I termini pi¨´ consoni per definire questa Yamaha sono semplicemente mostruosa. Pensate, 200 cavalli con un peso di appena 180 chili e un¡¯estetica stupefacente. Perch¨¦, come potete ben vedere dalle foto, era di una bellezza sconvolgente e, infatti, fece impazzire gli appassionati di tutto il mondo. Ma questa moto, come tante altre dream bike di cui abbiamo parlato in precedenza, non ¨¨ mai apparsa nelle vetrine dei concessionari. E naturalmente non se ne conoscono le ragioni anche perch¨¦, ¨¨ risaputo, cavare dai giapponesi una parola sulle loro strategie commerciali praticamente ¨¨ una mission impossibile.?
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Una sigla identificativa molto strana
¡ª ?Strana la moto e altrettanto strana la sua sigla identificativa: Gen-Rye che non si capiva cosa significasse, ma cos¨¬ era. Una moto, contrariamente alle altre di cui abbiamo scritto in precedenza, del 2004 quindi molto recente che ¨¨ rimasta allo stato di prototipo o, se lo preferite, di concept. Questa Gen-Rye sicuramente avrebbe potuto far tornare in auge i motori rotativi, messi al bando per i noti problemi di inquinamento. Era bellissima e caratterizzata da alcune soluzioni estetiche e tecniche avveniristiche, tra cui dei futuristici freni a tamburo ideati e realizzati con un sistema totalmente innovativo che per¨° non si sono pi¨´ visti se non su questa moto.
Alimentata da sei carburatori
¡ª ?Nonostante negli anni gli impianti di iniezione elettronica abbiano fatto passi da gigante questa Yamaha era alimentata da ben sei carburatori Mikuni e disponeva di un sistema di accensione a magnete. Insomma, un mix di futuro e passato nelle soluzioni tecniche di questa moto potenzialmente strepitosa e che, se fosse andata in produzione, sarebbe stata di sicuro una regina del mercato con il suo propulsore estremamente compatto, pari a circa un terzo delle dimensioni di un motore a pistoni di potenza equivalente.
I vantaggi del Wankel
¡ª ?Senza contare che sarebbe stato molto pi¨´ economico da produrre in serie perch¨¦ il Wankel, come ¨¨ noto, ¨¨ un motore che contiene meno parti rispetto al convenzionale a pistoni. In effetti questo propulsore il cui principio di funzionamento vede un rotore a tre lobi ruotare eccentricamente intorno all¡¯albero motore generando con il suo movimento le classiche quattro fasi di aspirazione, compressione, scoppio e scarico presentava degli indubbi vantaggi: come assenza di vibrazioni e un¡¯elevata fluidit¨¤ dovute alla maggiore semplicit¨¤ costruttiva. Oltretutto, almeno teoricamente, il Wankel avrebbe dovuto garantire una manutenzione molto semplice con relativi costi inferiori grazie appunto alle sue poche parti in movimento.
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