Poco apprezzata dal pubblico, la Morini Dart 350 ¨¨ una moto rara e interessante dal punto di vista collezionistico. E a Reggio Emilia ¨¨ in vendita un esemplare che non ¨¨ mai stato acceso¡
Non sono in molti a ricordarsela, anche perch¨¦ fu a tutti gli effetti un vero e proprio fiasco commerciale. Eppure la Moto Morini Dart, canto del cigno della Morini ¡°originale¡±, ¨¨ diventata nel corso degli anni una youngtimer di discreto interesse collezionistico, complici i soli mille esemplari prodotti e la peculiarit¨¤ del progetto. I ¡°morinisti¡± pi¨´ incalliti saranno felici di sapere che ¨¨ in vendita un esemplare con zero chilometri: una Dart nuova di zecca che non ¨¨ mai stata immatricolata, vera chicca per gli appassionati di moto storiche.
LA STORIA
¡ª ?Innanzitutto un po¡¯ di storia. Se non la conoscevate ma vi sembra averla gi¨¤ vista, beh, non vi sbagliate: la Dart ¨¨ a tutti gli effetti una Cagiva Freccia C9 a cui ¨¨ stato installato il bicilindrico a V di 72¡ã progettato dall¡¯ing. Lambertini, nato con la mitica 3 e ? e montato poi anche su altri modelli del marchio (come le custom Excalibur e New York, la offroad Canguro e la sport-tourer K2). L¡¯operazione ha il via alla fine degli anni Ottanta, subito dopo l¡¯acquisto del marchio bolognese da parte dei fratelli Castiglioni: in Cagiva , per¨°, mancano le risorse ¨C e forse anche la volont¨¤ ¨C di rilanciare energicamente Moto Morini. Da poco, infatti, il gruppo varesino ha acquisito anche Ducati, ed ¨¨ proprio il brand di Borgo Panigale il cavallo di razza su cui a Schiranna intendono puntare: per Morini, lo si capisce fin da subito, c¡¯¨¨ poco spazio nei piani industriali di Cagiva, e dunque si decide di optare per una soluzione di compromesso. Che possa garantire un buon risultato a fronte di un investimento irrisorio.
LA DART 350
¡ª ?Il risultato ¨¨ la Dart, presentata al Salone di Milano nel novembre del 1987. Si tratta di una piccola sportiva da 350 cc, un segmento che negli anni precedenti aveva riservato buoni risultati alle case e anche alla stessa Morini: il telaio ¨¨ lo stesso, leggermente modificato per ospitare il ¡°nuovo¡± V-Twin, di una delle 125 pi¨´ popolari dell¡¯epoca, la Cagiva Freccia C9. Anche l¡¯estetica, avvolgente e ispirata a quella della Ducati 750 Paso, ¨¨ sostanzialmente identica a quella della ottavo di litro varesina: cambiano pochissime cose tra cui la livrea e l¡¯impianto di scarico, oltre all¡¯adozione di nuove prese d¡¯aria che consentono di raffreddare il cilindro posteriore attraverso la carenatura integrale.
LEGGI ANCHE
Nata vecchia?
¡ª ?Il bicilindrico ad aste e bilancieri raffreddato ad aria, per¨°, inizia a sentire il peso degli anni: ¨¨ un propulsore a quattro tempi nato all¡¯inizio degli anni Settanta, che seppur robusto e parco nei consumi, difficilmente pu¨° reggere la competizione con i pi¨´ recenti e tecnologici tremmezzo della concorrenza italiana e giapponese. La Dart si rivela dunque una moto che insegue le rivali sul fronte delle prestazioni, con 34 cavalli dichiarati e una velocit¨¤ massima di circa 165 km/h, proposta per altro ad una cifra non particolarmente competitiva. Per fare un esempio all¡¯epoca c¡¯era gi¨¤ in listino la Yamaha RD 350 YPV S, una sportiva a due tempi che vantava ben 63 cavalli e una velocit¨¤ di oltre 190 km/h. La stessa Cagiva Freccia C9, pur con una cilindrata ed un prezzo notevolmente inferiori, non faceva tanto peggio in termini velocistici con i suoi 156 km/h. Alle prestazioni poco entusiasmanti si aggiungevano problemi di raffreddamento, dovuti principalmente alla carenatura completamente chiusa.
LEGGI ANCHE
BOCCIATA DAL PUBBLICO
¡ª ?La Morini-Cagiva non venne apprezzata dal pubblico, una clientela giovane che guardava sempre con maggiore attenzione alle prestazioni. La produzione venne arrestata nel 1990, dopo due soli anni e circa mille esemplari usciti dalle linee Morini (alcuni dei quali con una cubatura di 400 cc, destinati al mercato giapponese). Di l¨¬ a qualche anno la casa bolognese avrebbe abbassato la serranda, una chiusura coincisa con la cessione del marchio ¨C assieme al brand Ducati - agli americani di Texas Pacific Group. Ed ¨¨ proprio per questa sua breve e travagliata esistenza che la Dart, pur con tutti i suoi limiti, si configura oggi come un modello piuttosto interessante dal punto di vista collezionistico: una sorta di ¡°brutto anatroccolo¡± che, se non ¨¨ riuscito a diventare cigno, di certo rappresenta un prodotto peculiare dell¡¯industria motociclistica italiana.
NUOVA!
¡ª ?? di recente apparso online un annuncio molto interessante , che ha come oggetto proprio una Morini Dart. La particolarit¨¤ ¨¨ che si tratta di una moto nuova di zecca con zero chilometri - il conta km non arriva a quota 1, come si vede nelle foto - e apparentemente ancora da immatricolare. La moto, che l¡¯inserzionista giura non essere mai stata accesa, ¨¨ uscita di fabbrica nel 1988 ed ¨¨ un fondo di magazzino: la richiesta economica ¨¨ di 5.900 euro, ma il prezzo ¨¨ classificato come trattabile. L¡¯esemplare ¨¨ visibile a Reggio Emilia.
? RIPRODUZIONE RISERVATA