Lo storico marchio di origine cecoslovacca si prepara a esordire nel nostro paese, con un'intera line-up di modelli e la forte tentazione di dare battaglia alla best seller Benelli Trk 502. Il debutto italiano di Jawa sembra essere stato fissato per il Biker Fest di Lignano Sabbiadoro, in programma per il terzo weekend di maggio
Un grande marchio europeo si appresta a ritornare in auge, lanciandosi nella combattutissima fascia di mercato che comprende le moto tra i 300 e i 500 cc. Stiamo parlando di Jawa, storico marchio ceco (prima ancora cecoslovacco) che dopo aver fatto segnare un autentico boom in India sta preparando il terreno per lo "sbarco" nel nostro paese. Di propriet¨¤ della Mahindra, Jawa ha pronta un'intera gamma di modelli di cilindrata media e medio-piccola, ma soprattutto sembra avere nel mirino nientemeno che la Benelli Trk 502, la adventure che nel 2022 si ¨¨ confermata per il terzo anno consecutivo la moto pi¨´ venduta nel nostro paese.?
IL RITORNO
¡ª ?Le voci si rincorrevano gi¨¤ da tempo, ma ora ¨¨ arrivata anche la conferma. Il movimento "sospetto" sul web e sui social (oltre al sito ¨¨ stato aperto anche un canale Facebook dedicato) ha trovato evidente riscontro in un post sul social blu, nel quale la casa ceca ha annunciato la sua presenza in forma ufficiale al?Biker Fest 2023 di Lignano Sabbiadoro, 37esima edizione del celebre evento motoristico che andr¨¤ in scena dal 18 al 21 maggio nella popolare localit¨¤ balneare veneta. Ancora non ¨¨ chiaro quali novit¨¤ Jawa porter¨¤ alla Biker Fest, ma dando un'occhiata al materiale disponibile online ¨¨ possibile farsi un'idea, soprattutto alla luce di quanto riportato su FB: "Jawa si presenta oggi con un'intera gamma di modelli capaci di rendere onore all'illustre storia del marchio ¨C si legge - da splendide modern classic ad avventurose maxi-enduro, passando per tecnologiche scrambler ed evocative bobber".?
BENELLI TRK NEL MIRINO?
¡ª ?Tra i modelli in gamma, a primeggiare in termini quantitativi sono le classiche piccole monocilindriche. Come la 300 CL, una nuda dal sapore vintage che si inserisce alla perfezione nel filone "modern classic" citato nel post, e la 350 Ohc, raffreddata ad aria e dal gusto vagamente "scrambleristico". Certamente sfiziosa (e perfettamente in linea con lo spirito "custom" della Biker Fest) sembra essere la 350 CL P¨¦r¨¢k, una retr¨° dagli influssi bobber che celebra la storia e i modelli pi¨´ famosi del marchio cecoslovacco. Ad attirare particolarmente l'attenzione sono per¨° due bicilindriche, la Rvm 500 Scrambler e la Rvm 500 Adventure: la prima ¨¨ una naked del tutto moderna che strizza l'occhio al mondo delle "tuttoterreno", la seconda ¨¨ una enduro caratterizzata dallo stile e design tagliente che per misure, cilindrata e posizionamento sembra avere tutta l'intenzione di lanciare il guanto di sfida alla best seller del segmento (e non solo!), la vendutissima Benelli Trk 502.?
500 SCRAMBLER E 500 ADVENTURE
¡ª ?Compatibili con i limiti relativi alle patenti A2, le due 500 sembrano condividere la medesima piattaforma, a partire da propulsore, ciclistica e telaio in acciaio, anche se la Scrambler sfoggia un forcellone monobraccio abbinato a ruote a raggi che misurano rispettivamente 18 e 19 pollici. La Adv, di contro, si mantiene su un avantreno da 19" che rappresenta, di fatto, un "must have" per la categoria. Per quanto riguarda il motore, si tratta di un bicilindrico parallelo raffreddato a liquido con distribuzione Dohc, che almeno sulla carta si presenta in linea, dal punto di vista prestazionale, con la diretta concorrenza. Se la Rvm 500 Adventure e la cugina Scrambler colpiscono per la loro estetica moderna, lo stesso non si pu¨° dire della 350 2T, una bicilindrica a due tempi vecchia scuola (vetusta?) che dubitiamo possa essere importata qui da noi. E, anche se lo fosse, difficilmente farebbe sfaceli in mercati come il nostro.?
JAWA, LA STORIA
¡ª ?A tanti, soprattutto ai pi¨´ giovani, il nome Jawa probabilmente dir¨¤ poco. Eppure il marchio ceco, nato quando ancora quelle terre rispondevano al nome di Cecoslovacchia, ¨¨ uno dei brand motociclistici pi¨´ antichi d'Europa, almeno tra quelli ancora attivi. Il primo modello, denominato 500 Ohv, fu infatti presentato nel 1929, appena qualche anno dopo l'esordio di case leggendarie come Guzzi e Bmw Motorrad: sul serbatoio, per la prima volta nella storia, campeggiava il fregio Jawa, nome ottenuto dalla fusione del cognome del fondatore, l¡¯ingegnere Franti?ek Jane?ek, e quella della societ¨¤ Wanderer Werke, cessionaria di alcuni brevetti e poi confluita nella Auto Union (l'antenata dell'odierna Audi). Massima espressione della raffinata industria meccanica cecoslovacca, Jawa si ¨¨ concessa nel corso dei decenni anche qualche "escursione" nel mondo delle quattro ruote: una vettura progettata proprio dai tecnici di Praga, ma costruita con il marchio Aero, la Minor Sport, conquist¨° perfino il secondo posto di classe alla 24 Ore di Le Mans del 1949.?
SUCCESSI, ANCHE NEL MOTORSPORT
¡ª ?Jawa riusc¨¬ a distinguersi anche negli anni bui del Secondo dopoguerra, quando il regime socialista nazionalizz¨° l'azienda e l'estro degli ingegneri cecoslovacchi fu "castrato" dalle rigide regole dell'economia pianificata. Nonostante ci¨° il marchio fondato da Jane?ek si rese protagonista, anche in quelle condizioni complesse, di alcune geniali innovazioni, molte delle quali erano state pensate o sviluppate in gran segreto durante la precedente occupazione nazista. Un esempio? La prima frizione automatica dedicata alle due ruote, risalente gi¨¤ al 1958, un brevetto che permise a Jawa di battere sul tempo persino la Honda: l'Ala dorata sarebbe stata costretta a pagare un obolo alla casa praghese per ogni esemplare di C100 Super Cub prodotto, dal momento che il motociclo giapponese faceva ricorso ad una soluzione molto simile a quella registrata da Jawa. Nel frattempo quest'ultima si dedicava con soddisfazione anche alle corse, non solo nel fuoristrada e nello speedway ¨C disciplina che la avrebbe vista affermarsi come leader assoluta ¨C ma anche nella velocit¨¤, Mondiale GP compreso. Tre le vittorie iridate conquistate in quella che allora era la classe 350, pi¨´ altre due siglate con il nome di Jawa-CZ durante la "joint venture" con la rivale ?esk¨¢ Zbrojovka.?
CHI SI RIVEDE!
¡ª ?Nonostante fosse uno dei marchi motociclistici d'eccellenza del blocco orientale e uno dei pochi brand automotive dell'Est europeo in grado di competere con le case nostrane, Jawa condivise il destino del sistema socio-economico in cui si era trovata a svilupparsi, entrando via via in una lunga fase di decadenza, perdurata fino ai primi anni Duemiladieci. Il marchio, popolarissimo in India (dove i suoi modelli erano commercializzati con il brand Yezdi fin dai primi anni Settanta) ¨¨ stato acquistato nel 2016 da Classic Legends, la stessa sussidiaria di Mahindra che possiede anche la storica casa britannica Bsa. La nuova propriet¨¤ ha investito sul costruttore ceco portandolo a vendere, nel 2019, la bellezza di 50.000 moto in un solo anno. Dal 2020 Jawa ha cominciato a distribuire i nuovi modelli anche nella "sua" Repubblica Ceca, prima tappa di un'avanzata nel Vecchio Continente che sembra essere solo all'inizio.
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