moto d'altri tempi
La Benelli 254 quattro cilindri: un azzardo che si rivel¨° fragile
Nel 1975 l'industriale italoargentino Alejandro de Tomaso, nato a Buenos Aires il 10 luglio del 1928 e scomparso a Modena vent'anni fa, ossia il 21 maggio del 2003, stup¨¬ il mondo motociclistico presentando al Motosalone di Milano una 250 con motore quattro cilindri in linea, moto rivoluzionaria per l'epoca, che fu per¨° messa in vendita due anni dopo: nel 1977. Aveva sia il marchio Benelli che Moto Guzzi, era la pi¨´ piccola di una serie di quadricilindriche e affiancava una 350 e una 500, che altro non erano che delle copie malriuscite delle Honda di pari cilindrata. Moto copiate in ogni minimo particolare, tant'¨¨ che i proprietari sostituivano le fragilissime forchette del cambio soggette a perenni rotture con quelle Honda che erano invece indistruttibili. Per l'epoca la 254 costava una follia, praticamente quanto una maximoto, tant'¨¨ che il settimanale inglese Motor Cycle News dedic¨° un'intervista a un suo proprietario chiedendogli le motivazioni di quello che veniva considerato un acquisto folle.
ERA FRAGILISSIMA
¡ª ?Il problema di questa "babyfour" era che si rompeva spesso, troppo spesso. L¡¯ex pilota Roberto Ranalli, che fu uno dei primi a portarla in pista, la descrive con queste testuali parole: "Era una moto che si sfasciava soltanto a guardarla. Addirittura ne preparammo una, maggiorata a 300 di cilindrata, che venne schierata in gara nel tricolore TT3 per derivate di serie. Risultati zero. Soltanto un interminabile e assortito catalogo di rotture".
LE CARATTERISTICHE TECNICHE
¡ª ?Monoalbero a camme in testa, era accreditata di una potenza di 27,8 Cv a 10.500 giri, alimentata con quattro carburatori Dell'Orto da 18 millimetri. La sua cilindrata effettiva era di 231 cc, pertanto con una cilindrata unitaria di appena 54,75 cc. Questa "babymaximoto" aveva un cambio a cinque rapporti ed era dotata anche di avviamento elettrico. La progett¨° Paolo Martin e fu ideata espressamente per alcuni mercati, in particolare Francia, Spagna e Gran Bretagna, in quanto la sua cubatura godeva di interessanti agevolazioni fiscali e assicurative. Il design tra la Benelli e la Guzzi era differente in quanto destinato a due diversi tipi di clientela. Di forgia pi¨´ sportiva la Benelli e pi¨´ turistica quella marchiata Moto Guzzi. Entrambe raggiungevano una velocit¨¤ massima di circa 150 chilometri orari, mentre per l'impianto frenante disponevano di un disco singolo anteriormente ed un tamburo posteriore. Pesavano appena 117 chili, grazie anche alle sovrastrutture non in metallo, ma interamente in plastica con il cruscotto posizionato sopra il serbatoio il cui tappo era celato all'interno di uno sportellino.
UNO SCARSO SUCCESSO
¡ª ?Le due "babyfour" non raccolsero affatto il successo sperato da Alejandro de Tomaso. Ci¨° a causa del loro listino esagerato, decisamente fuori mercato. Tanto per avere un'idea, nel 1979 le "quattro" Benelli-Guzzi costavano ben 1.767.000 lire, un prezzo elevatissimo considerando che la Benelli 250 bicilindrica due tempi, molto pi¨´ prestazionale, costava 1.368.000 lire, mentre la Moto Morini 350 2.031.000 lire. Con alcune modifiche restarono in produzione fino al 1981, mentre le scorte di magazzino furono commercializzate fino al 1983.
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LA RIVALSA NEL COLLEZIONISMO
¡ª ?"Nel mercato collezionistico per¨° ¨C fa osservare Alessandro Altinier, uno dei pi¨´ importanti commercianti di moto d'epoca europei - sono invece abbastanza ricercate e ci¨° per due motivi: il primo perch¨¦ c¡¯¨¨ chi le cerca per essere stato il primo quattro cilindri di serie mai realizzato, l'altro ¨¨ perch¨¦ attorno al suo motore ci vengono costruite le repliche della Benelli da Gran Premio. Mediamente le 254 si trovano dai 3.000 ai 4.000 euro. Non sono moto particolarmente pregiate ma hanno il loro mercato, anche se all'epoca riscossero uno scarsissimo successo commerciale, penalizzate com'erano da un prezzo d'acquisto eccessivo. Ad ogni modo io quando ne trovo una me la porto a casa perch¨¦ sono moto che si rivendono sempre molto bene".
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