Nel 1980 Carlo Verdone debutta come regista con il suo primo lungometraggio, Un sacco bello, dove interpreta tre protagonisti e tre personaggi secondari. Ambientato a Roma durante le giornate che precedono il Ferragosto, le storie di Enzo, Leo e Ruggero si alternano durante il film. Passaporto, visto, calze di seta e penne a biro, sembra tutto pronto per l'esotico viaggio in Polonia organizzato da Enzo, destinazione Cracovia. Ma le cose andranno diversamente. L'auto con la quale affrontare il lungo viaggio ¨¨ una Fiat Dino Spider del 1968. L'auto sportiva nacque da un accordo siglato tra la Fiat e la Ferrari e fu prodotta dalla casa torinese tra il 1966 e il 1972. Alla base della collaborazione c'era l'urgenza di omologare un nuovo propulsore V6 da due litri da utilizzare sulla monoposto della Formula 2 Dino 166. Al fine dell'omologazione da parte della Fia, il motore doveva essere prodotto in breve tempo in almeno 500 esemplari. La Ferrari aveva gi¨¤ impiegato il V6 su una propria vettura stradale, la Dino 206 GT, berlinetta a motore centrale disegnata da Aldo Brovarone per Pininfarina prodotta nel 1968, ma i tempi, nonch¨¦ i costi elevati per la realizzazione delle vetture a Maranello avrebbero determinato un ritardo dell¡¯omologazione. Venne cos¨¬ deciso di produrre una vettura Fiat, relativamente pi¨´ economica e soprattutto prodotta in tempi pi¨´ rapidi per raggiungere il pi¨´ velocemente possibile il numero minimo delle unit¨¤ necessarie all¡¯omologazione. Il V6 Ferrari da 1.987 cc che spingeva la Fiat Dino, realizzato in alluminio, vantava due alberi a camme in testa per ciascuna bancata entrambi azionati da due catene con tenditori regolabili, valvole inclinate trasversalmente, testa e basamento in alluminio, carter umido (la versione utilizzata dalla Ferrari per la Dino 206 aveva il carter secco) ed erogava una potenza di 160 Cv a 7.500 giri/minuto. Intorno a questo sofisticato motore, l'ufficio tecnico della Fiat progett¨° un'auto sportiva dall'architettura convenzionale con il V6 in posizione anteriore, cambio manuale a cinque rapporti, trazione posteriore con differenziale autobloccante, avantreno a ruote indipendenti, retrotreno a ponte rigido e freni a disco sulle quattro ruote con servofreno. La Fiat Dino Spider era lunga 4.107 mm, larga 1.700 mm, alta 1.245 mm, con un passo di 2.256 mm e un peso pari a 1.150 kg. La carrozzeria della Spider presentata al salone di Torino del 1966 venne affidata a Pininfarina. Nel 1967 debutt¨° la coup¨¦ 2+2 ad opera di Bertone. Nel 1969 le due versioni vennero aggiornate. La cilindrata del motore, che adott¨° un basamento in ghisa per ovviare ai problemi della deformazione delle canne dei cilindri, aument¨° a 2.418 cc erogando una potenza di 180 Cv e una velocit¨¤ massima di 205 km/h nella versione coup¨¦ e 210 km/h nella variante spider. Il propulsore e la vettura prendono il nome da Dino, diminutivo di Alfredo, figlio di Enzo Ferrari che aveva contribuito attivamente alla progettazione del motore V6 scomparso prematuramente dopo essere stato colpito dalla distrofia muscolare. La Fiat Dino guidata da Enzo nel film dovrebbe essere una Dino Spider 2.0 (Tipo 135AS) prodotta in 1.163 esemplari, la sigla AS contraddistingue il telaio. Secondo alcuni commenti degli utenti trovati nei forum specializzati la calandra della vettura del personaggio interpretato da Verdone potrebbe essere di una Dino Spider 2.4, ma i cerchi Elektron con mozzi Rudge e la posizione centrale del logo Pininfarina sul cruscotto indicano chiaramente che si tratta di una Dino Spider 2.0.
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