Renault 5: la prova della 50enne che sta per rinascere a Flins

Aspettando la Prototype, abbiamo ripercorso la storia della R5 prodotta a Flins, provandola in occasione della visita all'impianto che ha sfornato oltre 5 milioni di esemplari dal 1972 al 1984. La fabbrica oggi è protagonista del progetto di conversione Refactory, con target di 3.000 assunzioni ed impatto negativo sulla CO2 entro il 2030

Non c'è futuro senza memoria di un passato glorioso. I 50 anni della mitica Renault 5 coincidono con l'entrata nel vivo del progetto Re-Factory di Flins, il sito produttivo che ha fatto da culla alla compatta francese e destinato a diventare un Hub per la mobilità sostenibile. In occasione della visita dell'impianto che sorge a circa 40 km da Parigi, abbiamo ripercorso la storia della compatta prodotta in oltre cinque milioni di esemplari tra il 1972 ed il 1984. Il viaggio nel tempo ha toccato tanto il piano didattico quanto quello dinamico, grazie al test-drive svolto nelle strade di campagna che circondano l'impianto dove, nel 2024, verrà prodotta la compatta 100% elettrica che segnerà il ritorno della R5 nel mercato automobilistico.??

Le prime Renault 5

Arrivò nel 1972 per reinventare il concetto di auto utilitaria, all'epoca piantato sullo stereotipo del modello spartano e lento, ma accessibile a tutti. La R5 rilanciò sull'accessibilità sfruttando parte della meccanica della R4, su tutti il famoso cambio ad ombrello sulla plancia, ma puntò su un design all'avanguardia per centrare un target ampio, negli anni in cui l'auto cominciò ad essere di tutti con la motorizzazione della classe media. La primissima R5 fu la L con motore 782 cc da 36 Cv condiviso con la R4, come il cambio. Era lunga 353 cm, pesava 730 kg, e raggiungeva i 120 orari di velocità massima. In parallelo fu lanciata la più potente TL con motore da 956 cc in grado di erogare 44 Cv. In occasione del restyling della R5 TL del 1977, fu abbandonato il cambio montato sulla plancia in favore della leva tradizionale.

Renault 5: dalla Gtl alla Super Cinque

Nel 1976 la gamma si arricchisce con la versione Gtl, aggiornata esteticamente con nuove paratie laterali in plastica, estese lungo le fiancate fino ad unirsi ai paraurti. La R5 Gtl è soprattutto la prima ad essere disponibile anche in versione 5 porte. Siamo già all'inizio degli anni ottanta quando arriva la nuova top di gamma Tx, "gettonatissima" per via dei suoi colori esclusivi, materiali più eleganti ed un tocco di tecnologia con l’introduzione dei vetri elettrici. L'ultima Renault 5 è siglata Laureate (Parisienne in Italia), mentre a cedere il testimone alla Clio è la sofisticata Super 5 prodotta a partire dal 1984.

Renault 5 Turbo

La Renault 5 Turbo venne presentata al Salone di Parigi del 1978, ma la produzione iniziò nel 1980. Inizialmente era prevista in 400 esemplari, la quota minima prevista dal regolamento della Federazione per poter iscrivere la versione da gara al mondiale Rally. Alla fine, la Turbo 1 fu prodotta in 802 esemplari nello stabilimento Alpine di Dieppe, da sommare agli 888 esemplari della Turbo 2 prodotta a partire dal 1981. Ha regalato adrenalina con i suoi 160 cavalli a 6.000 giri al minuto e una coppia di 210 Nm a 3.250 giri. Protagonista il motore 4 cilindri 1.397 cc, collocato in posizione posteriore centrale longitudinale e abbinato al cambio manuale a 5 rapporti. Trazione posteriore, toccava i 200 km/h con uno scatto da 0 a 100 km/h in 6,9 secondi. I pochi esemplari ancora in circolazione sono contesi a suon di milioni dai collezionisti.?

Come si guida oggi

La protagonista della prova nella campagna francese è una Renault 5 TL del 1977, la prima a dire addio al cambio "ad ombrello" montato sulla plancia, in favore della tradizionale leva sul tunnel centrale. Il motore era il 4 cilindri 956 cc da 44 Cv, che permetteva alla compatta francese di raggiungere i 130 km/h. Anche se guidare oggi un'auto del 1977 fa subito venire in mente come il servosterzo ed il climatizzatore siano state due innovazioni sottostimate in tema di comfort, la Renault 5 ci mette poco a rimettere in strada le qualità che hanno determinato il suo successo. Una volta esercitate le braccia in fase di manovra, lo stacco della frizione è morbido e progressivo per l'epoca, mentre la frenata garantita dai quattro freni a tamburo, pur essendo lontana anni luce dagli standard attuali, risulta migliore di molte concorrenti coetanee. Quattro erano anche i rapporti del manuale, scalati con leggero affanno iniziale del 4 cilindri aspirato, che invece premia generosamente gli allunghi a partire dalla seconda marcia. La guida è autentica e piacevole, anche in autostrada, dove la R5 tiene con disinvoltura i 120 km/h senza trasmettere vibrazioni all'interno dell'abitacolo. Che però è invaso dalla voce del motore tanto da costringere gli occupanti a parlare ad alta voce, come da antiche abitudini, generate dal fatto che i materiali fonoassorbenti non si usavano. Tra le curve, occorre riabituarsi in fretta all'assetto morbido del passato, col tipico coricamento laterale, oltre ad avere a che fare con uno sterzo privo di servoassistenza, quindi senza ritorno. Superati i primi brividi, emerge l'agilità figlia dei circa 800 kg di peso complessivo, che permette alla R5 di andare rapidamente in appoggio nei trasferimenti di carico offrendo una buona sensazione di stabilità. Piacere e facilità di guida, personalità e design innovativo. Specialmente dopo averla guidata, è possibile capire perchè la R5 sia stato uno dei modelli di maggior successo nella storia di Renault. Tornerà in versione 100% elettrica nel 2024, con la speranza che l'erede conservi tanti cromosomi della gloriosa antenata. Il cerchio si chiude nell'impianto di Flins che si sta attrezzando per l'evento, in base al progetto di conversione Refactory che prevede area riciclo materiali, centro ricerche sviluppo e batterie, area retrofit e rigenerazione dei veicoli usati. Tra le numerose attività che permetteranno all'impianto di avere un'impronta negativa di CO2 entro il 2030, anche lo sviluppo di kit di conversione presente nella R5 Retrofit, dotata di un motore elettrico da 22 kW/29 Cv collegato al cambio originale.?Il pacco batterie da 10 kWh garantisce circa 80/90 km di autonomia. Il kit è pronto per entrare in commercio.