Ford Bronco: il mito americano alla prova degli sterrati italiani

Quel che Ford sta facendo, in questi ultimi tempi, è un intelligente riposizionamento sul mercato andando a sfruttare nomi iconici come Mustang – si pensi alla nascita della Mach-E per la transizione all'elettrico senza perdere lo spirito sportivo del nome che porta – ed Explorer. L'intento finale è costruire auto che siano emozionanti da guidare e che si distinguano dalla massa, in un momento storico di cruciale importanza per il settore automotive, quello della transizione all'elettrico. In tal senso, non è da meno Bronco, fuoristrada diventato icona il secolo scorso in America e ora tornato in auge – sempre con motore a combustione interna – con un prodotto completamente nuovo e altamente tecnologico. La novità è che sarà disponibile anche in alcuni mercati selezionati in Europa (tra cui l'Italia), motivo per cui val la pena approfondire il discorso.

Ford Bronco: come è fatto, gli esterni

Due gli allestimenti che arriveranno, a partire dal mese di luglio 2023, nel Bel Paese: Outer Banks (un po' più confortevole) e Badlands (più estrema), rispettivamente a un prezzo di 77.000 e 81.000 euro, entrambi già ordinabili. Esteticamente il 4x4 si presenta come un fuoristrada solido e muscoloso con chiari richiami al design dell'icona del 1966, caratterizzato da linee nette e squadrate che ne esaltano lo spirito avventuriero. In comune tra i due allestimenti l'enorme scritta Bronco al centro della griglia, posta alla medesima altezza dei fari tondi, oltre che i passaruota in plastica imbullonati. Il tetto rigido removibile è modulare, essendo diviso in quattro pannelli. Due di questi, quelli anteriori, possono essere riposti con borse dedicate a bordo del veicolo. Inoltre, tutte le porte possono essere rimosse in soli 8 minuti. Elementi extra sono i loghi nascosti, una grafica che illustra la gamma del modello originale del 1966, un apribottiglie integrato nell'abitacolo e le coordinate Gps dei luoghi utilizzati per i test effettuati durante lo sviluppo del veicolo.

Ford Bronco: come è fatto, gli interni

Agli esterni solidi e robusti si contrappone un ambiente interno confortevole e tecnologico. Il quadro strumenti Tft da 8" è abbinato a un touchscreen centrale Lcd da 12" con il sistema di infotainment Sync 4 di ultima generazione, che beneficia degli aggiornamenti software wireless Ford Power Up per migliorare le funzionalità nel tempo. La compatibilità con Apple CarPlay e Android Auto 7 è di serie, insieme all'impianto audio B&O Premium Sound System 8 con 10 altoparlanti, incluso un subwoofer. Disponibile l'app FordPass 9 per una maggiore connettività. L'oggetto forse più utile e prezioso di tutta l’auto si attiva automaticamente con le modalità off-road: stiamo parlando di un sistema telecamere a 360° che inquadra il terreno che si sta per affrontare. Questo torna molto utile in situazioni estreme dove la visuale è pressoché nulla. Quanto alla vivibilità interna, risultano un po' scomodi i tasti degli alza cristalli elettrici, in posizione obliqua tra cambio e bracciolo. Estremamente confortevoli i sedili anteriori con regolazione elettronica anche per il passeggero, mentre la seduta in seconda fila risulta un po' troppo inclinata in avanti.

Ford Bronco: come è fatto, le specifiche per l’off-road

A tutto ciò il Bronco Outer Banks aggiunge un differenziale centrale a gestione elettronica, mentre il Badlands si caratterizza per la presenza anche di un differenziale anteriore bloccabile e un sistema di disattivazione della barra stabilizzatrice anteriore per offrire la massima agilità su terreni difficili. Con una capacità di guado di 800 mm e una corsa delle sospensioni di 261 mm, Ford Bronco garantisce elevate prestazioni in fuoristrada anche grazie al telaio a longheroni in acciaio ad alta resistenza con sette traverse. Ford Bronco è dotato di sospensioni Hoss (High-Performance Off-Road Stability Suspension), che comprendono bracci indipendenti con molle elicoidali a lunga escursione all'anteriore e un solido assale a cinque bracci con molle a lunga escursione a taratura variabile. Bronco Badlands si impreziosisce di ammortizzatori Bilstein per un uso gravoso. I componenti meccanici più esposti a eventuali urti con il suolo sono protetti da una piastra di protezione, oltre a schermature per il motore, la trasmissione, il ripartitore di coppia, il serbatoio del carburante e le barre paramassi laterali. I ganci di traino anteriori e posteriori sono di serie e la struttura tubolare su cui si fissa il tetto rigido è dotata di airbag laterali a tendina, airbag laterali per i sedili e airbag anteriori.

Ford Bronco: come va su strada

Nonostante non sia pensato per chissà quali viaggi su strada, il comfort a bordo del Ford Bronco è di livello. La seduta rialzata, l'ampia visuale, il lavoro del cambio a 10 rapporti – molto meglio in automatico che in modalità manuale – permettono una guida in relax a bordo di un mezzo che trasuda storia. A 100 km/h i fruscii d'aria si fanno insistenti e crescono a mano a mano che si aumenta la velocità. D'altronde, le geometrie della vettura non sono quelle ideali per affrontare un viaggio a velocità autostradali. E se si considera che si è a bordo di un fuoristrada fatto e finito, è impressionante il ritmo che si può tenere su un passo di montagna: il peso c'è e si sente nei cambi di direzione, ma il lavoro del telaio è sorprendente e la frenata estremamente sicura e precisa. I 335 Cv del V6 permettono di togliersi anche qualche piccola soddisfazione su strada con accelerazioni e riprese niente male.

Ford Bronco: come va in fuoristrada

Dalle due ruote motrici usate su strada si inseriscono le quattro per affrontare percorsi in sterrato. Qui esce l'anima del Bronco, fuoristrada puro che non si spaventa neanche davanti all'ostacolo più impervio. Testato in un circuito off-road permanente, tra guadi, salite ripide, fango e sassi smossi, il Bronco stupisce per facilità di utilizzo per neofiti. Da non credere l'efficacia del Trail Turn Assist, il sistema che riduce del 40% il raggio di sterzata. In più di un'occasione è capitato di trovarsi in situazioni di sottobosco estremamente anguste e strette, dove far manovra sarebbe stato pressoché obbligatorio, con i rischi che ne conseguono su di un percorso in contropendenza. Ebbene, con tale sistema l'auto gira stretta quanto una citycar e permette di passare dove mai ci si immaginerebbe di passare. L'altra preziosa risorsa è la telecamera frontale con proiezioni in tempo reale di dove si andranno a mettere le ruote, estremamente utile quando non si vede il terreno. A tutto ciò si aggiunge il lavoro dei differenziali e degli pneumatici che garantiscono la giusta trazione per affrontare anche la salita più impervia.

Piace

• Motore: elastico e vigoroso, il 2.7 V6 ha tutta la spinta necessaria per tirar fuori dai guai in off-road e la vivacità per qualche accelerazione su strada?
• Carattere: un'icona americana sbarca in Italia. La capacità di distinguersi dalla massa non passa inosservata per via delle linee squadrate e di una dotazione tecnica da specialisti del fuoristrada?
• Telecamera frontale: in fuoristrada è utilissima per vedere dove si mettono le ruote, specie quando si affrontano salite ripide dove la visuale del terreno è nulla?
• Raggio di sterzata: con il Trail Turn Assist si riduce il raggio di curvatura in spazi ristretti. Torna utile in passaggi angusti in fuoristrada

Non piace

• Posizionamento dei comandi degli alzacristalli elettrici: in obliquo e tra il cambio e il bracciolo?
• Cambio in M: niente palette al volante, niente movimento in avanti e indietro della leva. Le marce in modalità manuale si inseriscono tramite un + e un – sulla leva del cambio. Poco pratici e a quel punto meglio lasciar lavorare il cambio in automatico?
• Fruscii d'aria: sopra i 100 km/h sono ben percepibili, complici le geometrie dell'auto e il tetto removibile.