Porsche 911 Dakar: la prova della sportiva sulle dune del Sahara

In anteprima mondiale al volante della nuova 911 Dakar sugli stessi terreni dove, nel 1984, la 953 correva per poi vincere il rally più duro del mondo: motore boxer da 480 Cv, trazione integrale dedicata e assetto rialzato per affrontare paesaggi da sogno

Dall’eleganza incondizionata della Carrera alla voglia di libertà della Targa, dalla sportività senza fronzoli della Turbo fino al forte legame con le corse delle GT3. La 911 è un’icona delle quattro ruote per le sue inconfondibili linee senza tempo e per l’incredibile bilanciamento dinamico che caratterizza tutte le generazioni prodotte nel corso dei suoi 60 anni di vita. La storia dell’intramontabile coupé di Zuffenhausen ha però orizzonti più ampi di una normale supercar, orizzonti che con la nuova Dakar si spingono ben oltre una semplice lingua di asfalto: una 911 che riporta a galla le fatiche e i successi conquistati nel rally più duro del mondo per far gustare un’esperienza di guida mai provata prima al volante di una sportiva di questo calibro. Per scoprire in anteprima mondiale il vero potenziale di quella che potrebbe essere la 992 definitiva siamo volati in Marocco, più precisamente tra le dune del deserto del Sahara, quelle stesse dune dove più di 30 anni correva per poi vincere la mitica 953.

Porsche 911 Dakar: come è fatta

Per permettere alla 911 di affrontare il fuoristrada come un mezzo quasi specialistico, i tecnici hanno fatto un accuratissimo lavoro di riprogettazione di molte componenti, sia tecniche che estetiche, ma questa supersportiva è comunque rimasta fedele a se stessa. Le forme proporzionate ed eleganti sono valorizzate da un assetto rialzato di 5 cm rispetto a quello della Carrera 4 Gts da cui deriva e tutta la parte bassa della scocca è stata rinforzata da inserti dedicati che, oltre ad avere anche funzione pratica in caso di difficoltà, enfatizzano la presenza in strada di questo iconico modello.

Porsche 911 Dakar: anima off road

Il sistema di sollevamento non è limitato all’asse anteriore, ma rialza l’assetto in parallelo: l’altezza da terra può aumentare così di altri 3 cm, raggiungendo un massimo di 191 mm e portando gli angoli di attacco, di uscita e di dosso rispettivamente a 16,1°, 18,2° e 19,0° (quest’ultimo valore paragonabile a quello del Cayenne). Tra le caratteristiche più interessanti ci sono le gomme semitassellate Scorpion All Terrain Plus, montate di primo equipaggiamento ma comunque intercambiabili con varianti estive o invernali. Pirelli ha sviluppato questo pneumatico con misura da 19” all’anteriore e 20” al posteriore appositamente per la 911 Dakar, che può contare su tasselli di 9 mm, fianchi rinforzati e gradini costituiti da due strati di carcassa, così da resistere agli impatti più duri e a velocità fino a 240 km/h (valore limitato elettronicamente per questioni di sicurezza).

Porsche 911 Dakar: gli interni

Questa novità tedesca fa sognare avventure senza confini o gite in giornata alla ricerca delle spiagge più esclusive della Sardegna. Un’auto da vivere tutti i giorni e in tutte le occasioni, senza però dimenticarsi la forte connotazione sportiva della Dakar. Dentro le portiere, infatti, l’ambiente tipicamente Porsche, esaltato dal contagiri analogico e materiali di prima qualità, è rafforzato da sedili a guscio in fibra di carbonio ispirati a quelli delle GT3 e dalla possibilità di montare il roll bar, le cinture e l’estintore. A differenza di molte sorelle in gamma, questa versione è una due posti secca: infatti le due piccole sedute posteriori sono state completamente rimosse per far cantare al meglio il propulsore boxer 3.0 litri biturbo da 480 Cv nascosto nel vano posteriore e ridurre al minimo il peso complessivo che si ferma a 1.605 kg, 10 kg in più del modello da cui deriva.

Porsche 911 Dakar: come va/1

Poter affrontare percorsi sabbiosi al volante di una supercar che si compra dal concessionario è pura magia: con un lavoro raffinatissimo di elettronica, sospensioni e una trazione integrale efficace, questa 911 riesce a stupire anche in off-road. Su questo allestimento debuttano due nuove modalità di guida, la Rally e la Fuoristrada: quest’ultima rialza automaticamente l’assetto fino a una velocità di 170 km/h e distribuisce la coppia su entrambi gli assi per arrampicarsi nei contesti più impegnativi, mentre la prima favorisce la spinta sulle ruote posteriori per gestire al meglio la derapata. Merito anche di uno sterzo un po’ più libero rispetto ai modelli più corsaioli ma comunque molto preciso, dell’asse posteriore sterzante e della stabilizzazione antirollio Pdcc, che contribuiscono a garantire un controllo veramente mostruoso.

Porsche 911 Dakar: come va/2

Avvolti da un mare di onde dorate, si è accompagnati da una colonna sonora unica nel suo genere: l’assenza dei sedili posteriori per risparmiare peso esalta ancora di più il timbro del sei cilindri, che penetra nell’abitacolo ed entusiasma i passeggeri senza creare disturbo negli spostamenti in relax. I 480 Cv spingono con decisione e la ricca coppia ai bassi regimi scaricata con fluidità permette di rimbalzare tra la sponda di una duna e l’altra, lasciandosi alle spalle una scia di sabbia da paesaggio extraterrestre. L’assetto rialzato filtra le asperità del terreno con una disinvoltura da vettura specialistica, anche a velocità superiori ai 100 km/h e su percorsi più duri, dove si possono apprezzare grandissima stabilità e una sicurezza veramente impensabili per una vettura che nasce per la guida di tutti i giorni. Un giocattolo da grandi che fa sognare avventure ai confini del mondo e permette di essere strapazzato senza limiti: infatti, questa novità può raggiungere i 240 km/h e, anche se non siamo riusciti ad assaporarne il vero potenziale su asfalto, non bisogna dimenticare che lei è una Porsche 911.

In campeggio con la 911 Dakar

Perché accontentarsi di un’esperienza di glamping extra lusso nel bel mezzo del deserto quando si può comodamente dormire sul tetto della novità più attesa dell’anno? Tra gli optional più interessanti dedicati alla 911 c’è la tenda ufficiale che, aprendosi a fisarmonica, può essere installata sul portapacchi di questa supercar per vivere nottate indimenticabili. Senza farcelo ripetere due volte ci siamo lanciati in questa avventura, pronti ad affrontare le temperature rigide del deserto, che nelle ore buie di gennaio sfiorano gli 0° C. Abbigliamento termico sotto al pigiama, calze pesanti, torcia in testa e non due, ma ben tre, strati di piumone per provare ad accumulare tutto il caldo possibile e lanciarsi in questa notte unica nel suo genere. Coccolati dal materassino sottile che si è confermato più confortevole del previsto (considerando di essere sdraiati sul tetto di una Porsche) e complice anche la stanchezza dopo la giornata di guida, ci siamo addormentati in un batter d’occhio avvolti da una stellata da sogno. Lo spettacolo del deserto si è ripetuto la mattina successiva, ma questa volta il dipinto naturale ritraeva soffici dune colorate di arancione dalla luce dell’alba che ci hanno lasciato a bocca aperta. Certo, faceva freddo, ma quando ricapita di risvegliarsi sul tetto di una 911 con una delle viste più incredibili al mondo?

Porsche 911 Dakar: in conclusione

Che sia quindi per un viaggio in coppia, una gita al mare o in montagna, una giornata tra i cordoli oppure per affrontare le dune del deserto, la 911 si conferma la supercar più bilanciata che esista. Disponibile in soli 2.500 esemplari, a conferma dell’esclusività dell’allestimento Dakar, questa supersportiva rialzata da 230.990 euro può essere personalizzata con accessori unici e valorizzata da colorazioni celebrative dedicate agli esemplari che negli anni Settanta e Ottanta hanno affrontato il rally più leggendario.

Porsche 911 Dakar: pregi e difetti

Ecco cosa ci c’è piaciuto di più e cosa di meno dell’ultima arrivata nella famiglia 992:

• Piace: Potenziale da fuoristrada, l’assetto rialzato e il motore grintoso garantiscono prestazioni quasi impensabili; nonostante i sedili sportivi, si riescono a macinare tanti chilometri, coccolati come solo Porsche sa fare; le grafiche celebrative sono un optional che valorizza ancora di più questa versione unica nel suo genere.
• Non piace: Peccato che per ora il progetto sia a tiratura limitata, verranno prodotte solo 2.500 le unità; il potenziale è alto, ma in fuoristrada bisogna comunque ricordarsi che è sempre una 911.