Autovelox, Claudio Cecchetto: "In auto capisco se un brano sarà un successo"

Disc-jockey, presentatore, scopritore di talenti e tanto altro ancora tra cui annoverare un rapporto con l'auto e i motori che dura da una vita. A cominciare da quello con il padre prima camionista, poi tassista. E poi gli esperimenti di motocross, le tournée in giro per l'Italia con le cartine stradali in mano e il futuro elettrico

Claudio Cecchetto è senza alcun dubbio uno dei più straordinari ed eclettici personaggi nella storia dello spettacolo italiano. Senza di lui, il panorama artistico nazionale degli ultimi quarant’anni non sarebbe sicuramente stato lo stesso, sia per i tanti artisti da lui lanciati (citiamo Gerry Scotti, Jovanotti, Fiorello, Amadeus, Nicola Savino, Marco Baldini, gli 883, Max Pezzali, Paola & Chiara, Sabrina Salerno, Sandy Marton, Tracy Spencer, Taffy, Via Verdi, Luca Laurenti, Marco Mazzoli, Daniele Bossari, Fabio Volo, Leonardo Pieraccioni, DJ Francesco, Finley), sia per avere fondato Radio Deejay e portato al successo Radio Capital. Claudio Cecchetto va annoverato anche come uno dei presentatori televisivi italiani di maggiore successo, avendo condotto trasmissioni come il Festival di Sanremo, Festivalbar, Fantastico, Scacco Matto, Discoring, Premiatissima, senza dimenticare la sua performance come cantante di Gioca Jouer, tormentone del 1981 arrivato al n.1 della hit parade italiana, con oltre 500 mila copie vendute ed ancora oggi largamente utilizzato in tutto il mondo come ballo di gruppo. Claudio Cecchetto nasce a Ceggia, in provincia di Venezia, ma cresce a Milano, dove papà fa il tassista. Un episodio molto bello raccontato nella sua autobiografia è quello che, raggiunto il successo come disc jockey, con una scusa porta suo padre al concessionario Mercedes e gli regala un taxi nuovo: “E’ stata una cosa che mi ha fatto molto piacere, e sicuramente anche a lui, perché è servita a dimostrargli che i suoi sforzi nel tirarmi su hanno prodotto un figlio almeno riconoscente. Potevo permettermi questo gesto, ed è stato un ringraziamento a lui ed alla mia famiglia per tutto ciò che hanno fatto”.?

Claudio, cosa è per te l’automobile? Un mezzo di trasporto, un simbolo di personalità, un mezzo di seduzione??

“Tutte e tre le cose: un mezzo di trasporto per muoversi comodi, specie per andare in vacanza. Poi un modo per esternare la propria personalità: è una soddisfazione quando ci si può permettere una bella auto. Magari oggi è più facile trovare un locale in affitto, ma ai miei tempi era anche un appartamento privato dove ospitare la propria compagna”.?

Ti ricordi la tua prima automobile??

“Certamente, una Fiat 500 L blu. Rammento che al momento della consegna chiesi un optional, la serratura sul vano posteriore. Mi dissero di girarmi mentre la montavano, in quanto dovevano martellarla e non mi avrebbe fatto piacere vedere violata la mia auto nuova. La prima notte non ho dormito, ero sempre al balcone a controllare non me la rubassero. A volte ricordo la 500 anche come punto di riferimento per fare delle valutazioni economiche, perché costò 595.000 Lire, l’equivalente di 300 euro odierni”.?

La tua auto più bella?

“Le ricordo tutte, se dovessi scegliere direi la vecchia Audi A8. Sembrava una A4 ma poi, mano a mano che ti avvicinavi, diventava sempre più grande. Mi piaceva perché aveva la faccia di una auto normale, ma era veramente imponente”.?

Il tuo viaggio più avventuroso?

“Quelli durante la mia prima tournée come disc-jockey. Erano viaggi lunghi e avventurosi da fare rigorosamente con le cartine geografiche, ogni tanto capitava che si confondessero paesi con nomi simili. Devo dire che il navigatore è una grande comodità”.?

Al Festival di Sanremo del 1980 ti sei presentato con un’auto d’epoca, la Borgward Isabella. Come mai??

“Mi era venuta l’idea di trasformare un’auto d’epoca in un auto moderna. Ho speso un patrimonio per restaurarla, solo per scoprire alla fine che un’auto d’epoca vecchia rimane un auto vecchia anche se la metti perfettamente a punto. In particolare, l’Isabella aveva la batteria 6 volt, il che comportava un impianto elettrico molto particolare e problematico. ? stato un bagno di sangue, alla fine l’ho venduta non marciante ad un amico che l’ha esposta in un negozio. Oltretutto di Borgward esisteva la versione spider e la berlina: io avevo la seconda, che ai collezionisti non interessava per nulla”.?

L’auto più bella della storia??

“Lo Squalo della Citroen è stato memorabile, per me è l’auto più bella in assoluto e non capisco perché non l’abbiano rifatta”.?

L’automobile è anche un buon posto per ascoltare la musica? E per comporla??

“Per comporla, direi di no, meglio la propria casa, un tramonto o un bel paesaggio. Personalmente mi piace molto ascoltare musica al volante, anzi, per capire se un brano avrà successo o meno lo devo ascoltare in auto”.?

Tra gli artisti che hai scoperto o prodotto c’è qualche appassionato di motori??

"Senza dubbio Max Pezzali, tanto che ha aperto anche un concessionario Harley Davidson. Anche Lorenzo (Jovanotti ndr) aveva una Harley e una gran passione, tanto da avere intitolato un suo album La mia moto".?

Chi usa le musiche migliori per gli spot automobilistici?

“Direi che l’Audi ultimamente ha usato melodie particolari e moderne, come in generale le case tedesche, mentre le nostre guardano di più alla hit parade”.?

La tua carriera di motociclista, invece, come è stata??

“Carriera, che parolone! A 16 anni ho preso la patente e mi piaceva l’idea di avere una moto targata, che fu un Gilera Giubileo 98 cc sul quale provai un esperimento in cross. In realtà, andando sulla Montagnetta di San Siro ne distrussi le sospensioni. Il colpo di grazia alla mia carriera è stato il volo su di una curva bagnata, che mi ha fatto prendere paura e rinunciare alle due ruote”.?

Le competizioni ti piacciono? I tuoi piloti preferiti?

“Come a tutti, mi piace la Formula 1, specie se ci sono tanti sorpassi. La MotoGP, specie vista dal vivo, è invece una carica di adrenalina pazzesca, io credo che i suoi piloti siano dei superuomini che guidano veri e propri missili. I miei idoli sono Giacomo Agostini e poi Micheal Schumacher: sono convinto, dato che il sangue non mente, che suo figlio farà buone cose”.?

Cosa pensi della transizione verso l’elettrico? Prematura?

“Doverosa. Ovviamente, si pone il problema di creare energia per le auto in maniera meno impattante possibile”.?

Secondo te, è cambiato tra i giovani l’atteggiamento verso moto ed auto rispetto agli Anni 80?

“Direi che è successo come con la musica: la passione rimane, ma non c’è più il concetto del possesso, sostituito dall’affitto, dallo sharing. La voglia di guidare rimane, di acquistare, meno”.

Donne e motori, gioie e dolori?

“Magari quando si va dal meccanico o se c’è una donna che ti fa disperare. Diciamo gioie e pochi dolori”.?

La tua prossima auto?

“Una full electric, la Bmw i3, che trovo bella, comoda, agile nel traffico e adesso con una autonomia accettabile”.?

Ad un “guru” come te non si può non chiedere come sarà il futuro della musica.

“Roseo! Mai come in questo periodo si è sentita tanta musica, dai siti web a quella come sottofondo in tutti gli store, ognuno ormai ne è circondato. Certo, è sempre più difficile produrre musica bella, perché di straordinaria ne è stata fatta tantissima in passato e quella non muore mai”.?

Ultima domanda, perché hai deciso di trasferirti dalla tua Milano, dove hai segnato un’epoca, a Riccione??

“Perché Riccione è un posto cui ambiscono tutti gli italiani, e non solo per le vacanze, quindi ho pensato di approfittarne”.