Ipotesi rimbalzate sulla stampa internazionale indicano la ripresa della produzione, interrotta nel 2020, della citycar tedesca. A cui potrebbe far seguito un modello italiano nella stessa fascia basato sul concept Centoventi del 2019. L¡¯ipotesi di un¡¯espansione del mercato elettrico nel segmento A
Al momento si tratta di voci riportate dalla stampa internazionale. Non esiste alcuna conferma ufficiale. Ma, qualora dovesse arrivare, ci troveremmo di fronte a sviluppi curiosi, oltre che interessanti, degli scenari legati alla diffusione delle auto elettriche in un'ottica di massa, l'unico modo per incidere nell'obiettivo di ridurre le emissioni in atmosfera di sostanze climalteranti e inquinanti. La Volkswagen riprender¨¤ la produzione della e-up! forse accompagnata, per analogia, da Skoda e Seat con le gemelle Citigo iV e Mii Electric? E se si aggiungesse anche Stellantis con una Fiat Panda elettrica o qualcosa di simile? Voci, appunto, per ora. Tuttavia, riflettendoci, ci sarebbe da chiedersi perch¨¦ nessun costruttore abbia ritenuto di partire dal basso, da modelli a prezzo realmente accessibile, studiati per circolare agevolmente nel solo ambiente attualmente logico per un veicolo a batterie: la citt¨¤. Le piccole utilitarie, le citycar, chiamatele come vi pare. Quelle che maggiormente soffrono le crescenti restrizioni normative inflitte alla propulsione tradizionale. Altra domanda curiosa da porre a noi stessi sarebbe: perch¨¦ VW, Seat e Skoda hanno ritenuto non pi¨´ di un anno fa d'interrompere la produzione di quei modelli.
La Volkswagen e-up! riprender¨¤ la produzione?
¡ª ?Nel 2020 Volkswagen e-up!, Skoda Citigo iV e Seat Mii Electric, modelli nati dallo stesso progetto che risale al 2011 con piattaforma tradizionale Nsf, hanno smesso di essere prodotte, dopo circa un anno dal loro esordio nella forma attuale. Ufficialmente perch¨¦ la richiesta, spinta dai consistenti incentivi pubblici nelle maggiori nazioni continentali, era diventata talmente forte da non poter essere soddisfatta senza intaccare i margini di profitto in modo insostenibile. Su modelli per i quali non erano stati programmati volumi elevati. La strategia elettrica del Gruppo Volkswagen infatti verte sulla Meb, architettura espressamente progettata per ospitare veicoli elettrici destinati a tutto il gruppo VW e, dopo l'accordo formalizzato nel 2020, anche Ford. Finora ne sono stati ricavati modelli come Volskwagen ID.3, Audi Q4 e-tron o Skoda Enyaq, medie dimensioni e posizionamento di mercato medio o medio-alto. Ma le piccole? Bisogna attendere almeno il 2025, quando arriver¨¤ il modello derivato dal concept ID.Life mostrato lo scorso settembre a Monaco (potrebbe essere chiamato ID.2). Un'auto da circa 20.000 euro, classificabile come segmento B. Tuttavia non si pu¨° lasciare del tutto scoperto il mercato per tre anni. E i modelli attuali hanno prezzi (in Italia la ID.3 parte da 34.850 euro prima di applicare gli incentivi) che non rendono realistico il raggiungimento di volumi da autentica esplosione. Perch¨¦ i prezzi sono relativamente alti? Perch¨¦ tutte queste auto hanno batterie dalla capacit¨¤ decisamente generosa. Vantaggio considerevole per l'autonomia, ma al prezzo di... pagarne il prezzo.
L'ora delle citycar elettriche?
¡ª ?Il punto ¨¨ che finora quasi tutti i maggiori gruppi mondiali hanno privilegiato la strategia alto prezzo-bassi volumi-alti margini. Ma in citt¨¤, nel tipico utilizzo urbano da pendolare, sono sufficienti auto piccole con batterie compatte e quindi leggere, per vetture ben pi¨´ economiche. Autonomie nell'ordine dei 150 km bastano e avanzano per le esigenze quotidiane cittadine e anche qualche giorno pi¨´ in l¨¤. Invece nei listini ci sono pochissime auto elettriche realmente piccole: Dacia Spring, Fiat 500, Renault Twingo e Smart. E ricordiamo che una batteria piccola comporta anche tempi di ricarica notevolmente pi¨´ brevi. Ecco che allora per Volkswagen, se le voci fossero confermate (testate tedesche come Automobilwoche e Golem), potrebbe tornare interessante un rientro in questo mercato con un'auto gi¨¤ pronta e competitiva che non avrebbe bisogno di un solo euro in nuovi investimenti.
Fiat Panda elettrica, la possibile risposta di Stellantis
¡ª ?Il 1¡ã marzo 2022 Carlos Tavares illustrer¨¤ il prossimo piano industriale del gruppo Stellantis, la strategia che impegner¨¤ almeno nei prossimi quattro o cinque anni l'entit¨¤ nata ad inizio 2021 dalla fusione tra Fca e Psa. Attualmente i vari brand commercializzano auto elettriche che non scendono sotto il segmento B come Peugeot e-208 ed e-2008, Opel Corsa-e e Mokka-e. La Fiat Nuova 500, sebbene lunga solo 357 cm, fa storia a s¨¦, perch¨¦ con un prezzo di 26.550 euro prima degli incentivi non pu¨° rientrare in una tipica fascia da segmento A, va interpretata come una piccola premium. Un modello di "classe Panda" non guasterebbe, per di pi¨´ potenzialmente moltiplicabile tra i vari marchi per incontrare la domanda dei singoli mercati nazionali. Anche in questo caso esiste un punto di partenza. Lo ricordate il concept Fiat Centoventi esposto nel 2019 al salone di Ginevra? Recentemente il direttore del marchio Fiat, Olivier Fran?ois, ha specificato al periodico inglese Autoexpress che nei prossimi cinque anni la strategia elettrica della marca italiana sar¨¤ proprio quella: accanto ad una 500 portata in alto, uno o pi¨´ modelli dalle caratteristiche tipiche della Panda, per un pubblico molto pi¨´ ampio, provenienti dal Centoventi. Magari Tavares potrebbe ufficialmente rendere noto il progetto proprio il 1¡ã marzo.
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