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Auto cinese, Pechino diventa primo esportatore al mondo, ma l'avanzata non ¨¨ solo elettrica
Un derby asiatico vinto con lĄŻaiuto della Russia e giocato sul campo amico dellĄŻauto elettrica. La Cina ha strappato al Giappone il rango di primo Paese esportatore di auto al mondo. Secondo i dati forniti dalla China Association of Automobile Manufacturers che riunisce i produttori del Paese asiatico, con 1,07 milioni di unit¨¤ la Cina nel primo trimestre 2023 ¨¨ diventata il primo esportatore di vetture a livello mondiale, battendo significativamente il Giappone, fermo a quota 954 mila esemplari. Un risultato a suo modo storico dovuto alla crescita record del 58% nelle esportazioni per Pechino nel primo trimestre contro il +&% di Tokyo, ma a pesare ancora di pi¨´ sono le proiezioni sui 12 mesi, con una crescita del 30% e un obiettivo raggiungibile di 4,5 milioni di unit¨¤ commercializzate allĄŻestero. Un'avanzata che sembra inarrestabile, con tre elementi chiarissimi a suo favore. Soltanto nel 2022 Pechino ha esportato 3,22 milioni di veicoli, superando la Germania, a quota 2,61 milioni.
dagli urali al golfo
ĄŞ ?Lo scoppio della guerra in Ucraina ha rappresentato una tragedia umana e un dramma economico di dimensioni notevoli, ma non per la Cina, che ha oggettivamente tratto vantaggio dallĄŻuscita dei costruttori europei dal mercato russo per motivazioni politiche. Il risultato ¨¨ stato pratico, con la sostituzione del marchi tedeschi e francesi con nuovi ingressi a targa cinese. Nel trimestre, le esportazioni da Pechino a Mosca sono triplicate, raggiungendo le 140 mila unit¨¤. Come se non bastasse, la Cina trae vantaggio dai nuovi equilibri internazionali e dunque si espande verso i paesi del Golfo Persico e soprattutto verso lĄŻArabia Saudita, che sta diventando uno snodo fondamentale per la commercializzazione di veicoli orientali in Africa.
Il G7 dellĄŻauto
ĄŞ ?Secondo i dati forniti dalla Acea, che riunisce i produttori europei, la Cina ha prodotto nel 2022 23,1 milioni di autovetture, (21,3 milioni per la China Association of Automobile Manufacturers), ovvero pi¨´ di un terzo del totale di 68,2 milioni a livello mondiale. Nei passati 12 mesi Pechino ha guidato quindi un ideale G7 dellĄŻauto distanziando gli altri sei Paesi produttori anche in modo molto marcato, come ¨¨ possibile comprendere dai numeri:
- Usa: 7,1 milioni
- Giappone: 6,6 milioni
- India 4,3 milioni
- Corea del Sud: 3,4 milioni
- Germania: 3,3 milioni
- Spagna: 1,7 milioni
- ?(Italia, 476.929 )
La lunga marcia dellĄŻenergia
ĄŞ ?Banale disegnare il mercato cinese come in preda alla febbre dei veicoli elettrici. Secondo la China Association of Automobile Manufacturers, il 22% delle vetture realizzate nel Paese erano a batteria e lĄŻ8% ibride plug-in, ma la sfida interna sullĄŻauto di massa si ¨¨ giocata ancora sulle motorizzazioni tradizionali dal peso del 70% sul totale, un mercato dal quale i costruttori stranieri stanno correndo il rischio di essere progressivamente espulsi. Nel primo trimestre 2023 sono state prodotte 1.120.000 vetture elettriche e 450.000 ibride plug-in su un totale di 5.260.000 unit¨¤. Le esportazioni di vetture a nuova energia, cio¨¨ elettriche, ibride plug-in e a idrogeno hanno raggiunto quota 248.000 esemplari in totale, +90% rispetto allo stesso periodo del 2022, intestate per¨° a Tesla, Saic e Byd. Dunque la Cina ¨¨ un Paese che sta evolvendo, ma in modo progressivo e il picco di esportazioni non ¨¨ figlio di una politica aggressiva nei confronti di altri Paesi, ma dei numeri positivi spalmati tanto allĄŻinterno che allĄŻestero. Secondo i dati forniti dallĄŻAgenzia Internazionale per lĄŻEnergia, nel 2022 la Cina ha rappresentato il 30% delle vendite globali di veicoli a nuova energia, elettriche e ibride plug-in, seguita dallĄŻEuropa con oltre il 20%, mentre la quota degli Stati Uniti ¨¨ stata dellĄŻ8%. Sar¨¤ una lunga marcia, ma su molti fronti.
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