Obblighi imposti sulla base di previsioni errate, scelte radicali e demonizzazione dei motori Diesel: passo dopo passo, ecco come Bruxelles ha messo in ginocchio una delle industrie pi¨´ importanti del continente
Un pessimo calcolo dei tempi. Previsioni clamorosamente sbagliate da parte delle istituzioni comunitarie sul decollo delle vendite di auto elettriche?che non ¨¨ finora arrivato e scientifica demonizzazione di quelle a gasolio, che per paradosso avrebbero potuto fornire un contributo su larga scala, con il loro minore grado CO2 prodotta rispetto a quelle a benzina. LĄŻEuropa ¨¨ nel caos, lĄŻindustria ha bisogno di certezze per pianificare investimenti e i clienti non amano imposizioni e compromessi. Riepiloghiamo tutte le mosse che da Bruxelles hanno ridotto lĄŻauto in panne.
Euro 7
ĄŞ ?Con la pubblicazione lo scorso maggio sulla Gazzetta ufficiale dellĄŻUnione Europea del regolamento 2024/1257 ¨¨ iniziata ufficialmente la corsa della nuova normativa sulle emissioni dei veicoli Euro 7, destinata a sostituire ed ampliare lĄŻEuro 6 in vigore dal 1Ąă settembre 2014. Euro 7 scatter¨¤ invece dal 1Ąă settembre 2025 per auto e furgoni, con le case automobilistiche avranno 30 mesi di tempo per adeguarsi. A cambiare ¨¨ il limite massimo agli ossidi di azoto NOx, portato a 60 mg/km anche per vetture a gasolio, oggi a 80 mg/km, ma identico a quanto gi¨¤ accade per quelle a benzina. Pi¨´ rigorosi invece i test previsti, che coprono ora un numero ben maggiore di condizioni di guida, a partire da quelle in altitudine fino a 1.800 metri, a temperature fino a 45 gradi centigradi e soprattutto con accelerazioni a motore freddo. Euro 7 introduce anche limiti alle emissioni prodotte dal consumo degli pneumatici e dalle pastiglie dei freni, con una riduzione prevista fino al 27% rispetto alle attuali rilevazioni. La sostanza ¨¨ che, secondo il giudizio pressoch¨Ś unanime degli analisti del settore, a vantaggi limitati per lĄŻambiente corrisponderebbe un aumento considerevole dei costi industriali per adeguare le vetture, calcolato in 1.900 euro per i modelli a benzina e in 2.600 euro per quelli diesel. In entrambi i casi, una cifra ben superiore alle previsioni della Commissione europea, che stimava lĄŻincremento in massimo 450 euro.
Auto elettriche: Fit for 55
ĄŞ ?Alla fine di un percorso iniziato il 14 luglio 2021, giorno della presentazione del piano Ą°Fit for 55Ąą, il 28 marzo 2023 il Consiglio europeo ha approvato il regolamento che segna il futuro della mobilit¨¤ in direzione dei veicoli a batterie. In sostanza, si prevede il blocco alla vendita di vetture con motore a combustione nei 27 Paesi della UE a partire dal 1Ąă gennaio 2035. Tutto questo non senza una modifica giudicata determinante, ovvero la previsione di una Ą°review stageĄą, una clausola di revisione che obbliga entro dicembre 2026 la Commissione Ą°a monitorare il divario tra i valori limite di emissione e i dati reali sul consumo di carburante e di energiaĄą. LĄŻapprovazione del piano Ą°Fit for 55Ąą ha portato con s¨Ś anche una concessione, la generica apertura allĄŻutilizzo di motori a combustione alimentati da carburanti sintetici, ovvero ricavati da anidride carbonica prelevata dallĄŻatmosfera e da idrogeno ricavato dallĄŻacqua. Allo stato attuale, hanno costi esorbitanti e non paiono una alternativa percorribile. Nel frattempo, la media di auto elettriche vendute sul totale, nei primi 8 mesi dellĄŻanno a livello continentale, corrisponde al 14%.
Cafe
ĄŞ ?Il nemico pubblico numero uno era ben noto da tempo, ma ¨¨ stato il mancato decollo delle vendite di auto elettriche in Europa a far scattare lĄŻemergenza. Il suo nome tecnico ¨¨ Corporate Average Fuel Economy, abbreviato in un pi¨´ amichevole Cafe, ma traducibile nellĄŻobbligo imposto a tutti i costruttori automobilistici di commercializzare modelli che consumino meno carburante, misurando il risultato in minori emissioni di CO2. Il nuovo limite previsto dalla normativa Cafe, destinata ad entrare in vigore dal 1Ąă gennaio 2025, corrisponde a circa a 95 grammi di CO2 per chilometro, cifra media calcolata sulla totalit¨¤ dei modelli messi in commercio nellĄŻUnione Europea da ogni singolo costruttore. La attuale normativa Cafe consente invece un limite massimo superiore a 110 grammi. Inutile sottolineare che, per restare entro i 95 grammi, le aziende dovrebbero aumentare in modo massiccio la percentuale di vetture elettriche vendute sul totale, ipotesi che il mercato non sembra consentire. In caso contrario, ¨¨ prevista una multa di 95 euro per ogni grammo di sforamento, da moltiplicarsi per la somma complessiva delle vetture vendute nellĄŻanno. Secondo gli analisti finanziari della banca Barclays, le case auto rischiano di pagare complessivamente oltre 10 miliardi di euro in multe per il solo 2025.
Cosa guideremo?
ĄŞ ?Tre Ą°nemiciĄą dellĄŻauto in Europa, due diverse soluzioni possibili per uscire dalla crisi in cui sembra essere stata parcheggiata: questo il vero punto su cui politica e aziende dovranno confrontarsi nelle prossime settimane. Se ¨¨ gi¨¤ argomento di discussione lĄŻutilizzo della clausola di revisione Review Stage per ridiscutere entro il 2026 il blocco alla vendita di auto con motore termico, eventualmente anticipando la procedura al 2025 come richiesto ad esempio dal governo italiano, assai pi¨´ complesso appare lo scenario per disinnescare Euro 7 e soprattutto la normativa Cafe sulla CO2. Entrambe hanno la forma di un Regolamento, ovvero un atto che nei singoli Paesi ¨¨ direttamente applicabile come una legge nazionale. Impossibile cancellarlo, eccetto che con una procedura che porti alla approvazione di un ulteriore Regolamento di abrogazione o modifica, certo non nei tempi brevi che appaiono necessari. Pi¨´ percorribile chiamare in causa lĄŻarticolo 122 comma 1 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, che nella sostanza pu¨° consentire di sospendere o ritardare lĄŻefficacia di un Regolamento nel caso si verifichi una emergenza a carattere nazionale, o di natura generale ed economica. Quanto lĄŻauto europea e i suoi 13 milioni di posti di lavoro siano in pericolo, non pare difficile dirlo.
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