INQUINAMENTO
Pm10: Roma Capitale smentita dai dati Ispra
Sono giorni difficili per i sindaci delle citt¨¤ italiane alle prese con l¡¯elevata concentrazione di sostanze inquinanti. A destare particolare preoccupazione sono le concentrazioni di polveri sottili - Pm10 e Pm2,5 ¨C e biossido di azoto (Nox), sostanze prodotte in larga parte dal riscaldamento degli edifici e dal traffico stradale. Che gli autoveicoli abbiano importanti responsabilit¨¤ nelle emissioni inquinanti ¨¨ fuori dubbio ¨C pur con delle notevoli differenze a seconda dello standard antinquinamento in base al quale ogni auto ¨¨ omologata ¨C ma il peso delle fonti che emettono le polveri inquinanti ¨¨ un tema che va affrontato con cognizione di causa e dati scientifici. Cosa che sembra non fare il sito web del comune di Roma, che alla pagina dedicata alla Faq sul tema dello smog propone dei dati senza fonte in basi ai quali, a Roma, ¨¨ il traffico veicolare il principale responsabile del Pm10 con il 63% delle emissioni, seguito a grande distanza dal riscaldamento degli edifici con il 33%. Agricoltura e industria messe insieme, poi, peserebbero non pi¨´ del 4%.
dATI DIVERSI DALL¡¯ISPRA
¡ª ?I dati pubblicati sul sito web del comune di Roma non riportano la fonte e sono molto diversi dai dati diffusi dall¡¯Ispra, l¡¯Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale che nel XIV Rapporto Qualit¨¤ dell¡¯ambiente urbano - Edizione 2018 riporta il peso delle diverse fonti di Pm10 e di Nox delle diverse citt¨¤ italiane. Nello specifico, le rilevazioni riportate nel rapporto indicano gli impianti termici come responsabili del 73% delle Pm10 a Roma ¨C 3.104 tonnellate ¨C seguiti dai trasporti a motore con il 24% delle polveri sottili emesse, 1.020 tonnellate in tutto. Un rapporto di 3 a 1. Chiudono i rifiuti (2%, 94 tonnellate) e altre fonti che non superano l¡¯1,5%.
LEGGI ANCHE
Non va per¨° trascurato il ruolo del Nox, L¡¯ossido di azoto emesso dai motori degli autoveicoli che contribuisce alla formazione del Pm10 secondario, che a sua volta potrebbe essere anche pi¨´ della met¨¤ del totale. Occorre fare una valutazione qualitativa che tenga conto - oltre che delle emissioni primarie - la quota di particolato che si forma in atmosfera dando vita alla componente secondaria, per calcolare i ¡°Pm ¨C equivalenti¡± sia del riscaldamento che dei trasporti su strada. Come stimato dall¡¯Ispra, applicando i coefficienti medi europei si passa da un valore del rapporto tra le sole emissioni di Pm10 primario da riscaldamento e quelle da traffico per l¡¯insieme delle 120 citt¨¤ pari a 3,2 ad un valore del rapporto di ¡°Pm - equivalente¡± tra riscaldamento e trasporti su strada pari a circa 1,6. Siamo sempre comunque di fronte ad un rapporto che vede gli impianti termici produrre pi¨´ polveri sottili rispetto alle auto.
STANDARD ANTINQUINAMENTO AGGIORNATI
¡ª ?I dati diffusi da Ispra si riferiscono al 2015 e sono i pi¨´ recenti disponibili in versione cos¨¬ capillare. Nel frattempo, per¨°, quella relativa alle emissioni prodotte dai veicoli ¨¨ stata l¡¯unica variabile tendenziale ad essere diminuita grazie all¡¯introduzione di normative pi¨´ severe, passate dall¡¯Euro 6 alle pi¨´ severe Euro 6 c (settembre 2017) e Euro 6 d-Temp (settembre 2019). Inoltre, negli ultimi cinque anni sono stati rottamati veicoli vecchi ed inquinanti, sostituiti da nuovi pi¨´ puliti ed efficienti, mentre ben poco ¨¨ stato fatto per le caldaie pi¨´ vecchie. Va ricordato che, durante la fase di rigenerazione del filtro (sia nei motori diesel che nei benzina pi¨´ recenti), il particolato viene bruciato e diventa acqua e anidride carbonica. Elemento gi¨¤ conteggiato nella fase di test omolgativo. Pm10: le stufe peggio delle auto
Tenendo conto che ¨C sempre secondo l¡¯Istituto ¨C la tendenza registrata in Italia negli ultimi anni segna una progressiva riduzione delle emissioni di polveri sottili, siamo senza ombra di dubbio in una situazione pi¨´ favorevole rispetto al 2015. Elemento confermato dall¡¯Ispra, che nel rapporto evidenzia una variazione tendenziale di riduzione delle polveri sottili. Ma allora perch¨¦ i dati diffusi dal comune di Roma vanno in direzione opposta ad ogni evidenza scientifica?
AUTO DI SERVIZIO DIESEL
¡ª ?Ma non sono solo i dati pubblicati sul sito a lasciare perplessi. Negli ultimi mesi il comune di Roma ha cambiato molte delle auto di servizio del corpo di polizia municipale scegliendo delle Fiat Tipo 1.3 Mjt 95 e 1.6 Mjt 120 cavalli - berline, cinque porte e station wagon, sia con la livrea della Polizia Roma Capitale sia in ¡°borghese¡± - con la formula del noleggio a lungo termine.
LEGGI ANCHE
Vetture diesel omologate Euro 6 d-Temp, che in quanto veicoli di pubblica utilit¨¤ hanno diritto a circolare anche durante i blocchi del traffico, ma che opportunit¨¤ politica vorrebbe non fossero nel parco auto del comune se quest¡¯ultimo intende perseguire una filosofia di lotta all¡¯auto diesel. Anche perch¨¦, la flotta di Roma Capitale dispone gi¨¤ di veicoli ad alimentazioni alternative, utilizzate da funzionari e dirigenti comunali.
? RIPRODUZIONE RISERVATA