Sicurezza
Volvo: la sicurezza in prima linea
La Casa svedese ¨¨ costantemente in prima linea sul fronte della sicurezza, sin dall¡¯introduzione delle cinture di sicurezza di serie nel lontano 1959, che da allora non a caso hanno salvato un milione di automobilisti. In tempi pi¨´ recenti ha invece lanciato la provocazione del limite tassativo dei 180 all¡¯ora come velocit¨¤ massima su tutti i suoi futuri modelli, destando molte perplessit¨¤ da parte di alcuni potenziali acquirenti, soprattutto quelli che vivono in Germania dove su molte tratte autostradali non ci sono limiti di velocit¨¤. Ma alla Volvo non sono affatto intenzionati a tornare sulla loro decisione. Ecco come e perch¨¦!
VOLVO NON TORNA INDIETRO
¡ª ?¡°Per fermarsi a velocit¨¤ superiori a 180 all¡¯ora occorre troppo spazio e i rischi sono elevati, ingestibili anche dai dispositivi tecnologici pi¨´ moderni¡± le parole di Malin Ekholm, direttore del Safety Center di Goteborg. Distrazioni, condizioni stradali, meteo e luce ci spingono a introdurre sensori in grado di monitorare lo sguardo e i movimenti del guidatore, per garantire la massima sicurezza. ¡°Ma nemmeno quello ¨¨ abbastanza: ci vuole educazione, il fattore principale alla guida, super importante¡±, ha poi aggiunto Malin Ekholm. Da parte sua, Magnus Granstrom, dell¡¯ente svedese per la sicurezza stradale, ha spiegato che serve cambiare prospettiva: non ridurre gli incidenti mortali, ma puntare al loro azzeramento.
IL PARCO CIRCOLANTE TROPPO VECCHIO
¡ª ?¡°Su 40 milioni di auto attualmente circolanti in Italia, la met¨¤ o quasi sono Euro 4 o anche meno - ha spiegato Michele Crisci presidente di Volvo Italia e anche dell¡¯Unrae l¡¯associazione dei costruttori stranieri che operano in Italia - quando noi e Mercedes abbiamo introdotto l¡¯Abs, erano in molti che non ne capivano il funzionamento, perch¨¦ non vedevano le strisciate della frenata sull¡¯asfalto¡±. Aggiungendo che ¨¨ necessario ¡° accelerare nel ricambio di auto e Volvo lo fa puntando sulla sicurezza e non per ragioni di marketing, ma per un impegno che fa parte del Dna del marchio ed ¨¨ da sempre un nostro impegno primario¡±. Lo stesso Crisci ha tuttavia sottolineato che la tecnica non potr¨¤ mai sostituire i buoni comportamenti degli utilizzatori, anche se potr¨¤ in futuro diventare un importante dispositivo come anti-distrazioni.
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L¡¯EDUCAZIONE STRADALE NELLE SCUOLE
¡ª ?Nonostante sia prevista con una legge dello Stato, non ¨¨ mai diventata una materia fissa nel programma scolastico. Lo ha ribadito Federica Deledda, dirigente Polstrada di Cremona che sui giovani ha avvertito. ¡°E¡¯ assurdo mettere in mano ai neopatentati auto usate e vecchie carrette perch¨¦ cos¨¬ se sbattono non c¡¯¨¨ problema. I dati parlano chiaro: secondo l¡¯Istat, nel 2019 ci sono stati 3.173 morti per incidenti, il 73,8 su strade urbane e le cause sono la velocit¨¤, le distrazioni e uso dello smartphone. Limitare il telefonino? ¡°Andrebbe inibito, il problema dei social e la paura dei giovani di essere tagliati fuori quando sono alla guida, sta diventando una vera e propria malattia, bisogna lavorare sull¡¯educazione stradale perch¨¦ la tecnologia che pure si evolve non pu¨° bastare da sola¡±.
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UN DEFRIBILLATORE A BORDO DELL¡¯AUTO?
¡ª ?Perch¨¦ no! A proporlo ¨¨ un esperto nel settore Federico Semeraro che ha illustrato l¡¯esperienza di quanto fatto dalla filiale olandese di Volvo che ha dotato 25 auto di kit salvavita, coinvolgendo altrettanti volontari con un investimento di 9.000 euro per auto. ¡°Il risultato ¨¨ che in questo modo sono state salvate oltre 200 vite, grazie al tempestivo intervento con il defibrillatore di bordo e all¡¯applicazione che consente di avvisare rapidamente i soccorsi¡±. Una soluzione da valutare e magari da riproporre anche da noi, ha al riguardo assicurato il presidente di Volvo Italia Michele Crisci.
LE ELETTRICHE SONO SICURE?
¡ª ?Sempre in tema di sicurezza ci si chiede sempre pi¨´ spesso se le auto elettriche sono altrettanto sicure come le vetture a motore termici. Niente paura a garantire sulla sicurezza dei modelli a batteria ¨¨ Federica Foiadelli, ingegnere del dipartimento di energia del Politecnico di Milano. ¡°Oggi la sfida per raggiungere una mobilit¨¤ sostenibile sono e saranno sempre di pi¨´ le auto elettriche quelle che useranno i nostri figli¡±. Resta per¨° di attualit¨¤ il tema delle infrastrutture? ¡° Costruttori, istituzioni e soggetti energetici devono lavorare sempre pi¨´ insieme. Solo confrontandosi e mettendo a disposizioni le loto competenze si potranno trovare le giuste soluzioni per i prossimi anni anche per le infrastrutture che restano da noi il problema pi¨´ critico per le elettriche.
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