Il 2020 ¨¨ un anno importante per il marchio giapponese, che festeggia cento anni di vita. Per celebrarli abbiamo guidato la R130 Luce Rotary Coup¨¦ del 1969, l¡¯unica con motore rotativo e trazione anteriore
Cento anni di Mazda, tanti ne sono passati dal 1920, quando fu fondata con il nome Toyo Cork Kogyo Co. Ltd, segnati da una spinta innovativa che ha portato il marchio di Hiroshima a superare facili convenzioni e a produrre vetture iconiche e soluzioni ardite, come il motore rotativo. Tutto ebbe inizio con un motocarro a tre ruote - il Mazda Go tipo A del 1930 - e poi con la R360 del 1960, la prima auto prodotta che ha fatto da apripista ai tanti modelli che si sono succeduti, fino alla recentissima Mx-30, la prima elettrica di Mazda. Modelli figli di soluzioni ingegnose, concepiti per essere utilizzati tutti i giorni e con l¡¯obiettivo di collocarsi strategicamente: dalle keicar ¨C piccoli veicoli che godono di tariffe assicurative e che necessitano di poco spazio per il parcheggio, requisito necessario per poter possedere un¡¯auto in Giappone ¨C alle sportive come la Rx-7 e la Rx-8, senza dimenticare le berline e perfino i bus. Gran parte di questi modelli sono esposti al Mazda Classic Automobil Museum, fondato da Walter Frey, ex-concessionario del marchio nonch¨¦ appassionato collezionista che lo gestisce insieme ai figli Marcus e Joachim ad Augsburg - Augusta in italiano - ad un'ottantina di chilometri da Monaco di Baviera. ? qui che abbiamo celebrato i cento anni di Mazda guidando alcuni modelli ¡°heritage¡±, tra questi la R130 Luce del 1969, un modello tutto particolare.
IL MOTORE ROTATIVO: DALLA COSMO AL ¡°RANGE EXTERNDER¡±
¡ª ?La storia di Mazda ¨¨ indissolubilmente legata al motore rotativo, portato al debutto con la Cosmo Sport 110S del 1967 e sviluppato sia su modelli ad alte prestazioni ¨C le gi¨¤ citate Rx7 e Rx8 o la 787B vincitrice alla 24 Ore di Le Mans del 1991 ¨C sia su vetture come la Familia del 1969 e perfino sul bus Parkway R26. Nel 1961 Mazda compr¨° da Nsu la licenza per sviluppare il motore rotativo Wankel - ritenuto un azzardo dai pi¨´ - per quel sostituire la tradizionale architettura a cilindri e pistoni con un rotore centrale a lobi, capace di riprodurre tutte e quattro le fasi di un propulsore, in modo continuativo. Quasi due milioni le vetture a motore rotativo vendute nel mondo, con modelli iconici come la Rx-7 ¨C equipaggiata con il Wankel aspirato e poi con la variante turbo che nella Type Rs terza serie supera i 300 cavalli ¨C o come la Rx-8, con il propulsore Renesis che porta al massimo l¡¯evoluzione di questa tecnologia nell'ottimizzare l'iniezione di benzina e la gestione dei gas di scarico. Un¡¯esperienza chiusa con l¡¯uscita di scena della Rx-8 nel 2012? No, perch¨¦ c¡¯¨¨ grande attesa per il ritorno del motore rotativo su vetture Mazda, stavolta per¨° con un ruolo diverso: del tutto svincolato dalla trasmissione e destinato esclusivamente a ricaricare le batterie delle auto elettriche a partire dalla Mx-30 ¡°range extender¡±. Una soluzione che permetter¨¤ di estendere la carica degli accumulatori senza bisogno di doversi fermare necessariamente alla colonnina.
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MAZDA R130 LUCE, SPORTIVA ¡°JAP¡± E LINEA ITALIANA
¡ª ?L¡¯occasione della visita al museo Mazda di herr Frey ¨¨ stata l¡¯occasione per guidare alcuni modelli Mazda del passato, trai quali la Cosmo del 1967, una Mx-3 del 1996, la Rx-7 degli anni ¡¯90 e una 323 del 1979 con la quale tornare con la memoria a rumori, odori e stili di guida delle vetture da famiglia di quarant¡¯anni fa. Ma una menzione particolare la merita la R130 Luce, di cui abbiamo guidato un esemplare del 1969 perfettamente conservato. A guardarla, la R130 Luce Rotary Coup¨¦ tradisce subito l¡¯anima italiana: la carrozzeria da elegante coup¨¦ a due porte ¨¨ opera della matita di Giorgetto Giugiaro, che la disegn¨° per Bertone quando l¡¯atelier torinese ebbe da Mazda l¡¯incarico di definire lo stile di alcuni suoi modelli. Un¡¯auto di lusso per l¡¯epoca, il design filante del corpo vettura cela una meccanica raffinata, con il motore rotativo Wankel composto da due rotori da 655 cc ciascuno per una cubatura totale di 1.300 cc, che esprime una potenza massima di 126 cavalli e 172 Nm di coppia. La trazione ¨¨ anteriore e questo rende la R130 Luce un modello unico e molto ricercato dagli appassionati: ¨¨ infatti l¡¯unica auto che abbina il motore rotativo alla trazione sulle ruote anteriori. Guidarla nelle strade che seguono il profilo ondulato della campagna bavarese ¨¨ un¡¯esperienza da assaporare con gusto, con il Wankel che borbotta all¡¯avvio ma poi di rivela un compagno di viaggio brioso e discreto, capace di alzare la voce solo quando lo si fa salire su di giri. La guida ¨¨ a destra e occorre prendere dimestichezza con gli specchietti piccoli e collocati a met¨¤ del lungo cofano, la risposta dello sterzo ¨¨ sincera anche se un po¡¯ pi¨´ ¡°vaga¡± rispetto ai comandi moderni. Nelle curve pi¨´ strette e in manovra, il comando ¨¨ comunque sufficientemente leggero. Bella la lunga leva del cambio e fantastici i comandi dei quattro alzavetri elettrici, una rarit¨¤ per l¡¯epoca che testimonia la raffinatezza di una vettura destinata a far entrare Mazda nell¡¯olimpo delle auto di lusso. Scendere dalla R130 Luce e salire sulla moderna Cx-5 con cui ci dirigiamo ad Augsburg ¨¨ un rapido balzo in avanti di cinquant¡¯anni, che certifica l¡¯enorme salto evolutivo dell¡¯auto, ma il fascino della coup¨¦ giapponese disegnata in Italia resta nell¡¯anima.
IL MAZDA CLASSIC AUTOMOBIL MUSEUM
¡ª ?Ogni appassionato di Mazda - e pi¨´ in generale di auto - dovrebbe visitare almeno una volta il Mazda Classic Automobil Museum di Walter Frey. Come detto si trova ad Augusta, a meno di un¡¯ora di auto da Monaco di Baviera, collocato in quello che fino agli anni ¡®60 era il deposito dei tram cittadino. Dopo essere stato molte cose (magazzino, poligono della polizia etc.), nel 2011 ¨¨ stato acquistato e completamente restaurato dalla famiglia Frey per farne un museo che, oggi, conta oltre 150 modelli Mazda. Si parte dal primo motocarro - il Mazda Go tipo A - collocato vicino alla prima vettura del marchio, una R360 che Walter Frey ¨¨ andato a comprare fino in Australia. C¡¯¨¨ poi la celebre Cosmo, diverse keikar tra le quali la Az-1 con le porte ad ali di gabbiano, furgoni gi¨¤ adibiti a mezzi di soccorso e minibus. E poi le auto sportive, con le tre generazioni di Rx-7, diverse Mx-5, e repliche di auto da corsa. Il museo ¨¨ aperto al pubblico e sul sito web si trovano tutte le informazioni per visitarlo.
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