Durissima reazione di Pechino all¡¯annuncio dell¡¯indagine Eu sui bassi prezzi delle vetture prodotte in Cina grazie ai sussidi statali: all¡¯orizzonte sanzioni su tutti i modelli, anche di marchi occidentali
Anche se in linguaggio diplomatico ¨¨ impossibile non avvertire toni davvero forti: ¡°? un puro atto protezionistico che interromper¨¤ e distorcer¨¤ gravemente la catena globale dell'industria automobilistica e avr¨¤ un impatto negativo sui legami economici e commerciali tra Cina e Ue¡±. Questa la risposta del ministero del Commercio di Pechino all¡¯annuncio solenne di mercoled¨¬ 13 settembre della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, dell¡¯avvio di una ¡°inchiesta anti-sussidi¡± diretta ad evidenziare come i mercati globali siano inondati di auto elettriche cinesi pi¨´ economiche, perch¨¦ il loro prezzo ¨¨ mantenuto artificialmente basso da ingenti interventi statali da parte del Paese asiatico. Inutile negare come la von der Leyen punti senza troppi segreti all¡¯imposizione di dazi doganali alle vetture prodotte in Cina ed esportate in Europa. Impossibile per¨° non immaginare una violenta reazione.
Cina nel mirino
¡ª ?Secondo le ormai molte indiscrezioni raccolte a Bruxelles, la annunciata ¡°indagine¡± della Commissione valuterebbe l¡¯impatto commerciale di tutte le auto elettriche provenienti dalla Cina, incluse quelle di marchi non cinesi ma prodotte nella Repubblica popolare come Renault e Bmw, ma soprattutto Tesla, fatalmente anche primo per vendite in Europa nella classifica per modelli. L¡¯imposizione di dazi e il conseguente sostanzioso aumento dei listini avrebbe dunque come effetto quello di stravolgere il mercato. Tesla, nella sua fabbrica di Shanghai, ha una capacit¨¤ produttiva di 750 mila vetture l'anno. Come non bastassero le perplessit¨¤ di natura commerciale,? se ne aggiungono altre di di carattere procedurale. In molti considerano piuttosto singolare il metodo scelto da Ursula von der Leyen, presidente di una Commissione europea che in modo irrituale ha avviato una "indagine" di sua iniziativa, e non su richiesta di aziende o Paesi membri. Piuttosto incomprensibile anche il termine di 13 mesi imposto per la sua conclusione, che dunque andrebbe oltre le elezioni europee del 2024, sbarcando in un nuovo scenario istituzionale e politico ancora da decifrare, mentre la Cina gi¨¤ ora non sta certo a guardare. "Una mossa per proteggere la propria industria in nome della concorrenza leale¡±, definisce il tutto il portavoce del ministero del Commercio di Pechino. "Negli ultimi anni, l'industria cinese dei veicoli elettrici si ¨¨ sviluppata rapidamente e la sua competitivit¨¤ ha continuato a migliorare. Questo ¨¨ il risultato di un'incessante innovazione tecnologica e della costruzione di una catena industriale e di una catena di fornitura complete. ? un vantaggio competitivo conquistato attraverso il duro lavoro e il suo impegno", rivendica ancora il portavoce in risposta diretta alla Ursula von der Leyen.
Rebus dei numeri
¡ª ?Mentre le azioni dei produttori cinesi di veicoli elettrici quotati a Hong Kong accusano pesanti perdite a causa dell¡¯annuncio dell'indagine, aggravando le tensioni tra Pechino e Ue, diventa per noi necessario ricostruire le reali posizioni, per quanto possibile. La Commissione ha affermato che la quota cinese di veicoli elettrici venduti in Europa ¨¨ salita all'8% e potrebbe raggiungere il 15% nel 2025, sottolineando che i prezzi sono in genere inferiori del 20% ai modelli fabbricati nella Ue. Per ora, la situazione ¨¨ per¨° pi¨´ complessa di quanto affermato, con circa il 60% delle esportazioni cinesi verso l'Europa rappresentate da consegne di modelli di produttori occidentali che hanno i propri stabilimenti in Cina. Il Paese orientale, nel suo complesso, ha visto crescere le esportazioni di auto del 77% nei primi sei mesi del 2023, toccando quota 2,34 milioni di unit¨¤ spedite all'estero. Tra la fine del 2022 e l¡¯inizio del 2023, la Cina ¨¨ diventata il primo esportatore di automobili al mondo, sorpassando Giappone e Germania. Le spedizioni sono aumentate del 31% solo ad agosto, secondo i dati della China Passenger Car Association. In tutto questo, cercare un bersaglio potrebbe non essere utile e neppure facile.??
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