Nel 1970, ispirata dalle kei car e dalle Jeep, nasceva il primo modello compatto per lĄŻoffroad. Evoluto in tanti aspetti senza perdere la sua natura
In mezzo secolo lĄŻiconico Jimny ¨¨ cambiato naturalmente acquisendo il meglio della tecnologia del momento, lĄŻequipaggiamento non ¨¨ lontanamente paragonabile al primo esemplare del 1970. La Suzuki Jimny ha il merito di aver conservato quellĄŻanima originaria da fuoristrada ĄŽdura e puraĄŻ, anche nellĄŻultima generazione che sicuramente getta un occhio al mondo dei Suv. Pu¨° stupire ma la nascita di Jimny parte dalle cosiddette kei car, le vetturette del secondo dopoguerra che dovevano rispettare limiti di dimensioni e cilindrata per poter essere acquistate anche da chi non aveva un posto auto in Giappone dove lo spazio iniziava gi¨¤ allora a scarseggiare. Cos¨Ź i progettisti della casa iniziarono negli Anni 60 a lavorare su un veicolo 4x4 - ispirata anche dalle jeep degli ex-avversari americani - che sfruttasse quella estrema compattezza per ottenere anche prestazioni migliori nell'utilizzo fuoristrada. La prima serie, siglata LJ10 e gi¨¤ battezzata Jimny, vide la luce nel 1970 dopo un lungo e impegnativo periodo di collaudi e affinamenti. Leggenda vuole che fossero previsti test di caduta da un metro a prove sulle ostili sabbie vulcaniche del monte Fuji.
LJ: SUBITO UN SUCCESSO
ĄŞ ?Lungo meno di 3 metri e con un passo di appena 1,93, la Jimny ¨¨ stata la prima 4x4 di grande serie nel segmento piccolo. La prima versione offriva tre posti, carrozzeria aperta con copertura in tela e motore bicilindrico due tempi raffreddato ad aria di 360 cc da 25 Cv. Telaio a longheroni e traverse, sospensioni a balestre e riduttore, uniti ad un peso di soli 600 kg, gli permettevano di andare dove 4x4 pi¨´ grandi faticavano ad arrivare. ? stata la generazione pi¨´ duratura con varie evoluzioni. La serie LJ20, arriva nel '72 con motore raffreddato a liquido e qualche Cv in pi¨´, la LJ50 nel ĄŽ75 ¨¨ dotata di un tre cilindri di 539 cc che venne esportata in America, Asia occidentale e Oceania. Nel ĄŽ77, arriv¨° la LJ80, con motore a 4 cilindri e 4 tempi da 800 cc: il restyling includeva anche passaruota pi¨´ larghi all'anteriore e pi¨´ sporgenti al posteriore. Alla fine della carriera, la generazione LJ era stata venduta in oltre 100 Paesi e aveva superato le 240 mila unit¨¤ prodotte.
samurai
ĄŞ ?Nel 1981 la seconda generazione SJ410 venne pensata come world car in risposta alla crescente richiesta di piccole 4x4 anche per uso quotidiano e cittadino, curando quindi il design che per la prima volta puntava anche all'attrattiva, con un occhio al pubblico femminile, oltre che alla praticit¨¤. Su molti mercati esteri cambi¨° nome (da noi divenne Samurai) ma non lĄŻimpostazione del telaio, pur evolvendo nel disegno e nella costruzione. Il motore pass¨° a 1 litro di cubatura e 45 Cv. Tre anni dopo, arriv¨° la versione rinnovata LJ13 con motore da 1.3 litri, massima cilindrata mai toccata da Suzuki fino ad allora, il che fece della piccola fuoristrada una sorta di ammiraglia per il marchio. La produzione della seconda generazione raggiunse le 10.000 unit¨¤ al mese, per il 70% destinate all'esportazione, con sensibili miglioramenti tecnici. La gamma ampliata con modelli a passo allungato che superavano di poco i 4 metri, carrozzerie chiuse e anche un pickup. Sulle versioni prodotte in Europa si vide anche un Diesel 1.9 di origine Peugeot.
innesto in movimento
ĄŞ ?Dopo quasi 18 anni di carriera, poco meno di 1 milione e 700 mila unit¨¤ prodotte anche in stabilimenti al di fuori del Giappone, nel 1998 debutt¨° la terza generazione di Jimny: una piccola rivoluzione soprattutto stilistica, grazie al design arrotondato, che ha garantito una permanenza sul mercato incredibilmente lunga (ben 20 anni), con quasi 1 milione di unit¨¤ vendute, rimanendo sempre alla moda. Con un passo allungato a 2,25 metri e una lunghezza tortale di 3,70, offriva pi¨´ spazio interno rispetto al passato senza perdere lĄŻanima offroad. Debuttarono le sospensioni ad assale rigido con tre punti di ancoraggio ed escursione migliorata come per la prima volta, l'innesto della trazione integrale divenne possibile in movimento, tramite la classica leva che il restyling del 2008 sostitu¨Ź con un sistema elettrico a tre pulsanti per inserire trazione e ridotte. La terza serie, accanto al 1.3 16 V (dal 2005 con fasatura variabile e dal 2008 con cambio automatico) ha proposto tra il 2004 e il 2011 un Diesel common rail Renault da 68 cv e poi 86 Cv, identificabile per l'aggiunta della presa d'aria sul cofano.
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jimny oggi
ĄŞ ?L'ultimo atto dell'epopea Jimny ¨¨ sulle strade: la quarta generazione, lanciata nel 2018. Dietro il suo vestito spigoloso e metallico nasconde un abitacolo che ospita quattro persone. Restano elementi vintage come la leva delle marce ridotte sul tunnel centrale, ma si sono unite tante dotazioni hi-tech tra cui un sistema multimediale con touchscreen da 7 pollici. Sotto al cofano propone un benzina da 1.5 litri e 102 Cv, associato a una trazione integrale, che le consente di andare praticamente ovunque potendo contare su un robusto telaio a longheroni, oltre ha un pacchetto sicurezza da categoria superiore comprensivo di mantenimento della corsia di marcia, rilevatore di stanchezza e riconoscimento della segnaletica stradale. Il costo si aggira sui 23.900 euro che salgono a 25.400 euro optando per lĄŻautomatico.
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