guerra commerciale
Importazione auto cinesi, la Ue aumenta le tasse. Ora ¨¨ ufficiale
L'Unione europea aumenta i dazi sulle importazioni di auto elettriche dalla Cina. La decisione era attesa poco prima delle elezioni europee ma, all'ultimo momento, era slittata al dopo voto. Gli annunci sono arrivati mercoled¨¬ 12 giugno. L'aumento scatta, con ogni probabilit¨¤, dal 5 luglio: i nuovi dazi andranno dal 17,4% al 38,1%. Attualmente le imposte sono al 10% circa mentre quelle che Pechino applica sulle vetture di provenienza europea sono al 15%. La decisione europea sull'aumento dei dazi arriva dopo mesi di indagini, iniziate il 4 ottobre e che devono concludersi entro un tempo massimo di 13 mesi. Le verifiche sono state condotte dai servizi della Commissione per verificare l'esistenza di sussidi pubblici destinati ai produttori cinesi di auto elettriche che falserebbero la concorrenza.?
aumenti differenziati
¡ª ?L'indagine della Commissione Ue sui veicoli elettrici cinesi, spiega una nota di Bruxelles, ha provvisoriamente concluso che "beneficiano di sussidi ingiusti" e che "stanno causando una minaccia di danno economico ai produttori Ue". Verranno imposti provvisoriamente dei dazi compensativi sulle importazioni. I dazi ai tre produttori cinesi inclusi nel campione saranno: Byd del 17,4%; Geely 20%; Saic 38,1%. Altri produttori che hanno collaborato all'indagine saranno soggetti a un dazio del 21%, mentre sar¨¤ del 38,1% per quanti non hanno collaborato. I dazi si andrebbero a sommare a quelli gi¨¤ esistenti al 10%. Quindi, per esempio, nei rew casi citati le tasse sarebbero, nel complesso, del 27,4%, 30% e 48,1%.?Dopo la comunicazione preventiva inviata al governo cinese e alle aziende coinvolte, le societ¨¤ incluse nel campione hanno ora la possibilit¨¤ di fornire commenti sull'accuratezza dei calcoli pre-comunicati dei loro dazi individuali. Entro il 4 luglio 2024, la Commissione pubblicher¨¤ nella Gazzetta ufficiale un regolamento che spiega in dettaglio quanto valutato per decidere l'entit¨¤ dei dazi. Il giorno successivo alla pubblicazione i dazi entrerebbero in vigore. Invece dopo una richiesta motivata Tesla pu¨° ricevere un'aliquota del dazio calcolata individualmente nella fase definitiva. Qualsiasi altra societ¨¤ che produce in Cina non selezionata nel campione finale e che desideri che la sua situazione particolare venga indagata, aggiunge Bruxelles, pu¨° chiedere un riesame accelerato, in linea con il regolamento antisovvenzioni di base, subito dopo l'istituzione delle misure definitive (ossia 13 mesi dopo l'apertura). Il termine per concludere tale revisione ¨¨ di 9 mesi. "Abbiamo raggiunto un passo fondamentale nella nostra indagine sui veicoli elettrici a batteria cinesi - spiega il vice presidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis - rendendo pubblici i dazi provvisori che intendiamo imporre. Il nostro obiettivo non ¨¨ chiudere il mercato europeo ai veicoli elettrici cinesi, ma garantire che la concorrenza sia leale".
"L'Ue ha ignorato le regole"
¡ª ?La replica non si ¨¨ fatta attendere. L'Ue "ha ignorato i fatti e le regole del Wto, le ripetute forti obiezioni cinesi, gli appelli e la dissuasione di governi e industrie di diversi Stati europei". Il ministero del Commercio di Pechino, commentando i dazi sull'auto elettrica decisi da Bruxelles, ha contestato le conclusioni Ue, "prive di fondamento fattuale e giuridico" che ignorano "il fatto oggettivo che i vantaggi della Cina nei veicoli elettrici derivano dalla concorrenza aperta". La Cina esorta l'Ue "a correggere immediatamente le sue pratiche sbagliate", riservandosi di adottare "in modo risoluto tutte le misure necessarie" a tutela delle aziende cinesi. La Camera di commercio cinese presso l'Ue ha espresso "shock, grave delusione e profonda insoddisfazione" per i dazi. I timori, si legge in una nota, sono legati al fatto che la mossa possa "intensificare gli attriti commerciali tra Pechino e Bruxelles, incidendo negativamente sulle relazioni economiche e commerciali" tra le due parti.?
dalla germania posizioni diverse
¡ª ?Il dibattito sui dazi alle auto di provenienza cinese anima sia la politica che i vertici dei gruppi automobilistici. La Germania, che ha importanti legami economici e commerciali con Pechino, si ¨¨ sempre detta contraria all'aumento dei dazi: sulla stessa linea sono Svezia e Ungheria. Tutti e tre i Paesi hanno legami commerciali forti con il Paese asiatico. "? bene che la Commissione offra adesso dei colloqui alla Cina" ha detto il portavoce del cancelliere Olaf Scholz, Steffen Hebestreit. Secondo il ministro tedesco dei trasporti Volker Wissing "i veicoli devono diventare pi¨´ economici attraverso una maggiore concorrenza, mercati aperti e condizioni di localizzazione significativamente migliori nell'Ue, non attraverso guerre commerciali e preclusioni di mercato". Favorevoli all'imposizione di maggiori dazi sono invece altri Paesi Ue, in primo luogo Francia e Spagna. Di recente la Turchia ha alzato le tasse di importazione del 40% sulla scia di quanto avevano fatto gli Stati Uniti qualche settimana prima. Per contro la maggioranza degli amministratori delegati dell'automotive che ne hanno parlato si sono detti non a favore delle nuove imposizioni specie per il rischio di averne un danno nelle esportazioni verso la Cina. Elon Musk, numero 1 di Tesla, che a febbraio si era detto per i dazi di recente ha cambiato idea: il marchio di auto elettriche ha a Shanghai la fabbrica con la maggiore capacit¨¤ produttiva rispetto alle altre dislocate tra Europa e Stati Uniti.??
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