Disegnata di getto in meno di tre mesi: Giorgetto Giugiaro racconta la nascita di un progetto passato agli annali
Presentata al Salone dell¡¯Auto di Torino il 3 novembre del 1966, Maserati Ghibli ha compiuto 55 anni. Il suo designer, Giorgetto Giugiaro, tutt¡¯ora la annovera tra i suoi progetti migliori. Erano gli anni in cui Lamborghini offriva ai clienti pi¨´ facoltosi e sportivi la Miura, mentre Ferrari aveva lanciato la 365 Gtb: Maserati non poteva perdere l¡¯occasione di un mercato cos¨¬ recettivo, e rispose con la Ghibli. L¡¯obiettivo per¨° non era quello di proporre l¡¯auto pi¨´ veloce, bens¨¬ un modello potente su cui poter viaggiare nel lusso e nelle comodit¨¤. A tutti gli effetti era pi¨´ una nuova interpretazione del concetto di Gran Turismo, che una pura sportiva, e nonostante fosse la pi¨´ cara delle tre, super¨° di gran lunga le vendite di entrambe.
IL PROGETTO DI GIORGETTO GIUGIARO
¡ª ?¡°Se penso al Ghibli penso a forse ad uno degli anni pi¨´ straordinari del mio percorso creativo e realizzativo. Era il 1966 e al Salone dell¡¯auto di Torino presentai la Mangusta, il Ghibli, la Pampero e la Vanessa¡±. Giorgetto Giugiaro racconta la nascita di uno dei progetti per la casa del Tridente destinato a rimanere nella storia: il Ghibli, al maschile. Come il forte vento caldo del Nord Africa che scatena tormente di sabbia, e la potenza ¨¨ il nuovo ¡°calore¡± stilistico dell'auto. ¡°La Vanessa era un'auto di serie, le altre erano sportive - spiega il designer piemontese - Quell'anno fu davvero straordinario, e ricordo che fu facile disegnarle tutte, perch¨¦ ero completamente libero. I progetti erano pagati e commissionati internamente in Ghia, da Gaspardo Moro, ed essendo il cliente interno, potevo fare in pratica quello che volevo¡±. L'Equipe, nel numero successivo al salone torinese, scrisse che l¡¯edizione di quell¡¯anno aveva avuto due protagonisti indiscussi: il debutto della Fiat 124 e Giugiaro. ¡°Una recensione che mi frutt¨° subito complimenti e una visibilit¨¤ personale pazzesca - ammette Giugiaro - perch¨¦ era la prima volta che ricevevo l'attenzione di un media straniero¡±. Giorgetto Giugiaro avrebbe scoperto solo molti anni dopo di essere stato chiamato da Volkswagen per Passat e Golf perch¨¦, proprio a quel salone, su sei vetture notate dai dirigenti della casa tedesca, quattro erano state progettate da lui. Furono anni di grande fermento creativo per Giugiaro che stava iniziando a scrivere alcune delle pagine pi¨´ importanti della storia dell¡¯auto: il designer svela come la Grifo e la Ghibli condividessero gli stessi fondamenti. ¡°Entrambe erano berlinette granturismo a due posti con un grande V8 davanti, che sono riuscito a caratterizzare con un design molto diverso e unico - spiega - Ho disegnato la Iso Grifo molto prima, con i parafanghi ancora staccati dalla carrozzeria, e nella Ghibli la fiancata ¨¨ diversa, ma li ritengo entrambi due progetti riusciti ed esteticamente gradevoli¡±.
LA COUP? DISEGNATA DI GETTO
¡ª ?¡°La Ghibli, sinuosa e possente, ¨¨ l'ultimo mio coup¨¦ a racchiudere le tendenze formali tipiche delle GT degli anni Sessanta - racconta Giugiaro- e l¡¯ho disegnata di getto in meno di tre mesi¡±. Nella vista frontale spicca la calandra che nasconde i fari come su Pampero e Mangusta. ¡°Il motore longitudinale mi ha stimolato a tracciare un muso generoso di grande effetto scenico, quasi a sottolineare che, sotto quella lamiera, pulsava un cuore potente che permetteva di superare i 280 km/h - spiega il designer - La linea di cintura ¨¨ decisamente movimentata: sale morbida dallo spigolo paraurti fino alla vetratura, impennandosi all'altezza della seconda luce per ridiscendere poi nel posteriore. Il cofano motore ¨¨ movimentato da un rilievo centrale snellito da due ampie prese d'aria, la coda alta e piena ¨¨ un'esigenza funzionale perch¨¦ i due serbatoi sono alloggiati dietro il ponte posteriore e hanno il bocchettone molto alto, mentre lo sportello carburante ¨¨ alloggiato in un bassofondo che si rastrema verso la coda¡±. Nella Ghibli colpisce il rapporto inusuale tra altezza del fianco e della vetratura: la netta predominanza della lamiera evoca potenza e aderenza al suolo. ¡°Il posteriore ¨¨ lineare, con un grande lunotto rettangolare e due sottili gruppi ottici orizzontali, mentre il paraurti risvolta quasi fino al passaruota e contrasta con l'anteriore, dove ¨¨ risolto come cornice della calandra¡±. ¡°Il lampeggio viene effettuato attraverso le maglie della calandra, e l'illuminazione notturna avviene sollevando le palpebre che ospitano i doppi proiettori circolari¡±.
LA STORIA DELLA GHIBLI IN BREVE
¡ª ?Il debutto della Maserati Ghibli, griffata Giugiaro, avvenne il 3 novembre 1966, al Salone di Torino, sullo stand della Ghia, a cui era stato affidato il design. Il pubblico e la stampa dimostrarono subito grande entusiasmo per questa vettura sportiva che non ostentava per¨° alcuna velleit¨¤ troppo corsaiola, con un motore basato sull¡¯otto cilindri , gi¨¤ utilizzato sulla Mexico, che erogava una potenza di 310 cv nella versione da 4,7 litri di cilindrata, alimentato da quattro carburatori, a cui segu¨¬ poi la versione pi¨´ potente da 4,9 litri. L¡¯elemento stilistico di maggiore rottura con il passato fu il modo in cui i volumi venivano integrati, senza soluzione di continuit¨¤ tra carrozzeria e abitacolo, uniti insieme come si trattasse di un¡¯ unica superficie. Anche il frontale esprimeva un nuovo linguaggio stilistico per la casa del Tridente, con i fari a scomparsa e la calandra molto sottile su linee tese e geometriche che la mano di Giugiaro rendeva comunque fluide. Il logo del Tridente rimaneva al centro, ridotto nelle dimensioni rispetto ai modelli precedenti. Cambiava anche la concezione degli interni a due posti, regalando al cliente una Gran Turismo che non rinunciava alle prestazioni pur garantendo il massimo lusso e una comodit¨¤ inusuale. Proprio una Maserati Ghibli venne acquistata da Henry Ford, nipote del fondatore, che la volle nell'atrio del Ford Product Development Center di Detroit, come esempio da seguire e fonte di ispirazione. Anche se la Maserati Ghibli pi¨´ popolare rimane quella in colore rosso rubino che gira in Costa Azzurra nel film ¡°La Piscina¡± del 1969, con Alain Delon, Romy Schneider e Jane Birkin .
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LE DIVERSE VERSIONI DELLA MASERATI GHIBLI
¡ª ?Come detto la Ghibli venne lanciata sul mercato nel 1967, con motore V8 di 4,7 litri di cilindrata e 310 cv, alimentato da quattro carburatori: per lo scatto da 0 a 100 km/h bastavano circa 6,5 secondi, mentre la velocit¨¤ massima era di 270 km/h. Nel corso dell¡¯anno successivo gli interni subirono un restyling e, su richiesta, la vettura poteva essere ordinata con cambio manuale a cinque marce oppure automatico a tre rapporti. Dal 1969 venne presentata la Ghibli Spider, che poteva essere dotata di un hard top, ed ¨¨ la pi¨´ rara delle Ghibli prodotte, con soli 125 esemplari contro i circa 1200 delle Coup¨¦ realizzati tra il 1967 e il 1972. Nel 1970 arriv¨° una sorta di aggiornamento della vettura, con i fari anteriori e la plancia leggermente rivisti, ed entr¨° in produzione la Ghibli SS, con dotazioni ancora pi¨´ lussuose, spinta da un nuovo V8 a carter secco di 4,9 litri e 335 Cv che le consentiva di raggiungere i 280 km/h. Nel 1973 la Ghibli usc¨¬ di produzione e venne sostituita con la Khamsin, mentre il nome Ghibli sarebbe stato ripreso nel 1992 per l'ultima versione della Biturbo e nel 2013 per la nuova berlina del Tridente.
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