La situazione
Coronavirus, fabbriche auto in Cina: cosa sta succedendo
La data di riapertura delle fabbriche, comprese quelle Ą°non essenzialiĄą, ¨¨ fissata per lĄŻ11 marzo. Sarebbe una boccata dĄŻossigeno per lĄŻindustria auto in difficolt¨¤ a causa del coronavirus. Il ritorno allĄŻattivit¨¤ a Wuhan e nella provincia cinese dello Hubei ¨¨ fissato per mercoled¨Ź dopo il lunghissimo stop causato dal combinato disposto di ferie per il capodanno lunare e lĄŻemergenza sanitaria. Wuhan (e lo Hubei), da cui si ¨¨ diffuso il Covid-19, ¨¨ uno dei centri nevralgici dellĄŻindustria automobilistica cinese: lĄŻintera provincia ¨¨ stata messa in quarantena dal 23 gennaio. Circa il 10% della produzione nazionale avviene nella cosiddetta Detroit cinese (non lĄŻunica). Tuttavia, tra le varie incognite che pesano sulla ripresa, ci sono quella dellĄŻapprovvigionamento delle materie prime e lĄŻeffettivo ritorno dei lavoratori nelle fabbriche.
verso la bancarotta
ĄŞ ?Secondo una ricerca di fine febbraio dellĄŻuniversit¨¤ di Wuhan con la federazione delle industrie e del commercio, il 97% delle aziende si ¨¨ fermato a causa dellĄŻepidemia di Covid-19. Quasi il 60% delle 573 imprese consultate, 12 delle quali dellĄŻautomotive, ha dichiarato che sarebbe andata verso la bancarotta nel giro di tre mesi se il lavoro non fosse ripreso. A Wuhan e nello Hubei operano anche molte importanti joint-venture con costruttori europei, giapponesi e statunitensi come Psa, Honda, Renault e Nissan. La citt¨¤ ¨¨ il quartier generale della Dongfeng, uno dei colossi cinesi dellĄŻauto.
gi¨´ le vendite, i dati casa per casa
ĄŞ ?Stando invece alla stima nazionale della China Passenger Car Association (Cpca), una delle due associazioni di costruttori nazionali che per¨° non ¨¨ accreditata presso il governo, a febbraio le vendite di auto in Cina hanno subito un calo dellĄŻ80%. Sempre secondo la Cpca, come riportato dalla Reuters, ecco i cali registrati dai principali marchi a febbraio 2020 rispetto allo stesso anno del 2019: Baic -65,1%, 1.002 auto vendute; Byd -79,5%, 5.501; Geely -75%, 21.168 immatricolazioni; General Motors in joint-venture con Saic -88,1%, 11.800 pezzi; Honda e Gac -85,1%, 11.288 unit¨¤; Volkswagen e Jac -63,4%, 11.550 auto; Nissan e Dongfeng -80,3%, 15.111 pezzi; Saic, ovvero il pi¨´ grande costruttore cinese che ha anche joint-venture con Volkswagen e, come detto, con General Motors, -86,9%, 47.365 vendite; Toyota, -70,2%, 23.800 immatricolazioni.
il ritorno allĄŻattivit¨¤
ĄŞ ?Tuttavia il ritorno alle attivit¨¤ fuori dallo Hubei cĄŻ¨¨. Secondo la China Association of Automobile Manufacturer (Caam), lĄŻassociazione accreditata dal governo, la produzione ¨¨ ripresa per quanto riguarda il 90% degli oltre 300 produttori di parti: lĄŻ80% dei lavoratori ¨¨ tornato negli impianti. Per esempio, come riporta sempre la Reuters, la fabbrica Honda di Guangzhou, nella Cina meridionale, ha fatto ritornare al lavoro gli impiegati gi¨¤ il 10 febbraio e la produzione ha ripreso in maniera parziale il 17 febbraio. Proprio la Caam ha aggiunto che il ritmo di assemblaggio non ¨¨ troppo elevato a causa di una riduzione degli ordini e di problemi logistici con fornitori. Per quanto riguarda il peso economico delle parti prodotte in Cina per le case automobilistiche, la sola esportazione di componenti verso Stati Uniti, Europa, Giappone e Corea del Sud vale 53 miliardi di dollari.
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