Quando ¡°maxi¡± ¨¨ un eufemismo: la famiglia R 18 si allarga con due super custom dall¡¯animo americano, la modaiola B (come Bagger) e la pi¨´ turistica Transcontinental. Grosse, opulente ed eccezionalmente accessoriate: le due bicilindriche bavaresi mettono nel mirino le cruiser americane come Harley-Davidson e Indian
La R 18 si fa ancora pi¨´ maxi. Com¡¯¨¨ possibile, parlando di una moto da 1800 cc di cilindrata e tre quintali e mezzo di peso? ? possibile se entrano in scena due nuove, a dir poco opulente, versioni dedicate al cruising e ai grandi viaggi, capaci di fondere in unico prodotto tecnologia (e qualit¨¤ costruttiva) teutonica e spirito americano. Sono la R 18 B e la R 18 Transcontinental, le due tedesche pi¨´ yankee sulla piazza: se sulla prima la B sta per bagger, un genere di moto che ha negli States la sua patria, il nomignolo della seconda lascia pochi dubbi su quali siano i suoi orizzonti, geografici e di utilizzo. Sono grandi, grosse ed eccezionalmente accessoriate, per lanciare il guanto di sfida a quelle bicilindriche americane che rappresentano da sempre il riferimento in questo segmento. Siamo stati a Francoforte sul Meno, in Germania, a scoprire e toccare con mano queste due mastodontiche bavaresi.
COME SONO FATTE
¡ª ?Iniziamo con le similitudini, perch¨¦ sebbene si tratti di due moto spiccatamente caratterizzate e dotate di grande personalit¨¤, si tratta pur sempre di due declinazioni della R 18 che conosciamo. Una custom gi¨¤ di per s¨¦ esagerata, controcorrente, che monta il bicilindrico boxer pi¨´ grosso mai costruito per una motocicletta: un colosso di metallo da 1802 cc e oltre 100 kg di peso, esteticamente pi¨´ simile ad una scultura che ad un propulsore del XXI secolo con le sue enormi teste alettate e i foderi esterni della distribuzione ad aste e bilancieri. Anche se in questo caso ricopre un ruolo un po¡¯ meno da protagonista (¡°oscurato¡± com¡¯¨¨ dalle generose sovrastrutture) il Big Boxer ¨¨ sempre l¨¬, con i suoi 91 Cv di potenza e una poderosa coppia massima di 158 Nm a 3.000 giri/min, abbinato ad un pacchetto elettronico completissimo che rimane sostanzialmente quello delle sorelle standard e Classic.
LEGGI ANCHE
La ciclistica
¡ª ?A livello ciclistico, se il telaio in acciaio a doppia culla mantiene l¡¯aspetto finto rigido e la struttura generale dello chassis che gi¨¤ conosciamo, vi sono alcune differenze nelle geometrie: cresce l¡¯avancorsa e cala l¡¯interasse, che passa da 1.731 mm a 1.695 mm, con un anteriore che d¨¤ il benvenuto anche ad una nuova ruota in alluminio da 19 pollici. Niente regolazioni manuali per le sospensioni, ma il mono posteriore ¨¨ dotato di un sistema di compensazione automatica del carico gestito elettronicamente grazie ad un sensore. Parlando di freni arriva invece il Full Integral Abs (rigorosamente con funzione cornering), sistema gi¨¤ visto su altri modelli dell¡¯Elica che ripartisce la frenata sia nel caso si pinzi con la leva al manubrio sia nel caso si vada ad utilizzare il pedale.
Tanti optional
¡ª ?Se fanaleria a Led, manopole riscaldate e il cruise control sono di serie su entrambe, tra gli optional pi¨´ interessanti troviamo l¡¯Active Cruise Control, capace di monitorare attraverso un radar la presenza di veicoli o altri ostacoli mobili adeguando di conseguenza la velocit¨¤ di marcia. Sempre spulciando nel catalogo accessori ci si imbatte nella retromarcia assistita, in sostanza un motorino elettrico che diventa una manna dal cielo quando si ¨¨ chiamati a parcheggiare un colosso da quattro quintali. S¨¬, avete letto bene, e sappiate che stiamo parlando di quella pi¨´ leggera tra le due: se la B ferma l¡¯ago della bilancia a 398 kg la Transcontinental lo fa infatti schizzare ancora pi¨´ in alto, fino a quota 427, un dato che esprime alla perfezione la magnifica possenza di questa Grandtourer americaneggiante.
Estetica e funzionalit¨¤
¡ª ?Da un punto di vista estetico R 18 B ed R 18 Transcontinental si distinguono dalle versioni standard principalmente per le due voluminose valige laterali in tinta da 27 litri, per il serbatoio maggiorato a 24 litri e per la presenza del mascherone anteriore che fa esplicitamente il verso all¡¯HD Electra Glide. Una carenatura imponente, quasi una struttura architettonica, che nasconde una plancia strumenti formata da uno schermo digitale da 10.25" con connettivit¨¤ Bluetooth e quattro quadranti analogici circolari: uno di questi mostra la percentuale di potenza utilizzata, una ¡°chicca¡± ripresa dalle vetture Rolls-Royce ¨C marchio di propriet¨¤ Bmw ¨C di cui queste due R 18 sono un po¡¯ la proiezione su due ruote.
TRANSCONTINENTAL, LE DIFFERENZE CON LA BAGGER
¡ª ?Possiamo parlare della Transcontinental come di una declinazione ancor pi¨´ ricca della bagger, o per lo meno particolarmente votata alle lunghe percorrenze: se ne differenzia non solo per le numerose cromature (laddove la B sfoggia invece finiture per lo pi¨´ scure), ma anche per una serie di accessori che ne fanno la pi¨´ turistica tra le R 18: parabrezza pi¨´ alto, deflettori in tinta con la carrozzeria per una maggiore protezione aerodinamica, pedane maggiorate e soprattutto un bauletto posteriore in tinta con la carrozzeria da 48 litri di capienza. Inclusi nel pacchetto ci sono anche una sella rialzata (740 mm contro 720) dotata di serie di riscaldamento e le luci adattive che seguono l¡¯andamento della curva, optional sulla B.
A TUTTO VOLUME
¡ª ?Il fatto che le mappature del ride-by-wire si chiamino Rain, Rock e Roll non costituisce l¡¯unico legame con quel mondo fatto di chitarre elettriche, suoni distorti e qualche eccesso. L¡¯impianto audio di R 18 B ed R 18 Transcontinental ¨¨ infatti firmato da Marshall, storico produttore britannico che con i suoi amplificatori ha calcato i pi¨´ leggendari palchi della storia della musica. Oltre allo stereo di serie con altoparlanti a due vie integrati nel mascherone anteriore vengono proposti in optional anche degli upgrade, Stage 1 e Stage 2 (quest¡¯ultimo in esclusiva per la Transcontinental), per un¡¯esperienza di ascolto ancora pi¨´ entusiasmante.
COLORI E PREZZI
¡ª ?Se quattro sono le varianti cromatiche, compresa l¡¯ormai consueta opzione First Edition, infinite sono le possibilit¨¤ di personalizzazione. Come da tradizione Bmw la lista degli optional (anche estetici, si veda la linea firmata dal designer e customizzatore americano Roland Sands) ¨¨ praticamente infinita, ma occhio a lasciarsi prendere la mano. Il prezzo di partenza, infatti, ¨¨ gi¨¤ di per s¨¦ decisamente importante: si parte da 27.200 euro per la R 18 B e da 28.100 euro per la Transcontinental, ma con un catalogo accessori cos¨¬ fornito ¨¨ estremamente facile oltrepassare quota 30.000 euro.
COME VA: R 18 B
¡ª ?Partiamo con una premessa: la moto che abbiamo provato noi ¨¨ la R 18 B. Tutto il nostro test sulle strade dell¡¯Assia si ¨¨ svolto tutto in sella alla bagger, dunque ¨¨ a questa versione che si riferiscono le sensazioni qui sotto riportate (anche se la ¡°sostanza¡± ¨¨ di fatto la stessa della Transcontinental, da cui non ci aspettiamo grosse differenze in termini di dinamica di guida). Inutile mentire: a guardarle l¨¬, adagiate sul cavalletto laterale, le due R 18 un po¡¯ di timore lo incutono. La mole ¨¨ tanta, e di fronte alla loro maestosit¨¤ ci si sente minuscoli. Ma ¨¨ proprio la possenza uno dei tratti salienti di queste grosse cruiser da viaggio, quindi ci facciamo coraggio e montiamo in sella. Se dicessimo il peso non si sente diremmo una bugia: nelle manovre da fermo i quattro quintali della B sono tutti l¨¬, a richiedere un impegno fisico e mentale decisamente notevole (letteralmente salvifica, in tal senso, ¨¨ la retromarcia elettrica).
Mole importante
¡ª ?Davanti agli occhi abbiamo una plancia da ammiraglia a quattro ruote, curatissima, come d¡¯altro canto ¨¨ anche il resto della moto: le finiture sono impeccabili, davvero ai livelli di una berlina di extra-lusso, cos¨¬ come la sensazione di solidit¨¤ ¡°premium¡± trasmessa da assemblaggi e materiali utilizzati. Dito sul pulsante Start e il Big Boxer si risveglia in uno scossone. Le pulsazioni delle due ¡°padelle¡± che frullano orizzontalmente dentro ai cilindri si avvertono bene, fin dal minimo, ma non diventano fastidiose nemmeno quando si sale di giri: ¨¨ proprio il caso di parlare, all¡¯americana, di good vibrations, palpiti attraverso i quali la moto ci parla comunicando il suo carattere. Mettiamo la prima, lasciamo la dolcissima frizione e il peso¡ no, non scompare. Almeno fino a 20 km/h la R 18 B va manovrata pi¨´ che guidata, con grande attenzione ed una certa cautela. Nulla di strano, comunque, per chi ha gi¨¤ ¡°assaggiato¡± una cruiser di questa tipologia.
LEGGI ANCHE
Grandi doti fuori citt¨¤
¡ª ?Non ¨¨ una moto per neofiti e non finge nemmeno di esserlo, portarle il dovuto rispetto ¨¨ la prima regola per andarci d¡¯accordo. Quando si prende velocit¨¤, per¨°, la boxerona bavarese raggiunge un suo equilibrio, ed ¨¨ allora che si entra nella dimensione ideale per cui ¨¨ progettata: trottare con un filo di gas, in souplesse, godendosi il comfort di un¡¯autentica ammiraglia a velocit¨¤ ¡°extraurbane¡±. ? soprattutto fuori dalla citt¨¤ che si riescono ad apprezzare le doti di questa bagger, su tutte il portentoso tiro del bicilindrico da 1.8 litri che si conferma vigoroso ma sempre dolcissimo, capace di ribadirvi ad ogni manata di gas la veridicit¨¤ del motto No Replacement for Displacement. Inutile tirargli il collo, del Big Boxer va sfruttata soprattutto la poderosa coppia motrice, una valanga di Nm sempre disponibili che rendono praticamente superfluo l¡¯utilizzo di un cambio preciso e piacevolmente ¡°fisico¡±: non ci sono dubbi, il pacchetto motore/trasmissione ¨¨ promosso a pieni voti. Ottima la protezione aerodinamica, anche in autostrada: inserito il cruise control adattivo ¨C che ha un funzionamento davvero eccezionale ¨C ci si pu¨° rilassare godendosi un po¡¯ di buona musica diffusa dall¡¯impianto Marshall, appollaiati sulla sella generosamente imbottita.
Frenata ben tarata
¡ª ?A proposito di comfort vale la pena sottolineare che il motore, a dispetto dei numeri e del suo layout, scalda davvero poco, e non si avverte mai un eccessivo calore alle gambe nonostante le teste dei cilindri siano proprio ad un palmo da esse. Buona la frenata, grazie ad un impianto che tiene a bada senza problemi anche una massa cos¨¬ considerevole. Sulle prime il suo comportamento non risulta particolarmente intuitivo, poich¨¦ ad un attacco piuttosto morbido segue un incremento vistoso e un po¡¯ inaspettato della potenza frenante: una volta che si prendono le misure con il funzionamento della leva e la frenata integrale, per¨°, arriva anche il giusto feeling per poter osare un po¡¯.
Misto da non sottovalutare
¡ª ?E le curve? Sono loro l¡¯esame pi¨´ severo per una maxi custom con un peso ed un passo quasi da micro-vettura. Nel misto pi¨´ stretto la R 18 B paga ovviamente pegno, e ci saremmo sorpresi del contrario. Ma quando raggio e velocit¨¤ aumentano ci si riesce persino a divertire, merito della grande stabilit¨¤ e di una ciclistica che sostiene ottimamente la mole imponente di questa Bmw. A patto di tenere a mente due cose: la prima ¨¨ che le pedane, molto vicine al suolo, grattano presto sull¡¯asfalto. La seconda ¨¨ che siamo pur sempre a bordo di una cruiser da quattro quintali: gli ingressi ¨¨ meglio battezzarli bene fin da subito, perch¨¦ quando in gioco ci sono certi ingombri e certe inerzie ogni correzione richiede i suoi tempi e i suoi spazi.
IN SINTESI
¡ª ?Un ponte tra l¡¯America e la Germania, tra la patria delle custom e il cuore industriale della Vecchia Europa. R 18 B ed R 18 Transcontinental declinano in modo spiccatamente teutonico due concetti di moto squisitamente yankee, quello delle bagger e quello delle luxury tourer. Impossibile dire che siano sobrie, ma riescono ad essere straordinariamente eleganti a dispetto di forme e dimensioni che definire vistose sarebbe un eufemismo. Sono vere e proprie ammiraglie, per nulla disposte a scendere a compromessi con la loro indole premium: non sono per tutti ¨C neanche nel prezzo ¨C e non ¨¨ nemmeno nel loro interesse. Ma se amate questa tipologia moto, beh, il rischio di innamorarsene ¨¨ davvero elevato.
PREGI E DIFETTI
¡ª ?Piace: la cura costruttiva ¨¨ ai massimi livelli ed il carattere non gli manca di certo. Il Big Boxer ¨¨ sempre una garanzia, una scultura meccanica capace di regalare pulsanti emozioni sia da spento che in moto.
Non piace: il peso davvero elevato pu¨° diventare un problema serio in certe situazioni: non sono certo moto per neofiti. Il prezzo ¨¨ salato.
SCHEDA TECNICA
¡ª ?Bmw R 18 B
(tra parentesi i dati della R 18 Transcontinental)
Motore e cambio
Bicilindrico boxer a 4T con raffreddamento ad aria/olio
Cilindrata: 1802 cc
Alesaggio/corsa: 107,1/100 mm
Potenza massima: 91 cv a 4.750 giri
Coppia massima: 158 Nm a 3.000 giri/min
Compressione: 9.6:1
Distribuzione: quattro valvole per cilindro, aste e bilancieri
Frizione: a disco singolo a secco, azionamento idraulico
Cambio: 6 rapporti sempre in presa
Trasmissione finale: ad albero cardanico
Ciclistica e freni
Telaio: tubolare in acciaio a doppia culla con trave posteriore composto da parti in lamiera stampata
Sospensione anteriore: Forcella telescopica, stelo forcella ? 49 mm
Controllo ruota posteriore: Cantilever
Escursione anteriore/posteriore: 120/120 mm
Avancorsa: 183,5 mm
Passo: 1695 mm
Freno anteriore: doppio disco ? 300 mm
Freno posteriore: disco singolo ? 300 mm
Abs: Bmw Motorrad Full Integral Abs
Pneumatico anteriore: 120/70-19
Pneumatico posteriore: 180/65-16
Dimensioni e pesi
Lunghezza totale: 2.560 mm (2.640 mm)
Larghezza totale: 1.040 mm
Altezza sella: 720 mm (740 mm)
Peso in ordine di marcia: 398 kg (427 kg)
Capacit¨¤ serbatoio: 24 litri
Consumi di carburante Wmtc: 5.8 l/100 km
Emissioni di CO2: 134 g/km
Prestazioni
0¨C100 km/h: 6 secondi
Velocit¨¤ massima: 180 km/h
Prezzi: Da 27.200 Euro (Da 28.100 Euro)
ABBIGLIAMENTO UTILIZZATO
¡ª ?Casco: Arai Concept X
Paraschiena: Dainese Pro-Armor Back.
Pantaloni: Dainese Classic Slim Text Pants.
Giacca: Dainese San Diego.
Stivali: Tcx Rook WP.
Guanti: Spidi G-Warrior.
? RIPRODUZIONE RISERVATA