Ferrari, come si riparte? Il 2023 è segnato, ecco le chiavi per il rilancio

La decisione di defenestrare Inaki Rueda, l’ex capo delle strategie, promuovendo il suo vice Ravin Jain, non ha risolto del tutto i problemi del muretto. Si sono viste chiamate ai box azzeccate in molte gare, ma a Montecarlo la sequenza delle comunicazioni è di nuovo andata in tilt, come troppe volte durante il 2022. Ecco perché Leclerc non è stato avvertito che sopraggiungeva Norris, ricevendo la penalità di tre posizioni in qualifica, e perché c’è stata confusione in gara quando è arrivata la pioggia. La catena di comando è stata snellita per migliorare la reattività nelle decisioni. Ma evidentemente non basta. A essere chiamati in causa sono i circa quaranta ingegneri che lavorano nella saletta di controllo di Maranello conosciuta come “remote garage”, perché spetta a loro monitorare ogni dettaglio di quello che succede in pista a chilometri di distanza, in modo da intervenire con tempestività in aiuto dei colleghi al muretto. Un meccanismo che ormai è diventato perfetto nel caso della Red Bull, portando a decisioni rapide e quasi sempre efficaci.