Autovelox, Cristiana Capotondi: "Guidare è nel mio Dna"

Testimonial per Lancia Ypsilon, appassionata delle Porsche, l'attrice ama essere al volante sia in strada che in pista

Attrice, con una grandissima passione per il calcio e la guida: è Cristiana Capotondi, uno dei volti italiani più amati dal grande pubblico, dal suo debutto al cinema con Vacanze di natale ’95, ai ruoli più popolari di Martina Antonelli nella serie Compagni di scuola, Giada Ferretti nel film Come tu mi vuoi e Giulia nella pellicola di Fausto Brizzi Ex. Nata a Roma nel 1980, racconta a Gazzetta Motori le sue prime esperienze da neopatentata fra i quartieri di Trastevere e Monteverde, il grande senso di indipendenza che poter guidare le ha sempre trasmesso, e un grande amore per Porsche e Lancia Ypsilon.?

Cristiana, qual è il tuo rapporto con le auto??

"Mi piacciono tantissimo, e amo guidare: diciamo che con l’automobile ho un rapporto molto fisico, e chi mi conosce sa che il ruolo di “passeggero” non fa per me. Voglio stare sempre io al volante".

Quindi tu eri quella, da neopatentata, che le amiche facevano sempre guidare??

"Esattamente! E anche oggi, quando entro in macchina e inizio a fissare il conducente, capiscono tutti subito che voglio guidare".?

Ed è sempre stato così??

"Sì, penso accadesse anche con il triciclo".?

Una passione che ti hanno tramandato in famiglia o che è nel tuo Dna??

"Sono convinta che sia nel mio Dna: guidare mi è sempre piaciuto tanto, e mi ha sempre dato un grande senso di indipendenza e libertà".?

A quanti anni hai preso la patente?

"Ho iniziato a guidare a 18 anni, ma i primi tentativi di retromarcia li facevo già nei vialetti di casa, a 14 e 15 anni".

La tua prima auto??

"Ho preso la patente nel 1998, e la mia prima macchina è stata la Ford Ka".?

L’auto dei sogni??

"Un’auto tedesca".?

Quale e perché.?

"Io sono una appassionata di Porsche, le amo proprio. Ho guidato anche tante Lamborghini in circuito, ma con le Porsche è diverso. Quando ne vedo una, mi fermo e ammiro le sue forme; mi rendo conto di essere veramente innamorata di queste auto".?

Anche le Porsche del passato o solo quelle di oggi?

"No anche d’epoca, anche se devo ammettere che mi piacciono di più le linee moderne, non sono una amante del vintage a tutti i costi".

Ricordiamo che, Porsche a parte, Cristiana Capotondi oggi è negli spot di Lancia Ypsilon.?

"Sì, un'attrice italiana scelta proprio per trasmettere questa passione per l’ auto, la moda, e lo stile italiano".?

Come è nata questa collaborazione?

"Lancia Ypsilon racconta il mondo femminile con eleganza, ma questo non significa dover sacrificare la comodità e l’agilità, e in questo siamo simili. ? un brand che seguo da anni, anche perché la mia scuola guida “casalinga” è iniziata proprio al volante della Y10 color verde di mia mamma".?

Un viaggio in macchina indimenticabile?

"Un trasloco da Londra a Milano, con un van affittato a Milano, quindi con guida a sinistra; è stata un’esperienza incredibile. E sono viva, pur avendo guidato sempre io".

Che musica ascolti quando guidi?

"Di tutto, e trovo utilissimo l’Apple car play che “legge” il nostro telefono, e con cui riusciamo a rimanere nel “nostro” mondo . Quando mi metto in viaggio preferisco ascoltare la radio di parola, quella che racconta e mi consente di imparare cose nuove: per questo mi sono aperta al mondo dei podcast. In questo senso la guida è un momento per noi, soprattutto per noi donne: dicono che siamo distratte ma in verità stiamo elaborando tante cose nella nostra mente".?

Tu sei molto vicina al mondo delle donne. Hai portato avanti molte battaglie, promuovendo il diritto della donna ad essere libera, e mai vittima di violenza di alcun tipo sia fisica che psicologica, a casa come sul luogo di lavoro o in strada.?

"Sì, e l’auto rappresenta da sempre per noi donne la libertà: avere la patente diventa un sinonimo di emancipazione femminile".?

Ma ogni tanto lasci guidare un uomo?

"Assolutamente, mi piacciono gli uomini che hanno una bella guida, e in quel caso mi lascio trasportare volentieri. Devo ammettere però, che una volta, durante un giro in pista come passeggera, mi sono spaventata cosi tanto che dopo due curve sono scesa e mi sono fatta il circuito a piedi".