L¡¯intervista
Roberto D'Amico, surfista attento all'ambiente: "C'¨¨ tanto da fare. E su Fioravanti vi dico¡"
Roberto D¡¯Amico, 28 anni, ¨¨ uno dei migliori surfisti italiani e pluricampione. Ma oltre ai risultati sportivi, nella sua vita c¡¯¨¨ anche la vocazione a 360¡ã per il mare, con un occhio di riguardo importante alla tutela e alla salvaguardia ambientale . Un tema delicatissimo ai giorni nostri. Abbiamo incontrato Roberto agli XMasters a Senigallia.
Ci racconti che cosa hai fatto qui?
¡°Mi ¨¨ stato chiesto di portare qualche esperienza in merito al surf e alla salvaguardia ambientale. E quindi abbiamo deciso di coinvolgere le persone nella pulizia dell¡¯acqua e della scogliera. Chi voleva ¨¨ entrato in acqua con maschera e boccaglio, gli altri sono rimasti sulle rocce¡±.
Avverti una sensibilizzazione su questo tema? O siamo ancora lontani?
¡°La cosa che noi possiamo fare ¨¨ incontrare pi¨´ persone possibile e provare a sensibilizzare. Gli eventi singoli non possono cambiare una tendenza globale, ma la speranza ¨¨ che chi partecipa a queste iniziative sia poi sensibile e motivato a fare la sua parte. Molte persone non si aspettano di trovare ci¨° che poi effettivamente vedono con i propri occhi. Siamo un piccolissimo granello di sabbia e dobbiamo considerare che le scelte vengono dall¡¯alto, quindi difficili da cambiare. Io, nel mio piccolo, collaboro con brand che hanno questa visione¡±.
E bisogna considerare che chi fa surf utilizza diversi materiali che emettono moltissima CO2.
¡°Questo ¨¨ un grosso problema. Io, in quanto surfista, sono consapevole di essere il primo consumista. Per esempio: per rispettare l¡¯ambiente non dovrei viaggiare cos¨¬ tanto in macchina o prendere l¡¯aereo per cercare le onde, oltre al fatto che le tavole sono in resina. Dovrei fare tante cose per cui non sono pronto: so che faccio del male. Ma proprio per questo cerco di compensare facendo un po¡¯ di bene¡±.
Si sta provando a trovare soluzioni alternative? Pensiamo alla paraffina.
"S¨¬, ma la strada ¨¨ ancora molto lunga: c¡¯¨¨ troppa differenza sulla performance. E lo stesso vale per le tavole¡±.
Parlaci della tua situazione dal punto di vista sportivo?
"Ho partecipato a due training camp questo inverno in Costa Rica con la Nazionale, dopodich¨¦ siamo rientrati in Italia per circa 20 giorni e poi siamo ripartiti per El Salvador. Questi allenamenti ci hanno rimesso in carreggiata: dopo il Covid avevo molti dubbi su me stesso, mi ero quasi dimenticato di cosa volesse dire stare bene fisicamente e mentalmente . I training sono stati eccezionali e fondamentali, ci siamo spinti l¡¯uno con l¡¯altro¡±.
Come hai preso la decisione di Yann Martin, coach della Nazionale, di non portarti ai Mondiali di El Salvador?
¡°Non ho rimpianti perch¨¦ ce l¡¯ho messa tutta: sentivo di poter andare a El Salvador per l¡¯esperienza che ho e perch¨¦ so di avere un ruolo importante nel costruire il team. Penso che sia un aspetto pi¨´ raro rispetto ai risultati di una heat. Quel ruolo mi si addice molto, nella mia testa ero sicuro di andare. Ho accettato questa notizia sportivamente, ma personalmente mi sono abbattuto. Anche se non fa parte del mio carattere. Ho avuto un periodo lungo di assenza dall¡¯agonismo¡±.
L¡¯Italia ¨¨ andata a Tokyo grazie a Leonardo Fioravanti: cosa ci puoi dire di lui?
"Abbiamo trascorso qualche giorno insieme prima che partisse, ha bisogno di persone vicine a lui: ¨¨ un caloroso, di famiglia. Sembravamo quasi pi¨´ felici noi di lui: era sereno. Per noi essere alle Olimpiadi era un obiettivo raggiunto, per lui una chance: era la dimostrazione che voleva partire per vincere, non per partecipare¡±.
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