Simone Panigada, biologo marino e presidente dell¡¯Istituto Tethys, ci parla dell¡¯inquinamento dei mari e di come i surfisti possono regolare i propri comportamenti per venire incontro all¡¯ambiente
La sostenibilit¨¤ ambientale ¨¨ un tema caldo e all¡¯ordine del giorno di questi tempi. Un argomento delicato che tocca diversi ambiti, che parte dalle singole azioni nella quotidianit¨¤ e arriva anche agli sport, come ad esempio il surf . Disciplina che deve scendere a compromessi con la necessit¨¤ di utilizzare specifici materiali poco ecosostenibili, ma che con s¨¦ spesso porta uno stile di vita attento all¡¯ambiente in cui viviamo e che ci circonda.
L¡¯ALLARME - Ne abbiamo parlato con Simone Panigada, biologo marino e presidente dell¡¯Istituto Tethys, che si occupa da oltre trent¡¯anni della conservazione dei mammiferi marini nel Mediterraneo. Siamo partiti da qualche considerazione generale sullo stato delle cose: ¡°Quello dell¡¯utilizzo della plastica ¨¨ un argomento sulla bocca di tutti, ci sono prodotti in una quantit¨¤ tale che ¨¨ difficile smaltirli. La pandemia ha ulteriormente incrementato il consumo di plastica: siamo costretti a utilizzare oggetti monouso, ¨¨ stata una vera mazzata per l¡¯ambiente¡±. E chi si occupa di questo nella quotidianit¨¤, come Simone, si rende subito conte della portata del problema: ¡°Non si pu¨° non notare la quantit¨¤ di plastica presente su tutta la superficie dei nostri mari, anche in piccoli frammenti. Noi osserviamo soprattutto balene e delfini, che sembra risentano poco di questa situazione: sono ai vertici della piramide alimentare e si potrebbe pensare che per loro sia tutto a posto. Ma non ¨¨ cos¨¬: le microplastiche possono finire nei pesci pi¨´ piccoli che poi vengono predati dai pi¨´ grandi, perfino da noi. Ed entrano nella catena alimentare¡±.
NEL SURF - Simone Panigada ¨¨ anche un surfista, ¡°una passione sfegatata: cerco di unire lavoro e surf¡±. E all¡¯interno del mondo attorno a questa disciplina, uno dei temi ¨¨ l¡¯utilizzo di materiali nocivi per l¡¯ambiente e derivati dal petrolio, come la muta, la paraffina o la stessa tavola: ¡°Il surfista pu¨° utilizzare alcuni accorgimenti per sopperire a questa cosa: ad esempio non cambiare la muta ogni anno, utilizzare una paraffina che sia prodotta con materiali pi¨´ sostenibili, non cambiare frequentemente la tavola. Bisogna usare la testa e agire con criterio. Poi, chiaramente, il professionista ha altre esigenze e magari deve cambiare materiale frequentemente anche solo per gli sponsor. Ma sono le piccole cose che possono fare la differenza¡±.
PICCOLE COSE - E nel surf ¨¨ molto diffusa la consapevolezza che uno stile di vita ecosostenibile, anche nei piccoli gesti, sia la soluzione: ¡°Ognuno deve fare la sua parte. Le persone che conosco sposano molto questa filosofia, c¡¯¨¨ molta attenzione. Per esempio: chi va a fare surf, non deve portarsi la bottiglietta d¡¯acqua monouso, ma usare la borraccia. O non bere dalla cannuccia di plastica durante l' aperitivo una volta finita l¡¯attivit¨¤. O ancora: durante le pause, se ognuno raccogliesse dieci o venti pezzi di plastica dalla spiaggia, farebbe bene la sua parte. Per fare surf bisogna necessariamente prendere la macchina: ci si mette d¡¯accordo e si va tutti insieme, cos¨¬ ci sono meno emissioni. Il singolo non basta, ¨¨ la somma di tutti questi gesti a fare la differenza. Non bisogna essere integralisti, se no si starebbe a casa e non si farebbe pi¨´ nulla. Ma si pu¨° stare attenti durante la vita di tutti i giorni tramite la cura dell¡¯ambiente nelle piccole cose. Si potrebbe pensare che siano banalit¨¤, ma se tutti le facessero si vedrebbe la differenza¡±.
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