- Sistema classico: nel metodo tradizionale, i chicchi di caff¨¨ crudo vengono immersi in acqua per ammorbidirli, seguiti dall'uso di diclorometano come solvente per rimuovere la caffeina. Il diclorometano, volatile e con un punto di ebollizione a 40 ĄăC, si disperde con facilit¨¤ dal caff¨¨ durante il processo di asciugatura. Questo metodo ¨¨ noto per preservare le caratteristiche organolettiche del caff¨¨.? Si ¨¨ per¨° passati allĄŻutilizzo di acetato di etile, meno tossico e non cancerogeno, ma non libero da inconvenienti. Pu¨° lasciare un aroma fruttato indesiderato ed ¨¨ infiammabile.
- Estrazione ad acqua: un approccio pi¨´ "naturale" coinvolge l'immersione dei chicchi di caff¨¨ verde in acqua calda, per rimuovere la caffeina e altre sostanze. L'acqua viene poi filtrata attraverso filtri a carboni attivi per trattenere la caffeina residua. Nonostante l'assenza di sostanze chimiche, questo metodo pu¨° compromettere alcune caratteristiche organolettiche del caff¨¨.
- Anidride carbonica: tra i processi pi¨´ avanzati, l'utilizzzo si distingue per la sua complessit¨¤ ed efficacia. "In specifiche condizioni di temperatura e pressione, diventa un solvente ideale per la caffeina. Sebbene garantisca un decaffeinato di alta qualit¨¤, il processo ¨¨ costoso e non ampiamente adottato. Per la necessit¨¤ di determinate condizioni di temperatura e pressione per arrivare allo stato supercritico, dove lĄŻanidride carbonica avr¨¤ le caratteristiche a met¨¤ tra un fluido e un gas" precisa Gaia Gottardi.
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