Lo sport, per chi soffre di patologie come la gastrite e il reflusso gastroesofageo, se fatto nei modi e tempi giusti, pu¨° essere di aiuto per aumentare la motilit¨¤ intestinale e quindi alleviare la sensazione di bruciore postprandiale; ¨¨ sconsigliato allenarsi a ridosso del pasto, a maggior ragione se lĄŻallenamento ¨¨ di tipo anaerobico, ad alta intensit¨¤ o se il pasto ¨¨ stato ricco di grassi. Sport intensi come la corsa, il crossfit o il sollevamento pesi possono provocare infatti un aumento dei sintomi in quanto questo genere di attivit¨¤ crea un aumento della pressione intraddominale con una pi¨´ facile risalita di acido (o anche bile) nellĄŻesofago. Anche in sport come il nuoto non ¨¨ difficile trovare atleti con malattia da reflusso, questo perch¨¨ la posizione clinostatica, tipica di questo sport, porta a unĄŻalterata posizione dello stomaco e quindi della sua peristalsi. Inoltre se nellĄŻatleta che fa nuoto (o pallanuoto) ci sono delle alterazioni meccaniche, come quella dello sfintere esofageo che funge da meccanismo di contenzione gastrica (si oppone alla risalita di materiale acido), si pu¨° registrare un aumento della sintomatologia. Per motivi simili, ovvero unĄŻeccessiva compressione della cavit¨¤ addominale, anche il ciclismo pu¨° dare fenomeni di reflusso; per questo nei ciclisti di alto livello si preferisce non far mangiare alimenti solidi in gara, piuttosto liquidi poich¨¨ pi¨´ facilmente digeribili.
Sono sicuramente consigliate attivit¨¤ fisiche pi¨´ Ą°dolciĄą dove la respirazione profonda pu¨° aiutare a non aumentare la pressione addominale: ginnastica, yoga, pilates e cyclette sono tutte attivit¨¤ che vanno bene, con lĄŻunica accortezza di essere svolte lontano dai pasti (almeno 2 ore).
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