Si può diventare dipendenti dal caffé? Tutte le risposte dell'esperto

La caffeina è sempre più presente nella nostra alimentazione, ma un abuso può portare a effetti collaterali, come spiega il dottor Riccardo Roveda

Caffè, tanto caffè, a volte troppo. ? ormai parte integrante della nostra vita: c’è chi se lo gusta per passione e chi non può farne a meno prima di iniziare la giornata. Attenzione però, perché berne troppo può esserne molto controproducente, al punto da portare dipendenza, come spiega il dottor Riccardo Roveda, biologo nutrizionista.?

Dottore, si può diventare dipendenti dalla caffeina??

“Sì, la caffeina crea una vera e propria dipendenza. Questo perché bere caffè aiuta a sentirsi svegli e ha un impatto sulle prestazioni mentali, quindi è a tutti gli effetti uno stimolante. Il caffè va ad agire bloccando i recettori dell’adenosina, la molecola che ‘promuove’ il rilassamento e la sonnolenza, che quindi viene meno. Questo meccanismo ovviamente va a creare uno stato di assuefazione: se bevo elevate quantità di caffè, tè (che può contenere caffeina) ed?energy drink, ciò impedirà alla caffeina di avere gli stessi effetti di prima, e mi costringerà quindi ad assumerne ancora di più per sentirne gli effetti”?

Qual è il limite che non andrebbe superato??

"Non bisognerebbe superare i 400 mg di caffeina al giorno, circa 4 tazzine di caffè”.?

Quali sono i danni provocati dall’eccesso di caffeina??

“Possono esserci malesseri come mal di testa, insonnia, nervosismo, irascibilità, anche tachicardia e tremore in alcuni casi. Può essere quindi una condizione molto sgradevole”.

?

Cosa bisogna fare quando ci si accorge di essere dipendenti dalla caffeina??

“Nel momento in cui si arriva a un consumo così elevato bisogna fare un passo indietro cercando di diminuirne il dosaggio, ma come in tutte le dipendenze non bisogna farlo bruscamente, altrimenti possono sopraggiungere dei sintomi di astinenza: calo di concentrazione, confusione, dolori muscolari, nausea. Questi sintomi possono presentarsi nell’arco delle 24 ore dopo l’ultima assunzione di caffeina e possono protrarsi anche per una settimana o 10 giorni, dando un malessere notevole”.?

? necessario il supporto di un nutrizionista??

“Non necessariamente, dipende ovviamente dai casi e da quanto grave è la situazione. In questi casi sarebbe bene farsi seguire anche da uno psicoterapeuta, per capire perché il proprio benessere sia associato così tanto all’assunzione di dosi eccessive di caffeina”?

Ci sono degli alimenti “sostitutivi” della caffeina?

“Ci sono elementi che possono aiutare, come il ginseng, ma la cosa più importante da fare è ottenere le energie necessarie dalla propria alimentazione: idratandosi in modo corretto, consumando soprattutto frutta e verdura che agiscono sulla vasodilatazione, evitando pasti abbondanti che possono rallentare la digestione e portare sonnolenza”.