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Frutta e diabete, si pu¨°? Ecco come regolarsi per tenere sotto controllo la glicemia
I frutti sono un concentrato di vitamine e sali minerali molto importante per il benessere dell¡¯organismo. La maggioranza di essi sono anche ricchi d¡¯acqua e, quindi, contribuiscono a preservare l¡¯idratazione dell¡¯organismo. A ben vedere, per¨°, la maggior parte di questi cibi contengono significative quantit¨¤ di una sostanza che tante persone assumono in quantit¨¤ eccessive. Si tratta dello zucchero, il cui consumo ¨¨ da tenere sotto controllo soprattutto da parte di chi soffre di diabete.
cosa sapere su frutta e diabete
¡ª ?Quello relativo alla frutta e al diabete ¨¨ un tema molto dibattuto. ¡°Per sgombrare il campo da equivoci, ¨¨ bene precisare da subito che anche chi ha la glicemia alta pu¨° consumare qualsiasi frutto, a patto di non eccedere con la quantit¨¤, di abbinarlo correttamente e di non mangiarlo a digiuno¡±, puntualizza la dottoressa Ilaria Prandoni, biologa nutrizionista al Palazzo della Salute - Wellness Clinic di Milano. Alcuni frutti, quali albicocche, fragole, nespole, pesche, arance e frutti rossi, hanno un contenuto di zuccheri inferiore, mentre altri (banane, fichi, cachi e uva) ce l¡¯hanno pi¨´ alto. Moderando la quantit¨¤, anche questi ultimi possono essere consumati da chi soffre di diabete. Al giorno bisognerebbe mangiare 2-3 porzioni di frutta da circa 150 grammi al netto degli scarti; se si desidera una delle variet¨¤ pi¨´ zuccherine si pu¨° diminuire la porzione di 50 grammi. Un caso particolare ¨¨ rappresentato dall¡¯anguria: avendo circa la met¨¤ degli zuccheri della mela e contenendo molta acqua, con una porzione si intendono 300 grammi.
frutta e prevenzione
¡ª ?La buccia di molti frutti e la pellicina bianca degli agrumi sono ricche di fibre, sostanze che riducono l¡¯assorbimento intestinale degli zuccheri, abbassando il picco glicemico. Per questo motivo, quando possibile la frutta andrebbe mangiata con la buccia. ¡°Per la stessa ragione, il frutto fresco va preferito ai succhi, specialmente se industriali, molti dei quali contengono zuccheri aggiunti. Anche se non danno la stessa sensazione di saziet¨¤ del frutto intero, meglio invece i frullati, a patto per¨° di inserire nel frullatore la frutta con tutta la buccia. Per aumentare il potere saziante e ridurre l¡¯assorbimento degli zuccheri, ai frullati si possono aggiungere dei semi oleosi, della frutta secca in guscio, dello yogurt o del latte¡±, suggerisce la dottoressa Prandoni. Chi soffre di diabete non dovrebbe rinunciare alla frutta perch¨¦ questo cibo ¨¨ ricco di vitamine e minerali preziosi, che aiutano anche ad attenuare l¡¯infiammazione, che gioca un ruolo importante nello sviluppo di diverse malattie cronico-degenerative, compreso il diabete stesso. ¡°Le sostanze antiossidanti e antinfiammatorie presenti nella frutta aiutano chi gi¨¤ ne soffre a tenere sotto controllo il diabete e chi non ce l¡¯ha a prevenirlo¡±, sottolinea l¡¯esperta.
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come abbinare la frutta
¡ª ?Oltre che non eccedere con la quantit¨¤, non superando le 2-3 porzioni al giorno, chi soffre di diabete dovrebbe evitare di mangiare la frutta da sola in certi momenti della giornata. Non bisognerebbe assumere questo cibo senza associarlo ad altri soprattutto a colazione, perch¨¦ se si ¨¨ a digiuno i livelli di glicemia si alzano rapidamente. ¡°Per evitare picchi glicemici la frutta andrebbe consumata insieme a cibi che contengono proteine, fibre e grassi di buona qualit¨¤. Un ottimo abbinamento ¨¨, per esempio, una ciotola di yogurt con mirtilli, banana o anguria. Altra associazione sana ¨¨ quella con la frutta secca in guscio, quali mandorle, noci, nocciole e pistacchi, a patto che non siano n¨¦ salati n¨¦ glassati¡±, spiega la dottoressa Prandoni. Fermo restando che andrebbe privilegiata la frutta fresca, di tanto in tanto ci si pu¨° concedere persino una porzione di frutta essiccata (per esempio uvetta e prugne), aggiungendone magari un cucchiaino o qualche pezzo a una ciotola di yogurt. Dovrebbe consumare la frutta seguendo queste indicazioni non solo chi gi¨¤ soffre di diabete, ma anche le altre persone, in particolare quelle a rischio di svilupparlo, come chi ha familiarit¨¤ per questa patologia.
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