L'udinese Badu ha sbloccato la gara. Ap

Non finiscono le sorprese alla Coppa d'Africa (CLICCA QUI PER ACCEDERE ALLO SPECIALE) e finalmente arrivano i gol. Il Ghana, uno dei favoriti alla vittoria finale, si fa rimontare le due reti di vantaggio e rischia non poco la sconfitta contro la sorprendente Repubblica Democratica del Congo. Ci sono voluti 220 minuti circa per vedere il primo gol, in questa CAN (RISULTATI DI IERI). Un gol dalla confezione e realizzazione tutta “italiana”: incursione a sinistra dello juventino Asamoah e l'udinese Badu mette dentro in scivolata. Fino a quel momento il Ghana orfano dei fratelli Ayew (André e Jordan), di Kevin Prince Boateng e di Essien, aveva mostrato qualche difficoltà.

Il Ghana festeggia il raddoppio di Asamoah. Reuters

buon congo, ma... — Il Congo, messosi alle spalle, almeno per ora, le polemiche sui premi che ha rischiato anche di far saltare la panchina di Claude Le Roy, ha mostrato che la sua proposta di calcio è molto buona. Alterna appoggio diretto a Mbokani a ricerca della profondità sugli esterni, sa palleggiare in mezzo al campo e gestire la sfera con personalità. Nella prima parte di gara era andata vicino al vantaggio, prima col veterano Lua Lua (traversa al 13'), poi con il gioiello Mputu (15') che sprecava una bella azione individuale di Mobokani. Il Ghana trovava il 2-0 su calcio d'angolo con la testa di Asamoah, schierato anche qui sull'esterno in una finta difesa a 4 (il terzino destro Paintsil sempre bloccato, e Derek Boateng pronto ad abbassarsi in mezzo ai centrali alla bisogna).

rimonta — Il Congo anche sotto di due reti, continuava a promuovere calcio: al termine di una favolosa gestione di palla, trovava il gol dell'1-2 con Mputu. Con attenzione alle spaziature e buona gestione del ritmo il Congo raggiungeva al 70' pure il meritato pareggio, stavolta su rigore: realizzava Mbokani, dopo essersi procurato il penalty (ingenuo il fallo di Akaminko su di lui). Il gol del 2-2 scatenava la “danza da seduto” che il portiere Kidiaba aveva già mostrato al Mondiale per Club del 2010 dove il suo Mazembe raggiunse la finale, poi persa contro l'Inter. Ultimi venti minuti tutti congolesi, che sfioravano anche la rete della vittoria con Malumbo: ancora favoloso il portiere Dauda, che leva la palla dall'angolo basso.

mali-niger 1-0 — L'estremo equilibrio che vive ora il calcio africano è testimoniato anche dalla seconda gara della giornata, tra Mali e Niger, una sorta di “derby tuareg”, popolazione nomade che appartiene a questi due stati. A Porth Elizabeth il Mali fa una fatica tremenda a mettere sotto il Niger, piegato solo nei minuti finali (1-0 il risultato al 90') Il Mali capitanato dall'ex Barcellona Seydou Keita mantiene sempre il controllo della gara, ma fa molta fatica a rendersi pericoloso. Il Niger ha una attitudine prettamente difensiva, e non possiede la qualità sufficiente per ripartire pericolosamente con continuità: però la prestanza fisica e la determinazione non manca (anche qualche fallo di troppo da parte dei nigerini). Ci provano dal primo minuto i maliani, che giocano in una condizione psicologica decisamente deficitaria, con la guerra civile che incendia il Paese e con l'intervento francese alle porte, che rischia una recrudescenza della situazione già delicata. Vogliono dare una piccola soddisfazione al loro popolo: proprio Keita ci prova più volte da fuori, quando non arriva il buon portiere Kassali c'è la traversa ( al 76') a dire di no alle Aquile. Ma la zampata decisiva arriva all'84', ed è ancora una volta l'ex Barça, anima di questa squadra, con un tap in a segnare il gol che dà i tre punti al Mali e un piccolo sorriso ai maliani.