Miami contro Oklahoma City
La rivalità che infiamma l'Nba

Kevin Durant, faro di Okc, e LeBron James, super star di Miami. Reuters

Magic Johnson e Larry Bird si sono scontrati nelle Finali Nba tre volte in quattro stagioni, anche se le loro incredibili battaglie sembrano un milione. Per tutti gli annio Ottanta le due sfide di regular season tra Lakers e Boston erano eventi imperdibili in Tv, con quelle due squadre e le loro incredibili star hanno incantato una generazione di nuovi tifosi. Dopo di loro Michael Jordan si è imposto come il migliore, senza nessuno in grado di stare alla sua altezza. La rivincita delle Finali Nba andata in scena il giorno di Natale tra i pilastri delle rispettive conference, LeBron James contro Kevin Durant, Miami contro Oklahoma, ha ricordato quanto duro sia stato lo scontro per il titolo dello scorso anno e la stuzzicante opportunità di vederne degli altri, dell'emergere di una rivalità tipo quella tra Magic e Bird, tra i Lakers e i Celtics.

similitudini — Sia il coach degli Heat Erik Spoelstra (poco più di un ragazzino durante quel periodo), sia il suo vice Bob McAdoo (riserva dei Lakers in due Finali contro i Celtics), hanno visto la nascita di una rivalità dell'era moderna lo scorso giugno tra i due candidati all'Mvp e le loro squadre a caccia del titolo. "Entrambe le squadre hanno più giocatori tra i migliori della loro generazione - ha detto Spoelstra prima della vittoria natalizia degli Heat per 103-97, riferendosi ai ruoli di comprimari di lusso svolti da Dwyane Wade negli Heat e da Russell Westbrook nei Thunder -. Non è una cosa che si vede spesso, ma ricordiamo bene le Finali dello scorso anno. La velocità, le doti atletiche e la combattività fatte vedere in quella serie, una cosa molto simile a quanto abbiamo visto negli anni '80 tra Celtics e Lakers. Bob McAdoo ha addirittura detto di aver rivisto quello scontro proprio perché si trattava di una sfida tra due squadre piene di giovani stelle negli anni migliori delle loro carriere e che entreranno in futuro a far parte della Hall of Fame. E' stata una serie davvero combattuta, anche se il fatto che si sia risolta in cinque gare non ha reso del tutto giustizia a questa sfida".

rivalità — Miami vinse gara-2, 3 e 4 con un margine non superiore ai 6 punti. E la sfida intensissima di martedì ha aggiornato a quattro delle ultime 6 il conto delle gare decise da meno di 7 lunghezze. "E' ovvio che si tratta di una partita da non perdere, sia per LeBron che per me e anche per Russell, D-Wade, Serge Ibaka e Chris Bosh. E' ovvio che questa sia una partita che tutti vogliono vedere - dice Durant -. Ma non si sa mai, cerchiamo di non pensare a queste cose, noi pensiamo alla nostra situazione giorno per giorno, ma è chiaro che sin dall'anno scorso tutti parlino di questa nuova crescente rivalità. Quindi, se così dev'essere, sarà divertente e sicuramente sarà un onore farne parte".

oklahoma — Il nuovo accordo collettivo, che prevede una luxury tax più gravosa, potrebbe decidere il destino di questa rivalità. I Thunder si sono messi nelle condizioni di lottare per il titolo per diversi anni. Prima dell'inizio della stagione hanno preso la difficile decisione di cedere James Harden, dopo aver messo in cassaforte il loro nucleo giovane composto da Durant, Westbrook e Ibaka a salari ragionevoli fino al 2016. "Siamo entusiasti per la direzione che sta prendendo la squadra, ma vogliamo vincere il titolo adesso - ha detto coach Scott Brooks -. Non giochiamo per la prossima stagione o per quella successiva. Siamo come tutte le altre squadre: se c'è una possibilità di vincere subito vogliamo coglierla".

miami — Il proprietario degli Heat Mickey Arison è riuscito a conquistare un anello con il suo trio da sogno e Miami ha ampie chance di ripetersi. Ma dovrà impegnarsi a pagare una pesante luxury tax per tenere James, Wade e Bosh insieme mantenendo la profezia fatta da LeBron di "non uno, non due, no tre...". Le tre superstar sono sotto contratto fino al 2017, ma possono tutti liberarsi alla fine della prossima stagione. E i sussurri di una partenza di LeBron verso i Lakers soffiano ormai come i venti caldi dell'Atlantico sulla sabbia di South Beach.